1 Febbraio 1987: Avellino – Juventus

É il 1 Febbraio 1987 Avellino Juventus  si sfidano nella seconda giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1986-87 allo Stadio ‘ Partenio ‘ di Avellino.

La Juventus é Campione d’Italia in carica mentre l’Avellino annaspa nelle posizioni di retrovia. A fine campionato i bianconeri piemontesi saranno secondi dietro al Napoli (per la prima volta scudettato) mentre i ‘lupetti biancoverdi’ riusciranno ad evitare una dolorosa retrocessione in Serie B.

Buona Visione!


avellino

 

Stagione 1986-1987 – Campionato di Serie A – 2 ritorno
Avellino – Stadio Partenio
Domenica 1 febbraio 1987 ore 15:00
AVELLINO-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Bertoni 55, Mauro 61

AVELLINO: Di Leo, Colantuono, Ferroni, Gazzaneo, Garuti, Zandonà (Murelli 84), Bertoni, Benedetti, Colomba, Dirceu, Alessio
Allenatore: Luis Vinicio

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Manfredonia, Brio, Scirea, Mauro, Vignola (Soldà 46), Serena A., Platini, Laudrup
Allenatore: Rino Marchesi

ARBITRO: Casarin



Massimo Mauro ha segnato il suo primo gol in campionato. 
Una rete assai bella, in collaborazione con Serena, dopo un’azione cominciata da Favero e sviluppata in profondità dallo stesso Mauro. Non è servita per vincere, ma il giocatore sognava di sbloccarsi anche in questo senso e, dopo un primo tempo difficile, perché ha dovuto giocare da centro-mediano al posto di Bonini senza che la squadra riuscisse a metterlo nelle condizioni ideali, ha ritrovato smalto pieno nella ripresa quando, con l’ingresso di Soldà, ha potuto ricominciare a dare peso alle sue azioni partendo dalla fascia destra. 
«Io mi trovo bene in entrambi i ruoli — ammette Mauro — ma se l’allenatore dice di giocare in un modo e poi in campo ci comportiamo in un altro, ecco che aumentano le difficoltà. Questa è la differenza tra il mio primo tempo cosi e cosi e la ripresa dove tutta la squadra si è espressa al meglio».
«Purtroppo — prosegue Mauro — se il Napoli continua a vincere fuori casa, c’è poco da fare. Del resto l’Udinese quando parte per vincere perde sempre. Ma la verità è anche che al Napoli i rigori li danno, a noi no, spesso i difensori dell’Avellino hanno fermato fallosamente Serena e Laudrup. In definitiva i nostri avversari hanno segnato sull’unica azione di rilievo. Noi ce l’abbiamo messa tutta per vincere dopo un primo tempo bruttino».
Michel Platini evita, come Marchesi e i compagni, di discutere su due possibili falli da rigore subiti nel finale da Serena ad opera di Garuti e Colantuono. Rivela invece questo gustoso retroscena: 
“Abbiamo continuato a trattare Casarin come al solito. Si, fatemi pensare, abbiamo deciso di dargli ancora del tu, non è cambiato nulla». 
Come si ricorderà, Lorieri e L’escluso Bonini altri giocatori granata avevano rimproverato Cabrini e compagni di essersi rivolti confidenzialmente a Casarin durante il derby del 14 dicembre. 
Continua Platini: 
«Napoli e Inter hanno vinto ma giocavano su altri campi, nessun paragone con questa gara. Ci abbiamo provato e riprovato a vincerla, stavamo anche bene fisicamente. Ma i difensori dell’Avellino non mi hanno consentito di muovermi. Io falli non ne ho fatti, non fatemi dire di più. Il loro gol ci ha spinti al pareggio, per vincere avremmo dovuto avere un po’ di fortuna». 
La prestazione di Platini è stata osservata con speciale interesse dall’allenatore dell’Amburgo, Hernst Happel: 
“E’ stata una partita cosi e cosi delle due squadre. Platini ha alternato cose molto belle a pause molto lunghe. Non farei paragoni con la finale di Atene. Sono passati quattro anni per Platini e per la Juventus è rimasto male.” 
Franco Badolato

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