É il 1 Dicembre 2017 e Napoli e Juventus si sfidano nella Quindicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A TIM 2017-18 all’ ‘Allianz Stadium’ di Torino.
La squadra di Massimiliano Allegri si aggiudica ancora lo Scudetto. Sará il 36esimo titolo. Dall’altra parte ci sono i napoletani che danno filo da torcere ai bianconeri fino alle ultime giornate; saranno ‘solo’ quattro punti a dividere le due squadre alla fine del campionato.
Buona Visione!
Stagione
2017-2018 – Campionato di Serie A – 15 andata
Napoli –
Stadio San Paolo
Venerdì 1 dicembre 2017 ore 20.45
NAPOLI-JUVENTUS
0-1
MARCATORI:
Higuain 13
NAPOLI:
Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui (Maggio 76), Allan (Zielinski 67),
Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens, Insigne (Ounas 76)
Allenatore:
Maurizio Sarri
JUVENTUS:
Buffon, De Sciglio (Barzagli 83), Benatia, Chiellini, Asamoah, Douglas Costa
(Cuadrado 79), Khedira (Marchisio C. 67), Pjanic, Matuidi, Dybala, Higuain
Allenatore:
Massimiliano Allegri
ARBITRO:
Orsato
A decidere il big match el S. Paolo è la rete del grande ex che porta la Juve a -1 dalla vetta (aspettando la partita dell’Inter contro il Chievo). Per gli azzurri è la prima sconfitta in campionato.
NAPOLI – La prima certezza del campionato, cioè il Napoli favorito per lo scudetto, forse era un’illusione ottica o magari soltanto un giudizio precipitoso. La Juve dice che no, non è così, non ancora. E lo dice con un gol di Higuain, caduto dentro la partita come uno di quei meteoriti che uccisero tutti i dinosauri. Non doveva neanche giocare, il Muzio Scevola bianconero, e invece con la sua mano fasciata ha comunque stretto il Napoli alla gola, l’ha sollevato di peso e l’ha messo nell’armadietto dello spogliatoio. Si era preso oceani di fischi, Higuain, già durante il riscaldamento, quando ha guardato il pubblico e si è toccato l’orecchio come a dire “fischiatemi di più, non vi sento”. L’accoglienza urticante e inevitabile dello stadio intero è diventata, per il centravanti ferito come un leone (il dolore lo acceca, si sa, e lo rende tre volte più feroce) una specie di doping. Così la trama è stata rispettata, e scritta come peggio il Napoli non poteva immaginare: forse a Insigne e Callejon è stato fatale quel selfie con Matteo Salvini che è pure milanista, una specie di bacio della morte. In classifica rimane solo un punto in più: il campionato non soltanto non finisce, ma riparte da qui.
Napoli in nero contro Juve in giallo, chissà perché questa assurda confusione di tinte, ormai il nostro calcio non rispetta neppure i dettagli cromatici fondamentali. E la Juve si prende subito il campo, tagliando al Napoli ogni spazio per i famosi triangoli brevi e svelti che ne intessono il gioco. Tanti gli errori, anche banali, anche dei bianconeri che però mostrano una ferocia diversa, in Higuain specialmente. Il suo gol, così atteso e presente in ogni angolo dell’ormai infinita storia tra Napoli e Torino (una serie tv, ormai) arriva presto, 12 minuti e qualche secondo appena, arriva per errore altrui (clamoroso buco difensivo, assoluta solitudine concessa al Pipita) e per somma bravura sua: lo stop a seguire sul passaggio di Dybala è magistrale, del tutto perfetto il tiro che trova il giusto pertugio. Seguirà una plateale rappresentazione teatrale, la mano a visiera per scrutare la tribuna lassù, dove il perfido presidente De Laurentiis (perfido per Higuain, s’intende) alza gli occhi al cielo e si sente ancora buggerato dal suo core ‘ngrato (7 gol nelle ultime 7 partite, è in formissima anche con la manona malata), beffato all’infinito.
Gonzalo Higuain subito dopo il gol con cui ha portato in vantaggio la Juventus al San Paolo ha esultato mettendosi la mano all’orecchio per rispondere ai cori di insulti da parte dei tifosi del Napoli. Mentre correva esultando si è poi diretto verso il lato del campo che dà sulla tribuna autorità e si è portato la mano sulla fronte per scrutare la tribuna, probabilmente in un gesto di contestazione verso il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.
Se la narrazione è scontata, l’interpretazione è più che intensa. Per oltre mezza partita è come se la Juve fosse adulta e il Napoli ragazzino, precipitoso nella ricerca delle conclusioni anche da lontano, fuori sintonia con la propria collaudata attitudine al merletto. Gira lento il pallone del Napoli, prevedibile nel disegno mentre la Juve colpisce di rimessa, sfiora il raddoppio e poi concede un paio di occasioni a Insigne, una addirittura di testa, sulle quali Buffon è vigile come un ventenne. Mentre Sarri grida alla sua squadra di stare calma, lo stadio San Paolo mostra di patire a tal punto Higuain da esultare quando costui incespica. E più lo fischiano, più lo dileggiano, più il centravanti si moltiplica: lasciarlo stare sarebbe stato più saggio.
La Juve concede all’avversario più spazio nella ripresa, il Napoli insiste, cerca lo strappo dentro una trama che però i campioni d’Italia sanno cucire come nessuno, con ritrovata solidità. A volte sembra che i bianconeri siano un po’ stanchi, in realtà sanno abbassare il ritmo della sfida rischiando poco, anche se un contatto in area tra Chiellini e Mertens al 65’ potrebbe creare grane ma il rigore non c’è, neppure per il Var. E neppure il raddoppio juventino tre minuti dopo, soltanto perché Reina trova una parata incredibile su Matuidi. Il Napoli sente che la notte si sta mettendo proprio male, tenta di darle scossoni, Insigne al 73’ avvicina molto la palla a Buffon ma non quanto basta e poi si fa anche male scontrandosi col portiere (il piccolo attaccante dovrà uscire, lui che è quasi sempre il più pericoloso). Non c’è verso, la Juve recupera 3 punti di svantaggio su 4, il Napoli resta primo ma con qualche sicurezza in meno. Il romanzone non ha deluso.
Maurizio Crosetti
tratto da: Napoli-Juventus 0-1: Higuain regala la vittoria ai bianconeri, primo ko per Sarri