É il 15 Agosto 1976. Si festeggia nella penisola italiana Ferragosto e tutti sono con la testa alle vaganze. Il calcio, almeno quello bianconero, si da un paio di ore di sana competitivitá con la piú classica delle tradizioni juventine – la gara di Villar Perosa.
Accanto alle urle di trepidazione dei bimbi e dei propri genitori campioni del calibro di Roberto Boninsegna, Dino Zoff, Franco Causio danno spettacolo e gioia alla folla bianconera.
Buona Visione!
Stagione 1976-1977 – Villar Perosa
Domenica 15 agosto 1976 ore 17:00
JUVENTUS-JUVE PRIMAVERA 7-0
MARCATORI: Bettega R. 28, Boninsegna rigore 41, Gori S. 50, Marchetti A. 55, Tardelli 70, Boninsegna 80, Cabrini 88
JUVENTUS: Zoff, Tardelli, Gentile (Cabrini 46), Marchetti A., Morini (Spinosi 46), Scirea (Miani 46), Causio, Cuccureddu (Gentile 68), Boninsegna, Gori S., Bettega R.
Allenatore: Giovanni Trapattoni
JUVE PRIMAVERA: Alessandrelli (Bobbo 4 – Marchese 60), Zorzetto (Salgoni 68), Bogani (Pocorobba 68), Pavanello, Dainese (Gola 60), Gasperini, Lomanno (Beccaris 60), Serena P., Russo (Capuzzo 46), Schincaglia, Marchini
Allenatore: Grosso Fr.
ARBITRO: Ponzano
Una Juve già abbastanza rodata col problema del centrocampo
Assenti Benetti e Furino sono mancate indicazioni sufficienti nonostante le buone prove di Gori, Marchetti e Cuccureddu
– Intesa fra Boninsegna e Bettega
– Ingiusti fischi per Causio
(Dal nostro inviato speciale)
Villar Perosa, 16 agosto. La Juventus piace anche se resta un interrogativo di fondo. Il ‘test’ di Ferragosto, che ha visto i bianconeri imporsi per 7-0 sulla ‘Primavera’, ha fornito interessanti indicazioni sulla coesistenza fra Boninsegna e Bettega ma ha lasciato in sospeso il problema del centrocampo per l’assenza degli infortunati Benetti e Furino che, del reparto, sono due elementi cardine. Benetti e Furino non sono certo da scoprire ma c’è da stabilire cosa sono capaci di produrre insieme e come possono legare con il « terzo uomo » che Trapattoni deve scegliere fra Gori, Marchetti e Cuccureddu: al ritmo e al dinamismo occorre abbinare qualità.
Il rendimento delle punte è anche subordinato al rifornimenti che il centrocampo è in grado di assicurare. Analogamente i centrocampisti debbono saper proteggere la difesa. Trapattoni è parso moderatamente soddisfatto. Ha sottolineato che la squadra, dopo due settimane di preparazione, non può ancora avere una condizione atletica perfetta ma possiede già una tenuta di sessanta-settanta minuti. Ha aggiunto che Bettega e Boninsegna, con la loro intelligenza tattica, danno vita ad un tandem funzionale, senza ostacolarsi e che il centrocampo va rivisto con Benetti e Furino anche se
“Gori ha disputato una bella gara confermando la sua capacità di uomo di manovra”
e se Marchetti
“è stato altrettanto efficace nell’impostare il gioco”.
Ha detto anche che ha visto dinamismo, versatilità, capacità di recitare a soggetto nel contesto di un copione prestabilito ma che l’eccessivo entusiasmo va disciplinato perché, spingendosi troppo in avanti, c’è il rischio di scoprirsi in retrovia:
“Ci sono parecchie pecche che cercheremo di limare. Saranno i prossimi Impegni, con ben altre difficoltà, a darci le risposte che cerchiamo”.
Boniperti non si è sbilanciato.
“Tutto bene, peccato solo per il maltempo”, ha commentato il presidente.
Qualcuno gli ha ricordato che nel Ferragosto 1972 la Juventus aveva giocato sotto II diluvio e che fu una stagione fortunata: vinse lo scudetto sul filo di lana e si qualificò per la finalissima di Coppa Campioni. Boniperti ha sorriso traendone buoni auspici: che la Juventus risulti la principale antagonista del Torino per lo scudetto, non ci sono dubbi. Solo tremila ‘coraggiosi’ hanno sfidato le ire del tempo pur di vedere la Juventus e sono stati premiati: la pioggia che aveva messo in forse la disputa dell’Incontro ha miracolosamente risparmiato Villar Perosa mentre nuvoloni bassi e gravidi coprivano le vette circostanti.
Lo spettacolo, dunque, non è mancato ed il terreno, fatta eccezione per qualche zona, era in ottimo stato. Boninsegna era il più atteso alla prova. L’ex interista e Bettega si sono spartiti le zone di competenza, senza rinunciare alla loro autonomia: non si sono mai disturbati, incrociando i movimenti e confermando il loro fiuto del gol in area di rigore. E’ stato Bettega ad aprire le marcature, rovesciando in porta un centro di Gori su azione impostata da Boninsegna. Bettega, assai grintoso, nel tentativo di conquistare un pallone spiovente in area, era rovinato sul fianco destro di Alessandrelli procurandogli una ferita lacero contusa (le radiografie hanno escluso infrazioni ossee) e costringendolo a rientrare negli spogliatoi (4′).
Boninsegna, dopo che l’arbitro gli aveva giustamente annullato, per fuori gioco, un bel gol segnato di testa in tuffo, ne ha mancati un palo di un soffio ed ha trasformato un calcio di rigore: nella ripresa, ha segnato un gol di testa su servizio di Bettega. Una prova positiva anche se ‘Bonim ba’, sul piano atletico, è ancora in fase di rodaggio.
Tutta la squadra, nel primo tempo, si è mossa bene anche se Trapattoni è stato costretto a presentare un centrocampo inedito con Gori che fungeva da perno avendo ai lati Cuccureddu sulla destra e Marchetti sul centro-sinistra. L’esperimento ha soddisfatto anche se, nella fase d’avvio, Gori e Marchetti tendevano a sovrapporsi nel marcamento ‘a zona’ e nella regìa. Gori ha denunciato una miglior predisposizione al ruolo di quanto non si fosse verificato l’anno scorso, di questi tempi, quando aveva dovuto sostituire Capello. Anche se istintivamente è più portato al fraseggio corto, Gori ha fornito alcune precise e tempestive aperture sulla sinistra mettendo in azione l’ottimo Gentile. Dall’altra parte il gioco era fluido, grazie all’intesa fra Causio e Cuccureddu che si alternavano, con movimenti sincronizzati, sulla fascia destra, smistando utili traversoni sotto porta o concludendo direttamente. Per non intasare il settore, Tardelli ha limitato all’essenziale I suoi inserimenti. Causio, che si è alternato con Morini nella funzione di capitano, si è prodotto in alcuni spunti di classe ma è stato inspiegabilmente fischiato dal pubblico: valli a capire questi tifosi!
Nella ripresa, Tardelli è diventato mediano, cedendo il posto di terzino destro a Cuccureddu che ha fatto coppia con Cabrini (un giovane di sicuro avvenire che nel finale ha siglato un bel gol dal limite), mentre Marchetti e Gori si sono scambiati I compiti realizzando una rete a testa. Marchetti ha messo in vetrina una felice disposizione a ‘far gioco’ con varietà di temi e bei lanci in profondità. E’ questa la parte che predilige e che ha già recitato nel Novara ma deve frenare un po’ la sua esuberanza: se progredirà sul piano strategico potrebbe essere lui, in un futuro non lontano, la chiave del centrocampo ma anche Gori non manca di senso tattico e di fantasia, ed è più ricco di esperienza. Cuccureddu è sempre un ‘jolly’ preziosissimo, un ‘tuttofare’ valido tanto come terzino che come mediano o mezz’ala di spola. E c’è Tardelli che promette bene come laterale: ha segnato anche un gol. Insomma c’è abbondanza di elementi intercambiabili.
Il secondo tempo è stato caratterizzato da altri cinque gol ma il gioco è apparso meno brillante, un po’ per la stanchezza e un po’ per gli ammassamenti che si verificavano nell’area avversaria. Con la Juventus sbilanciata, gli ‘sparring-partners’ in contropiede, sono riusciti a creare un palo di pericoli per Zoff. La squadra fruisce di 2 giorni di riposo e mercoledì pomeriggio riprende gli allenamenti a Torino in vista dell’amichevole in programma giovedì sera (ore 21,30) a Casale. Contro lo Junior Casale (serie C) è previsto il rientro di Furino mentre Benetti sarà disponibile a Bergamo, domenica prossima, con l’Atalanta.
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 17 Agosto 1976