14 Febbraio 1999: Piacenza – Juventus

É il 14 Febbraio 1999 e Piacenza Juventus si sfidano nella quarta Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1998-99 allo Stadio ‘Leonardo Garilli‘ di Piacenza.

In casa bianconera é avvenuta una clamorosa ‘rivoluzione’. Il grande Marcello Lippi ha rassegnato le dimissioni da allenatore ed al suo posto é arrivato il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Infatti questa gara rappresenta l’esordio per il tecnico emiliano. Dopo l’iniziale scettiscimo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Peró alla fine sará solo un deludentissimo settimo posto che varrá solo l’accesso per l’europa verso la Coppa Intertoto. Dall’altra parte c’é il Piacenza che evita la retrocessione nelle ultime giornate del campionato.

Buona Visione!

 

piacenza


 

Campionato di Serie A 1998-1999 – 4 ritorno
Piacenza – Stadio Leonardo Garilli
Domenica 14 Febbraio 1999
PIACENZA – JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Mirkovic 45+1, Birindelli 90+4

PIACENZA: Fiori, Sacchetti, Lamacchi, Vierchowod, Buso, Statuto (Lucarelli A 57), Mazzola A., Stroppa, Manighetti (Rizzitelli 83), Dionigi (Rastelli 55), Inzaghi S.
Allenatore: Giuseppe Materazzi

JUVENTUS: Peruzzi, Mirkovic, Iuliano, Montero, Di Livio, Conte A. (Birindelli 87), Deschamps, Davids, Zidane, Esnaider (Fonseca 90), Henry (Blanchard 90+3)
Allenatore: Carlo Ancelotti

ARBITRO: Messina



Difesa con quattro uomini in linea: Ancelotti comincia cosi’ La formazione che il nuovo tecnico manda in campo a Piacenza non si discosta molto dalle ultime proposte da Lippi. Zidane resta libero di giocare alle spalle delle punte.

Come preannunciato, il dopo Lippi comincia con una svolta morbida La Juve dei piccoli ritocchi Difesa con quattro uomini in linea: Ancelotti comincia cosi’ La formazione che il nuovo tecnico manda in campo a Piacenza non si discosta molto dalle ultime proposte da Lippi. Zidane resta libero di giocare alle spalle delle punte 

TORINO – Oggi pomeriggio a Piacenza Carlo Ancelotti toglie gli ultimi veli alla sua prima Juve. Si e’ riservato un paio di scelte (i due difensori da scegliere fra Alessandro Birindelli, Zoran Mirkovic e Angelo Di Livio, la seconda punta da affiancare a Juan Eduardo Esnaider: Thierry Henry o Daniel Fonseca), ma sono dettagli. La linea di condotta appare chiara, il progetto tecnico – tattico evidente. Per prima cosa, Carlo Ancelotti ha confermato di volere un trapasso graduale e indolore, di non rinnegare il lavoro di Lippi ma di apprezzarlo e di volerlo continuare. Le sue parole alla presentazione non sono state di circostanza dunque, ma testimoni della concretezza e del realismo del nuovo tecnico bianconero. D’ altra parte sarebbe stato discutibile – o addirittura folle – non fare tesoro dell’ enorme patrimonio di esperienze e di gioco messo insieme da Marcello Lippi nei primi quattro anni di lavoro alla Juve e misteriosamente surgelato nell’ arco di questa indecifrabile stagione. 

ASSETTO – Fedele alle dichiarazioni programmatiche e attuando un ragionevole compromesso fra le sue teorie e la situazione tecnica della Juventus, Ancelotti partira’ con un “4 – 3 – 1 – 2”, lo schema ipotizzato a inizio di stagione da Marcello Lippi ma poi ritoccato per buona parte del campionato con il ricorso alla difesa a tre e a un centrocampista in piu’ . Il motivo e’ evidente: oggi Ancelotti ha a disposizione un uomo (Esnaider) che finalmente restituisce alla Juve un’ arma cui i bianconeri avevano dovuto giocoforza rinunciare negli ultimi tempi per via delle caratteristiche di Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi. E con un colpitore di testa come Esnaider in avanscoperta, ecco l’ utilita’ di turnare a sfruttare le fasce laterali coi difensori esterni e di recuperare un’ arma come il cross. Inoltre con la due punte “larghe”, com’ e’ negli intendimenti di Ancelotti, anche Zidane, confermato a ridosso delle punte e chiamato a inserirsi in zona centrale, potra’ sfruttare la sua abilita’ nel gioco aereo (che Lippi utilizzava soprattutto in fase difensiva). Ancelotti conta molto su Zinedine Zidane. Al proposito il tecnico ha ribadito, contrariamente a quanto molti credevano, di essere favorevole a uno schema che contempli la presenza di un rifinitore dietro le due punte, svelando come a Parma avesse un progetto che prevedeva Juan Sebastian Veron con tali funzioni. Dopo un paio d’ anni, dunque, la Juventus sembra avviata a ritrovare quel gioco aereo al quale aveva dovuto praticamente rinunciare dopo la cessione di Christian Vieri all’ Atletico Madrid. 

ZOCCOLO DURO – Il centrocampo non si discosta molto da quello su cui aveva insistito Lippi negli ultimi tempi, dopo il temporaneo accantonamento di Alessio Tacchinardi (che comunque oggi e’ squalificato) e il rilancio di Antonio Conte. Semmai, quando giocava con la difesa a tre, il tecnico di Viareggio affiancava al terzetto Gianluca Pessotto o Di Livio, chiamati spesso a fare da pendolo fra seconda e terza linea. Fiducia piena dunque allo zoccolo duro, ai veterani, agli uomini che hanno scritto la storia della Juve in questi anni. 

DIFESA – Scelta la formula dei due esterni (Birindelli o Mirkovic e Di Livio) e in attesa del recupero di Ciro Ferrara, i due centrali saranno il ripescato Mark Iuliano e Paolo Montero. Tudor per il momento andra’ in panchina, in modo da consentirgli di recuperare quella serenita’ che alcuni episodi sfortunati potrebbero aver compromesso. Le sue qualita’ non sono in discussione. Per il resto Ancelotti punta sulle armi che la Juve di Lippi ha sempre mostrato di possedere e che rappresentano un patrimonio di tutto il gruppo: pressing alto, possesso di palla, spirito di gruppo e mentalita’ vincente. Prerogative che negli ultimi tempi erano parse inspiegabilmente appannate e che il tecnico in questi suoi primi giorni da juventino s’ e’ preoccupato di rispolverare. 

Salvatore Lo Presti
tratto da: La Juve dei piccoli ritocchi


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