1 Novembre 1989: Juventus – PSG

É il 1 Novembre 1989 Juventus e Paris St.Germain si sfidano nella gara di ritorno dei Sedicesimi di finale della  Coppa UEFA 1989-90  allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.

Questa Juve costruita e modellata dalla figura storica di Dino Zoff (stavolta nelle vesti di allenatore) sta per vincere una bellissima doppietta di coppa. Infatti assieme alla Coppa UEFA, vince anche la Coppa Italia contro un grande Milan, all’apice della sua storia ‘Sacchiana‘. Purtroppo questi successi non valgono al ‘Dino nazionale‘ la conferma sulla panchina bianconera. La dirigenza juventina é affascinata dal nuovo che avanza ed investe il proprio futuro in un giovane di ‘belle speranza’ Luigi Maifredi!

Dopo aver espugnato il ‘Parc des Princes‘ di Parigi per 1-0, i bianconeri impongono la loro forza anche a Torino. Così facendo dimostrano il loro valore e giustificano la vittoria finale nella terza coppa europea.

Buona Visione!


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Stagione 1989-1990 – Coppa UEFA – Sedicesimi, ritorno
Torino – Stadio Comunale
Mercoledì 1 novembre 1989 ore 18.00
JUVENTUS-PARIS SAINT-GERMAIN 2-1
MARCATORI: Galia 26, Bravo 30, Bosser autorete 82

JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., De Agostini, Galia, Bonetti D., Fortunato D., Alejnikov (Bruno P. 40), Rui Barros (Alessio 83), Zavarov, Marocchi, Schillaci
Allenatore: Dino Zoff

PARIS SAINT-GERMAIN: Bats, Bosser, Tanasi, Charbonnier, Jeannol (Bibard 42), Sene, Bravo, Perez, Vujovic (Simba 83), Susic, Calderon
Allenatore: Tomislav Ivic

ARBITRO: Courtney (Inghilterra)


Zoff era stato profeta «Il momento difficile è durato solo 20 minuti» 

TORINO. Pericolo scampato, negli spogliatoi juventini si può finalmente brindare. Ma quanta fatica per superare quei francesi che, alla vigilia, sembravano doversi confermare facili prede per i bianconeri. Il primo a sottolineare la circostanza è Zoff, le preoccupazioni del quale si spingono già in prospettiva del difficile incontro di campionato cui si accinge la sua squadra. L’allenatore è soddisfatto per il risultato ma ammette 

«che la partita ha comportato un dispendio di energie inaspettato e che alla vigilia del confronto con il Milan questo è un dato preoccupante». 

Il tecnico aveva ripetuto fino all’ultimo che sarebbe stato un grave errore cullarsi nell’illusione che il Paris Saint-Germain non costituisse un ostacolo difficile e, considerato l’andamento della partita, bisogna dire che era stato buon profeta. 

«I francesi si sono resi molto pericolosi con quella lunga sequenza di traversoni e calci d’angolo ma, tutto sommato, non abbiamo sofferto eccessivamente. C’è stato un periodo difficile subito dopo il pareggio e la fase critica è durata una ventina di minuti ma l’abbiamo superata senza danni». 

A proposito della rete subita, Zoff preferisce fare… catenaccio: 

«E’ stata un’indecisione». 

Qualcuno insiste e lui non demorde: 

«Ho visto quello che avete visto voi». 

Chiaro l’intento di non criticare i suoi al termine di una serata felice. Tacconi si assume per intero la responsabilità del gol che ha ridato fiato e speranze al Paris Saint-Germain: 

«Ho chiesto la palla ma subito dopo ho avuto un attimo d’esitazione perché pensavo che Bonetti colpisse il pallone di testa. Invece lui si è abbassato e si è creato l’equivoco che abbiamo pagato duramente». 

Singolare la descrizione che il portiere fa del momento difficile vissuto dalla Juve: 

«Eravamo come un pugile che si rifugia in angolo e incassa un sacco di cazzotti senza reagire. Fortunatamente, però, ci siamo riorganizzati in tempo e adesso andiamo avanti». 

Galla, come sempre, è sintetico: 

«Ho disputato una grande partita. Pochi i gol che segno ma sempre importanti. Per altro, quando si realizza su calcio piazzato, quasi sempre a monte c’è un errore della difesa». 

Da una botta di De Agostini è scaturito l’autogol che ha sollevato la Juve da ogni patema. 

«Ho tirato e poi ho visto il pallone in porta: a quel punto non mi importava che cosa fosse avvenuto un attimo prima e se qualcuno l’avesse deviato». 

Si può ben dire che l’iniziativa del bianconero abbia ridato serenità alla Juve e De Agostini conferma: 

«C’era apprensione perché subire un gol in Coppa può significare l’eliminazione. Da domani potremo pensare con maggior calma alla difficile partita di San Siro». 

L’ombra di Vicini non sembra aver turbato Schillaci, anzi. 

«A dire il vero — osserva l’attaccante — me lo state ricordando voi in questo momento. Abbiamo avuto un buon inizio, quindi c’è stata una flessione ma dopo ci siamo ripresi. So di non essere stato brillante ma vi assicuro che non è stato per l’emozione di essere osservato dal ct. della Nazionale». 

Bonetti conferma la tesi di Tacconi: il gol subito dalla Juve è stato frutto di un equivoco, tutto lì. 

«Cose che possono capitare» sentenzia filosoficamente». Subito dopo il «fattaccio» sono volate parolacce? «Affatto, tra di noi c’è molto rispetto, non potrebbe accadere». 

Piercarlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 2 Novembre 1989


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