È il 12 Ottobre 1975 e si gioca allo Stadio ‘Giuseppe Sinigaglia’ di Como la sfida Como–Juventus. La gara è valevole per la seconda giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1975-76.
Alla fine di quel Campionato la Juventus finirà alle spalle del Torino Campione d’Italia con solo due punti di ritardo.
Per quanto riguarda la Coppa Italia i nostri eroi non riusciranno neppure a superare il primo turno eliminatorio: saranno scavalcati nel girone dall’ Inter. Invece la Coppa Italia la vince a sorpresa il Napoli che strapazza per 4-0 in finale l’altra sorpresa Hellas Verona.
Buona Visione!
Deludono i bianconeri contro un Como senza timori reverenzialiJuve, un pari strappato in extremisRocambolesca rimonta dei campioni –Allo scadere del tempo l’arbitro Menegali punisce con un calcio di punizione una bestemmia di Correnti –Bolide di Cuccureddu deviato da Fontolan e gol che sigla il risultatoFurino aveva aperto le marcature dopo meno di due minuti, ma poi i lariani, ottimi a centrocampo, avevano rimontato con Pozzato ed erano passati in vantaggio nella ripresa con Fontolan
Como, 12 ottobre. Don Giovanni Lanfranconi, l’arciprete della vicina parrocchia di San Giorgio che ha benedetto campo e squadre all’esordio casalingo del Como, sarebbe stato più tenero dell’arbitro Menegali nei confronti di capitan Correnti, che a due minuti dalla fine — con la squadra in vantaggio per due a uno — si è lasciato scappare una imprecazione nei confronti di Garbarini, il quale si era liberato della palla con un rilancio lungo, anziché passargliela.
“Garba, porco — e giù una bestemmia — teniamo sto pallone che è finita”
ed ecco il fischio dell’arbitro che sanciva non la fine del match ma una punizione contro il Como per la scorrettezza verbale del suo numero otto. Parte della folla non capiva, pensava al segnale di chiusura, si abbracciava sugli spalti mentre Capello toccava verso Cuccureddu il quale faceva partire una staffilata sulla cui traiettoria si inseriva Fontolan per la deviazione che beffava Rigamonti e regalava alla Juventus un punto non certo rubato ma immeritato in base all’andamento del gioco. E’ finita così in modo un tantino rocambolesco una gara combattuta con asprezza su un terreno difficilissimo da una Juventus con molti uomini in difficoltà e da un Como ammirevole, attorno al quale Cancian sta proseguendo bene il lavoro impostato da Marchioro. Sia chiaro che Menegali non ha colpe, anzi è stato pure lui sfortunato. Il suo tocco da perfezionista ad una prestazione egregia è risultato decisivo, tutto i qui. Fra decine di imprecazioni che si saranno sentite in campo via via che la fatica mordeva i muscoli, ha scelto quella giusta secondo i bianconeri o quella (della beffa secondo i lariani.Correnti era stanco, per questo diciamo che don Lanfranconi sarebbe stato più comprensivo. Ma tant’è, il due a due resta a siglare una gara nel complesso bella, sempre emozionante, combattuta con accanimento senza mai scadere nelle scorrettezze volute. La Juventus è partita benissimo, dopo un minuto e mezzo era i già in vantaggio con un gol da laboratorio, studiato ancora una volta dalla diabolica coppia Causio-Furino e realizzato da questultimo con un colpo di testa su punizione (calciata quasi dalla posizione del corner) battuta con piede precisissimo dal barone. Stavolta Furia non è andato sul primo palo, dove è scattato Anastasi a fare da velo, ma si è intrufolato in mezzo cogliendo tutti di sorpresa, compreso Rigamonti il quale nulla ha potuto contro la deviazione da distanza ravvicinata dell’avversario.
Pareva una domenica liscia per i bianconeri, con un avvio tante favorevole, ma il Como doveva ancora far vedere i suoi numeri. Passato un breve momento di scoramento, ii piccolo Guidetti, capitan Correnti e il fine e tecnico Pozzato hanno cominciato a tessere la loro tela a centrocampo, ed i bianconeri vi sono rimasti subito impigliati, con il solo Furino a dibattersi, a reagire per sé e per gli altri. Dopo un inizio più che positivo, Capello ha cominciato comprensibilmente a ridurre il ritmo ed il raggio d’azione (era alla sua terza partita piena dopo la ripresa) mentre Gori non ce la faceva ad imporsi a Guidetti, che lo impegnava, lo marcava per poi lasciarlo ed andare a far da sponda ai colleghi. Se si aggiunge che anche Bettega perdeva il confronto con il ventenne Fontolan il quale contrava il bianconero in fase difensiva e se ne andava indisturbato ad appoggiare gli attaccanti, la situazione si faceva a volte critica per i bianconeri, i quali rispondevano con i guizzi dei singoli (assieme a Furino il più caparbio era Gentile), con la forza pura e con l’esperienza.
Causio dimostrava limiti tattici, dando solo manforte al centrocampo mentre Parola non riteneva opportuno — almeno nella ripresa — di ritoccare la squadra, quando avrebbe potuto dar fiato a Capello (oppure a Gori) fare avanzare Cuccureddu a centrocampo e mandare dentro Tardelli per marcare Rossi. Cosi, dopo il gol iniziale, i bianconeri hanno stentato sempre di più a tenere a freno gli avversari, rispondendo a volte in modo egregio ma mai con la continuità che sarebbe stata necessaria per togliere l’iniziativa dalle mani del Como. Il gol iniziale ha forse convinto troppo presto i bianconeri sull’apparente facilità del loro compito, eppure già al nono minuto una risposta dei lariani costringeva Zoff alla prima prodezza: punizione di Correnti dai tre quarti, colpo di testa del solito avanzante Fontolan e palla bassa a fil di montante che il portiere bianconero deviava in angolo con un balzo stupendo.
La partita entrava subito nel vivo, con una serie di botta e risposta che teneva avvinto il pubblico e impegnavano a fondo i protagonisti. Si vedevano i primi scontri. Correnti e Furino che ruzzolavano a terra dopo uno sgambetto del lariano ai danni del bianconero. Correnti inaugurava la pagina delle ammonizioni sul libretto di Menegali dove lo avrebbero raggiunto il anche il compagno di squadra Rossi ed i bianconeri Cuccureddu. Causio e Capello, per proteste o per scorrettezze. Il Como insisteva nella sua carica offensiva, ma al quarto d’ora su un rovesciamento di fronte per poco la Juventus non raddoppiava. Nasceva un corner che Causio calciava nel folto della mischia. Gori e Anastnsi si avventavano sulla palla, era il primo a deviare ma sulla linea Garbarini salvava di stinco.
La risposta del Como era decisa, Correnti e Pozzato si facevano valere sempre di più a centrocampo, ed al 31′ la squadra di casa pareggiava. Correnti controllava la palla a centrocampo, vedeva avanzare sulla destra Fontolan, lo lanciava ed il difensore deviavia al centro dove Pozzato si inseriva di testa con bella scelta di tempo e deponeva la sfera alle spalle di Zoff. Sullo slancio i lariani insistevano. Gentile era costretto a faticare sul mobilissimo Scanziani che lo portava spesso « a spasso su tutto il fronte dell’attacco. Al 38′ comunque, capitava una palla favorevole a Bettega su lancio teso di Cuccureddu, ma l’attaccante bianconero dopo aver controllato bene la sfera scivolava a terra perdendo il « tempo » del tiro. Il primo tempo finiva così sull’uno a uno. la ripresa s’apriva con un ritmo meno veloce, con i giocatori provati dalla fatica e dal terreno sempre più inzuppato d’acqua. Era la difesa bianconera a mostrare qualche affanno, come al quinto minuto quando su una puntata individuale di Pozzato, Furino interveniva di piede per mettere in angolo ma mandava la palla a poca distanza dal palo alla sinistra di Zoff. La Juventus rispondeva con un contropiede, Bettega da centrocampo lanciava benissimo Causio. il quale « beveva due difensori, si presentava solo davanti a Rigamonti calciava rasoterra ma si vedeva respingere la palla da un disperato intervento di piede del portiere avversario. La sfera si impennava, ancora Causio ribatteva di testa ma Rigamonti questa volta era pronto alla presa alta. Il Como sembrava risentire meno della Juventus delle difficoltà del terreno ed al 18′ passava in vantaggio. Su corner dalla destra calciato lungo da Correnti. Zoff usciva ma riusciva soltanto a toccare la palla viscida ostacolato anche dall’intervento di Fontolan il quale vedeva ricadere la palla a terra davanti a sé, la raccoglieva e la infilava in rete anticipando l’intervento disperato di Scirea.
La Juventus cercava di reagire, il Como si ritraeva un po’ nella sua metà campo ma continuava sempre a rispondere con autorità in contropiede. Su uno di questi contrattacchi Guidetti lanciava in profondità Pozzato che controllava benissimo la sfera in corsa, tentava il pallonetto ma si vedeva stoppare la palla da Zolf in uscita. Tentava la risposta Anastasi al 34′ ma il suo colpo di testa in tuffo finiva a lato di poco. Le ultime fasi della partita erano ancora vivaci, la Juventus cercava il pareggio, il Como si ditendeva e rispondeva con forza. A due minuti dalla fine, la scena madre.
Bruno Peruccatratto da: La Stampa 13 Ottobre 1975