Attraverso Youtube vi proponiamo un gustoso amarcord di questa data odierna. É il 14 Novembre 1990 e Juventus e Pisa si sfidano nella gara di andata del Terzo Turno della Coppa Italia 1990-91 allo Stadio ‘Delle Alpi’ di Torino.
La Juventus tenta di riappropriarsi dello scettro di squadra ‘piú forte della penisola’ con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato ‘calcio champagne’ Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano. Addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni.
Per quanto riguarda la Coppa Italia, i bianconeri superano agevolmente Taranto e Pisa per poi arrendersi alla Roma nei Quarti di Finale. I giallorossi eventualmente poi vinceranno la coppa nazionale.
Buona Visione!
Stagione 1990-1991 – Coppa Italia – Ottavi, andata
Torino – Stadio Delle Alpi
Mercoledì 14 novembre 1990 ore 14:30
JUVENTUS-PISA 3-2
MARCATORI: Neri 9, Alessio 15, Baggio R. rigore 34, Larsen 63, Haessler 80
JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., Bonetti D., Corini, De Marchi, Galia, Alessio, Marocchi (Haessler 63), Schillaci, Baggio R., Di Canio
Allenatore: Luigi Maifredi
PISA: Simoni, Cristallini, Chamot, Bosco, Calori, Boccafresca, Neri, Larsen, Padovano, Fiorentini, Piovanelli (Marini 90)
Allenatore: Mircea Lucescu
ARBITRO: Cardona
Una Juventus distratta fa sorridere Agnelli
Tacconi fa i miracoli anche col Pisa
Di Haessler l’acuto che decide (3-2)TORINO. Anche ieri, in attesa di un primo possibile giudizio per i fatti di Bologna che non c’è stato, Schillaci è rimasto senza benzina. Alessio con un gran sinistro, Baggio ancora su rigore e infine Haessler con il primo acuto da quando è juventino, hanno puntellato con i loro gol la baracca bianconera. La difesa è stata a lungo in balìa delle orde pisane del romeno Lucescu, passate per prime in vantaggio, meritevoli di chiudere in parità, accreditabili comunque di una clamorosa eliminazione della Juventus dagli ottavi di Coppa Italia, retour match mercoledì prossimo.
L’Avvocato Agnelli si è divertito, testuale, a «vedere gli errori» di una difesa che Maifredi ha assolto per deconcentrazione da partita di troppo:
«Non si può essere al massimo giocando ogni tre giorni».
Ma Napoli-Bonetti-De Marchi ne hanno combinate di tutti i colori come testimonia la rete iniziale di Neri, dopo soli 8′, siglata su iniziativa dell’esordiente argentino Chamot. Il sudamericano ha messo in movimento Neri sull’out sinistro e questi, scavalcato Napoli, irriso Bonetti, ha messo in mezzo per Padovano che ha restituito di sponda allo stesso Neri, lesto a battere Tacconi mentre De Marchi assisteva senza colpo ferire. Con Schillaci, assolto da Agnelli per Bologna
(«In quel contrasto in area non sarebbero rimasti in piedi neppure Nordhal o Charles e comunque tra uno schiaffo e una minaccia resta più grave il primo»),
ha deluso Marocchi. Il centrocampista è in evidente periodo di flessione e nervosismo (ne è testimonianza il cartellino giallo dopo soli 10′). Per fortuna si sono espressi su buoni livelli sia Di Canio sia Alessio che non per nulla, al 15′, hanno confezionato la rete dell’ 1 -1. Bravo l’ex laziale a scodellare al limite dove Alessio, al volo, ha trovato uno degli spunti insiti nel suo bagaglio tecnico: e la conclusione, dall’alto in basso, non ha lasciato spazio alcuno a Simoni.
Ci si stava già chiedendo perché questa Juventus feriale tremasse di fronte a Piovanelli (bravo Tacconi a deviare in corner un suo tiro al 25′) e compagni, come mai Neri riuscisse a rubare metri e tempo a Bonetti e De Marchi costringendoli al fallo (28′, punizione bomba di Piovanelli, respinta di piede da Tacconi) quando il commissario arbitro Cardona accordava un rigore ai bianconeri.
Il fallo era questa volta cristallino, dal nome dell’autore (Cristallini) che toccava con la mano saltando in area in sintonia con l’avanzato De Marchi.
«C’era una spinta del difensore bianconero»,
ha tuonato negli spogliatoi Lucescu. Ma Anconetani non ha fatto una piega e se il presidente pisano dice che gli arbitri italiani sono i migliori anche se per
«il nuovo regolamento fischiano al minimo raffreddore»,
inutile stare a recriminare come per un po’ hanno provato a fare Simoni e compagni. Baggio dal dischetto è infallibile, infatti non ha sbagliato, mandando il portiere a destra e la palla dall’altra parte.
«Certo che è bello vedere Baggio calciare i rigori, fa tutto così bene»
ha commentato Agnelli. Da un possibile 0-2 la Juve si è trovata in vantaggio grazie alla prodezza di Alessio e alla freddezza di Baggio (oltre che allo stato di grazia di Tacconi
«E’ stato lui a vincere, non la Juve»
dirà Anconetani). Ma il tranquillo pomeriggio di paura è continuato al 62′ allorché su corner di Neri e respinta di Tacconi su colpo di testa ravvicinato di Padovano, l’albino Larsen ha portato il Pisa sul 2-2. A quel punto ci voleva un miracolo per vincere e non deludere del tutto i 2910 paganti. E Maifredi ha schierato Haessler. Ma prima che il tedesco riuscisse (80′) a realizzare con un violento destro su punizione
(«Grazie Baggio» ha detto negli spogliatoi)
da 22 metri il suo primo gol ufficiale in bianconero, Tacconi ha dovuto dire «no» alla scatenata coppia Piovanelli-Padovano con respinte disperate e fortunose. Poi, in verità, la Juventus avrebbe potuto chiudere di goleada se Alessio (ancora in combinazione con Di Canio prima e su tiro-assist di Baggio dopo) non avesse trovato un Simoni attento.
Alessio e Schillaci, alla fine, hanno chiamato in causa lo stato del terreno
(«Sempre più simile a quello di San Siro»)
per spiegare anche certi infortuni in avanti e in difesa. Solo Tacconi ha ammesso che questa Juve continua a concedere dei gol di troppo agli avversari
(«Ieri almeno uno»):
«Comunque ha detto – non si illudano Voeller e compagni. Con la Roma passeremo dalla musica da balera al rock più scatenato».
Franco Badolato
tratto da: La Stampa 15 Novembre 1990