10 Settembre 1995: Piacenza – Juventus

É il 10 Settembre 1995 e PiacenzaJuventus si sfidano nella Seconda Giornata del Campionato di Serie A 1995-96  allo Stadio ‘Galleana – Leonardo Garilli’ di Piacenza.

La Juventus guidata in panchina dal ‘maestro’ Marcello Lippi, dopo aver vinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno ‘rubare’ il titolo dal Milan. Alla fine sará solo secondo posto. Dall’altre parte c’é un Piacenza che giudata in panchina da Gigi Cagni fa il suo e si ‘limita’ ad una salvezza insperata da molti.

Buona Visione!

 

 

Stagione 1995-1996 – Campionato di Serie A – 2 andata
Piacenza – Stadio Galleana
Domenica 10 settembre 1995 ore 16.00
PIACENZA-JUVENTUS 0-4
MARCATORI: Vialli 46, Torricelli 60, Ravanelli 74, Vialli 86

PIACENZA: Taibi, Rossini, Polonia, Maccoppi, Lorenzini (Moretti 56), Di Francesco, Corini, Carbone A., Turrini, Caccia, Piovani
Allenatore: Luigi Cagni

JUVENTUS: Peruzzi (Rampulla 41), Porrini, Ferrara C., Tacchinardi, Pessotto, Di Livio, Paulo Sousa (Torricelli 46), Deschamps (Conte A. 46), Jugovic, Vialli, Ravanelli
Allenatore: Marcello Lippi

ARBITRO: Cesari



La grande voglia di Vìalli tiene in alto la Juventus 

PIACENZA DAL NOSTRO INVIATO 

L’uomo che ha spaccato in due l’Italia calciofila ha risposto come sempre a modo suo. Con i gol. Due reti sotto lo sguardo di Carmignani, il vice di Sacchi, due prodezze che rinsaldano la Juve ai vertici della classifica in compagnia ormai soltanto di Lazio e Milan. Tre partite ufficiali, dodici gol. La Juve lippiana procede a «forza 4» come uno schiacciasassi. E Vialli è più che mai il leader, il punto di riferimento, il giocatore che divide l’opinione pubblica e compatta il gruppo juventino. Anche ieri ha risposto da campione. Non stava bene, sabato il ginocchio «scricchiolava» ancora, come dice lui, eppure ha retto novanta minuti, ha trascinato la Juve. 

Spiega: 

«E’ andata meglio del previsto, considerate le difficoltà che ho avuto negli ultimi quindici giorni. Credo di aver fatto una buona partita, di aver dato il mio contributo. Sono contento, ringrazio i compagni che mi hanno aiutato permettendomi di giocare bene e di segnare». 

Ma non ci sono solo i gol. Anche una grande prova di carattere dopo le polemiche degli ultimi giorni: 

«Il carattere ci vuole sempre per superare le insidie del campo e quello che ti porti dietro. Ho avuto fortuna». 

Ed eccoci al dunque. Vialli individua nemici più o meno occulti, insidie difficili da superare. Sacchi prenda nota: 

«Se si giocasse soltanto di domenica sarebbe troppo facile. Invece, purtroppo e per fortuna, si fanno anche altre partite durante la settimana, nelle quali devi battere avversari che non ti affrontano sul campo. E’ difficile, ma in fondo è bello». 

Semplice pensare a questi due gol come ad altrettanti messaggi chiari mandati all’Arrigo. Vialli aggira l’ostacolo, dice cose più facili da decifrare: 

«Le partite della domenica sono facili, molto più duri gli scontri polemici. Ho rispettato le idee di tutti, mi piacerebbe che anche gli altri rispettassero le mie. Purtroppo è difficile spiegare ai tifosi come stanno davvero le cose. Si devono fidare di ciò che vedono e sentono. Ma nessuno mi ha fermato per strada, anche perché viaggio sempre in auto». 

Non si preoccupa se la sua doppietta ha colpito qualcuno al cuore: 

«Gioco per la Juve e sono contento se questi gol fanno piacere ai compagni, ai dirigenti, ai tifosi. Forse saranno le altre squadre a non essere troppo felici perché aspettavano un nostro passo falso. Questa è una vittoria importante, ottenuta su un campo più insidioso di quanto sembri». 

Aveva previsto la vittoria in Coppa Uefa ai tempi del Trap, aveva previsto la conquista dello scudetto dopo la sconfitta nel primo derby della scorsa stagione. Aveva previsto forse anche questa doppietta con dedica particolare? Vialli si aggiusta il cappellino e prosegue: 

«Non sentivo nulla, anche perché non sono al massimo della forma. A me interessava giocare una buona partita ed essere utile alla squadra. Diventare un protagonista importante è meglio, ma non è tutto. Questi due gol sono per la Juve che in un momento particolare mi è stata di grande sostegno. E se sai di avere vicino qualcuno che ti vuole bene, migliori le tue prestazioni». 

Nulla da dire a Matarrese? 

«Vorrei parlare solo di questa partita che ci ha permesso di essere primi in classifica». 

Hanno segnato i giocatori che Sacchi non fa giocare: Vialli, Baggio e Signori. 

«Sono contento per Baggio. Noi dobbiamo sempre dimostrare alle nostre società di essere degni dell’attenzione che ci dedicano e portare lontano la squadra attraverso queste prestazioni positive». 

Un pensiero al Trap già in disgrazia: 

«Ne uscirà da gran signore».

Fabio Vergnano 

tratto da: La Stampa 11 Settembre 1995

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