Attraverso il Canale Youtube ufficiale della Juventus vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 13 Settembre 1995 e Borussia Dortmund e Juventus si sfidano nella Prima Giornata dei Gironi Eliminatori di UEFA Champions League 1995-96 allo ‘Westfahlen Stadion’ di Dortmund (Germania).
La Juventus guidata in panchina dal ‘maestro’ Marcello Lippi, dopo aver rivinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno ‘rubare’ il titolo dal Milan. Alla fine sará secondo posto.
Dall’altre parte c’é un Borussia, forte ed autorevole in Bundesliga ma che di fronte alla ‘fame’ dei ‘nostri’ non avrá scampo.
Buona Visione!
Stagione 1995-1996 – Champions League – 1ª giornata
Dortmund – Westfalenstadion
Mercoledì 13 settembre 1995 ore 20.30
BORUSSIA DORTMUND-JUVENTUS 1-3
MARCATORI: Moeller 1, Padovano 12, Del Piero 37, Conte A. 69
BORUSSIA DORTMUND: Klos, Kohler, Julio Cesar, Sammer, Reinhardt, Freund, Reuter, Zorc (Ruben Sosa 46), Moeller, Tretschok (Tanko 46), Herrlich (Ricken 72)
Allenatore: Ottmar Hitzfeld
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Pessotto, Torricelli, Porrini, Paulo Sousa, Di Livio, Conte A. (Marocchi 85), Padovano, Del Piero (Deschamps 88), Jugovic
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Roethlisberger (Svizzera)
DORTMUND DAL NOSTRO INVIATO E’ sempre grande Juve. Lippi ha l’aria di un gattone che si è appena divorato un bel topolino, strizzatine d’occhio ammiccanti, larghi sorrisi per tutti. Il Marcello Grandi Imprese mette in archivio anche questa vittoria.
Trionfo strameritato, ma che brividi all’inizio. Ammette: «Com’era iniziata non la vedevo tanto bene, non ci era mai successo di beccare un gol così, a freddo. Poi c’è stata la grande reazione, abbiamo pareggiato, siamo andati in vantaggio con una prodezza di Del Piero e, a parte qualche pericolo all’inizio della ripresa, abbiamo controllato la partita senza affanni, senza rischiare. Non ho mai tremato. Insomma, un’ottima Juve, andremo lontano». Lippi attende con pazienza che le risposte vengano tradotte in tedesco e prosegue: «Rispetto all’anno scorso abbiamo sofferto di meno. La squadra è sempre stata in campo con grande autorità. Un esordio così è motivo di grande soddisfazione, è conferma la grande continuità che ci ha accompagnati per tutta la passata stagione. Il Borussia, comunque, non è tagliato fuori. Il Milan l’anno scorso ha perso due partite, è stato penalizzato per la gara con Conte Capitano per una notte, si sacrifica sul centro destra dello scacchiere. Tiene d’occhio Freund, sbroglia almeno un paio di scabrose mischie. Più le acque si increspano, più Conte ci dà dentro. Se ha perso il posto di titolare, di sicuro non ha smarrito il gusto per l’agonismo e le geometrie. La rete del 3-1 costituisce il giusto premio a una partita di stampo antico. Lo avvicenda nel finale, a giochi fatti. ma:
«Cambiano gli uomini, non lo spirito della squadra. Noi siamo fatti così: preferiamo perdere per colpe nostre che permettere agli altri di vincere per i loro meriti. Se sono contento? Scrivete pure che mi sono piaciuto: è la mia più bella gara di coppa. In campionato ho fatto cose anche migliori».
Euforico Padovano: «Non sono più un ragazzo, dovevo solo capire cosa voleva Lippi: a 29 anni non ci possono più essere certe paure. Anche dopo il gol del Borussia non abbiamo avuto timori. Eravamo tranquilli, brillanti. Sono contento di aver dimostralo che in questa Juve posso stare benissimo. Sono entrato in punta di piedi, ma so fare buone cose».
Conte, un gol con polemica: «Non è la rivincita di una riserva, perchè tale non mi considero. Mi sento sul livello degli altri, poi è Lippi che decide. Un gol che mi ripaga in questo momento per nulla facile: ho perso anche il posto in Nazionale. Dedico il mio gol a Bortolotti, il giocatore del Brescia che si è suicidato».
Borussia a pezzi. Il tecnico Hitzfeld: «La Juve vincerà in trasferta anche le prossime due partite. Noi troppo ingenui».
E Moeller: «La Juve è sempre nel mio cuore. Non mi aspettavo una squadra così forte, tatticamente perfetta».
tratto da La Stampa 14 Settembre 1995