12 Marzo 1972: Juventus – Bologna

É il 12 Marzo 1972 e Juventus e Bologna si sfidano nella sesta Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1971-72 allo Stadio ‘Comunale‘ di Torino.

La Juventus si appresta a vincere il suo Quattordicesimo Scudetto dopo una battaglia senza esclusioni di colpi con Milan e Torino. Dall’altre parte c’é il Bologna che salva una stagione mediocre con una salvezza piú che tranquilla.

Alla fine di questo Campionato la classifica si legge così :

Prima e Campione d’Italia : Juventus Punti 43

Seconda/Terza : Milan e Torino Punti 42

Buona Visione!



juve

 

Campionato di Serie A 1971-1972 – 6 ritorno
Torino – Stadio Comunale
Domenica 12 marzo 1972 ore 15.00
JUVENTUS-BOLOGNA 2-1
MARCATORI: Perani 25, Anastasi 71, Marchetti G. 72

JUVENTUS: Carmignani, Spinosi, Marchetti G., Furino, Morini, Salvadore, Causio, Viola F., Anastasi, Capello F., Novellini
Allenatore: Cestmir Vycpalek

BOLOGNA: Adani, Roversi, Fedele, Cresci, Janich, Prini, Perani, Rizzo, Savoldi, Bulgarelli, Landini F.
Allenatore: Oronzo Pugliese

ARBITRO: Francescon



Non è più un regista a metà 
Capello ora la sente una squadra “sua,, 

Fabio Capello tesse l’elogio di questa Juventus. L’altra (con Haller) gli apparteneva a metà, forse mai l’aveva sentita tutta “sua”. E a Capello non andava di dividere il ruolo di regista con un altro e magari farsi condizionare (perché l’altro ha riconosciuta classe e quando vuole anche temperamento). A scanso di equivoci (e di multe per il giocatore) queste cose Capello non le dice. Magari le pensa, ma pensare non è proibito, non è tassabile. Una volta disse sinceramente che cosa pensava. Parlava ad un amico che aveva però anche il difetto d’essere un giornalista. Cosi, egli pagò profumatamente le parole pronunciate, che ora invece soppesa, modula discretamente. Capello non nomina Haller, sebbene io cerchi maliziosamente di fargli dire il nome; anzi, rivolta subito il discorso sullo slancio agonistico dei suoi compagni, sulla dimostrazione di vigoria atletica e sul forte temperamento che, la Juventus ha ormai maturato e che dovrebbe sorreggerla nel momento cruciale del campionato. 

« Viviamo in perfetta armonia », dice Fabio, « perché dovrei turbarla? Eppoi, non c’è alcuna ragione per farlo ». 

Insomma, ora che la sente tutta sua questa Juventus non vuole romperla, anzi vuole rinsaldarne i vincoli affettivi e tecnici. Il momento cruciale del campionato è già cominciato o verrà poi? 

«Ci siamo dentro, afferma Capello. Il Bologna faceva parte di questo momento. Poi, verrà il Napoli, quindi il derby». 

Capello ha una visione chiara del ruolino di marcia della Juventus e degli ostacoli da abbattere, ma è anche nel vero quando afferma che il momento è cruciale anche per le squadre che la inseguono e vorrebbero strapparle il primato. Già, chi non è nei guai? Il Milan becca a Cagliari, il Torino perde terreno a Genova. l’Inter vince ma resta staccata. Capello attribuisce molto valore al “derby”, ma guarda più lontano, agli scontri diretti con Cagliari e Fiorentina, che cheta cheta s’è portata a ridosso della Juventus. Tutti ostacoli che si possono superare, finché c’è armonia e determinazione. Ed il regista bianconero (proseguendo su questa strada) ha capito che armonia, intesa e comprensione egli può ottenerle da tutti. Ripassiamo in rapidi « flash-back » la partita col Bologna. 

Chiedo: « In che misura avvertite la mancanza di Bettega? ». 

« L’avvertiamo soprattutto su questi campi, in queste mischie. Bettega era essenziale. Quando si hanno goleador della forza di Bettega o di Boninsegna o di Riva, nella mischia di calcio d’angolo o di punizione, gli avversari accentrano i loro sguardi soltanto su di loro. Così agli altri si aprono maggiori varchi per segnare. Mancando questo uomo si è tutti controllati. Ed il gol diventa sofferto ». 

Con una squadra così (nostro il parere) la Juventus può andare fino in fondo. Capello dice invece che il traguardo dello scudetto si può raggiungere amministrando bene l’attuale vantaggio, non fallendo gli obiettivi che già erano previsti. I terreni di primavera (quando verrà a portarci un po’ di sole) dovrebbero avvantaggiare la veloce manovra bianconera. 

« Se giochiamo tanto velocemente in questo fango (Capello si riferisce alla potenza fisica e alla carica agonistica) i terreni asciutti dovrebbero favorirci ». 

Un buon regista calcola tutti i movimenti, li inquadra con l’obiettivo giùso. Capello vede lontano, il bello e il cattivo. Ma adesso tutto gli sembra diventato bello. Finalmente, questa Juventus è “sua”

Fulvio Cinti
tratto da: La Stampa 13 marzo 1972

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La Stampa 13 marzo 1972

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