14 Settembre 1983: Juventus – Lechia

É il 14 Settembre 1983 e Juventus e Lechia Danzica (Polonia) si sfidano nella Gara di Andata dei Sedicesimi di Finale della Coppa delle Coppe 1983-84  allo ‘Stadio Comunale’ di Torino.

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida la formazione polacca. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini a strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l’ennessimo Scudetto (é il ventunesimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe in finale a Basilea contro il Porto per 2-1.

Buona Visione!

 

Juventus

 

Stagione 1983-1984 – Coppa delle Coppe – Sedicesimi, andata
Torino – Stadio Comunale
Mercoledì 14 settembre 1983 ore 20.30
JUVENTUS-LECHIA DANZICA 7-0
MARCATORI: Platini 18, Penzo 24, Platini 26, Penzo 28, Penzo 60, Penzo 67, Rossi P. 75

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini (Caricola 35), Bonini, Brio, Scirea, Penzo, Tardelli, Rossi P., Platini (Vignola 60), Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni

LECHIA DANZICA: Fajfer, Kowalski, Kulwincki, Cybulski (Marchel 67), Salach, Wojtowicz, Kaminski, Kowalczyk, Grembocki, Polak (Gorski 55), Kruszczynski
Allenatore: Jart Jartrebowski

ARBITRO: Nazare (Portogallo)
RIGORI FALLITI: Rossi P. 63 (Juventus)


 

La Juve rispetta la regola del sette 
Due gol di Platini, quattro di Penzo, uno di Rossi (che ha anche sbagliato un rigore) – 
Tutto facile per la macchina da gol di Trapattoni 

TORINO — Dopo il boom, dei 7 gol rifilati all’Ascoli, la caccia grossa della Juve è proseguita ieri sera in Coppa delle Coppe: vittima di turno il Lechia Danzica che, come i marchigiani, alla (fine del primo tempo aveva già incassato ben 4 palloni). E come i marchigiani ne hanno contati 7 alla fine. La resistenza del meccanici polacchi durava 19′ poi Platini e Penzo imbracciavano le doppiette e segnavano, alternandosi al bersaglio. Il tutto senza strafare e ad un ritmo non elevatissimo, che risentiva, evidentemente, della fatica di campionato, perché in questo periodo di rodaggio ancora imperfetto gli sforzi vengono recuperati con minor facilità. 

Per il primo appuntamento internazionale dell’anno c’erano circa 35 mila spettatori (29.082 paganti. 291.467.00U lire d’Incasso): il Lechia, neopromosso in Serie a polacca (dove è attualmente terzo in classifica) non era certo avversario da pienone, anche se era reduce da una stagione miracolo dove, vincendo la Coppa di Polonia, aveva realizzato un’impresa storica eliminando, tra l’altro, il Widzew Lodz e battendo i neocampioni del Lech Poznan. Ma si tratta sempre di dilettanti, piuttosto ingenui anche se atleticamente preparati. Dopo il minuto di raccoglimento alla memoria di Franchi, la partita cominciava con la Juventus all’attacco e su questo binarlo a senso unico si procedeva per tutta la prima frazione. 

I polacchi, che avevano annunciato marcature a zona, stavano invece ben attestati facendo seguire come ombre Boniek e Platini rispettivamente da Grembockl e Kowaiczyk. In avanti lasciavano il solo Kruszczynskl alle prese con Brio, in attesa che Poiak e Kaminskt, i più dotati, lo rifornissero per il contropiede che scattava raramente. 

Assai vivo Boniek che teneva a ben figurare in Polonia dove la partita era trasmessa in diretta per tv, in vena Cabrini, molto mobile Rossi che però perdeva lucidità In zona gol. La gara era sostanzialmente corretta, anche se l’arbitro doveva ammonire Kowalskl al 14′ per un fallo su Platini. Poi il francese dava l’avvio al tiro al bersaglio sbloccando il risultato al 4′.

Rimessa laterale di Gentile, cross di Rossi che Fajfer con la complicità di Cybulskl, si lasciava sfuggire: Penzo riusciva a toccare a Platini che, da opportunista insaccava di destro In scivolata. Tutto diventava facile, la partita non aveva piú storia se non nella cronaca del gol. Dopo un palo di Rossi, su azione viziata da fuori gioco, un’altra occasione non sfruttata da Pablitoo su suggerìmento di Bonlek e il raddoppio di Penzo al 24′. 

L’ottimo Cabrlni crossava, Rossi sbucciava e Penzo, con un bellissimo aggancio volante di destro dirottava in rete. E 2′ dopo segnava Platini che riceveva un bell’asaist di Penso e con calma olimpica controllava di petto e col destro, di precisione. Infilava ra so terra Fajfer. Altri 2* e altro gol di Penso. Stavolta era Bonlek a promuovere l’ai con un a solo e con un Uro che Fajfer parava, ma non tratteneva. E Penzo, tutto solo, non aveva difficoltà a dare 11 colpo di grazia al pallone. Dopo il poker dalla curva Filadelfia, ricordando te vecchie polemiche dell’anno scorso, si levavano slogan anti-Roma. anti-AndreotU e anti-Zeffirelli mentre si sottollineava con ole le disinvolte azioni del bianconeri. 

Al 33′ Cabrinl si avvicinava alla panchina lamentando un dolore alla coscia destra e 3′ dopo cedeva 11 posto a Caricola, con Gentile che si spostava a sinistra. Il tempo si chiudeva con un tiro di Polak che sorvolava la traversa. Ipotecata largamente la qualificazione (è ormai una semplice formalità li ritorno a Danzlca il 28 settembre) la Juventus rallentava il passo quasi volesse risparmiare energie in vista della trasferta di Pisa. Al 55′ al Lechia Oorskl sostituiva Polak. Ci pensava Boniek a suonare la carica raccogliendo applausi con un bel tiro parato.

Poi al 60′ il terzo gol personale di Penzo dopo l’azione piú bella. La impostava Rossi sulla sinistra, pennellando un magnifico cross in centro area dove Penzo, smarcato, controllava di petto e con freddezza scavalcava il portiere con un pallonetto, realizzando un gol simile a quello con l’Ascoli. Subito dopo Vignola al posto di Platini che si avviava verso gli spogliatoi accolto da un’ovazione. 

Al 63′ Bonlck venlva atterrato fallosamente in area da Kulwtckl e l’arbitro decretava il penalty. Fuori Platini toccava a Rossi che, pero, ‘telefonava’ il tiro e Fajfer mandava in corner. Penzo riscattava Rossi andando per la quarta volta a rete, su suggerimento di Boniek. Il punteggio assumeva proporzioni tennistiche. 

Al 75′ Penzo ispirava l’azione del 7-0. L’ex veronese apriva splendidamente su Scirea che smistava sul centro a Rossi, il quale, dopo una lodevole partita all’insegna dell’altruismo, si toglieva la voglia di gol insaccando a fil di palo. Tacconi, che era rimasto praticamente inattivo, riusciva infine a raccogliere la sua dose di applausi su una punizione-brivido a 5 metri dalla sua porta. Prima era Penzo a respingere la violenta battuta di Kruszczynskl, poi il portiere volava a deviare in corner un bolide diagonale di Wojlowfos. 

Bruno Bernardi

tratto da: La Stampa 15 Settembre 1983



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