15 Dicembre 1996: Juventus – Verona

É il 15 Dicembre 1996 e Juventus e Verona si sfidano nella tredicesima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1996-97 allo Stadiodelle Alpi‘ di Torino.

Video tratto dallo Juventus Official Youtube Channel.

La Juventus é Campione d’Europa in carica mentre i gialloblu veneti annaspano nelle retrovie della classifica . Con questa vittoria i bianconeri sono ad un passo dal diventare ancora Campioni d’Italia (sará la ventiquattresima volta). Il Verona a fine campionato non otterrá il traguardo da loro prefissato – la salvezza resterá una chimera e la retrocessione sará la dura realtá.

Buona Visione! 


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Stagione 1996-1997 – Campionato di Serie A – 13 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
domenica 15 dicembre 1996 ore 14:30
JUVENTUS-VERONA 3-2
MARCATORI: Maniero 24, Maniero 44, Porrini 45+3, Del Piero rigore 64, Del Piero 72

JUVENTUS: Peruzzi, Porrini, Ferrara C. (Iuliano 66), Tacchinardi, Torricelli, Lombardo (Vieri C. 35), Deschamps, Zidane, Di Livio, Del Piero, Padovano (Pessotto G. 82)
A disposizione: Rampulla, Trotta, Cingolani, Amoruso
Allenatore: Marcello Lippi

VERONA: Guardalben, Siviglia, Fattori, Baroni, Bacci, Ametrano (Orlandini 72), Giunta, Ficcadenti, Vanoli (Paganin A. 40), Maniero (De Vitis 76), Zanini
A disposizione: Landucci, Caverzan, Colucci, Manetti
Allenatore: Luigi Cagni

ARBITRO: Bonfrisco
AMMONIZIONI: Del Piero, Deschamps (Juventus); Vanoli, Siviglia, Bacci, Fattori (Verona)


IL PROTAGONISTA 
La prodezza-vittoria conferma il campione tra le stelle europee 
«Ora sogno un bel regalo» 
Alex: sarebbe uno splendido Natale 

TORINO. Provate a indovinare cosa chiederà Del Piero a Babbo Natale. Il giocatore che disegna nell’aria parabole impossibili, si attende il regalo più bello:

«Inutile negarlo, penso al Pallone d’Oro. Sono uno dei quattro candidati della Juve. Non ci perdo il sonno, ma un pensierino lo faccio».

 Evviva la sincerità. La sua attesa non sarà lunga. Fra sette giorni si apriranno le urne e Del Piero saprà se potrà trascorrere davvero un Natale speciale. Gol come quello di ieri potrebbero essere un’assicurazione contro le fregature, anche se le sorprese sono una caratteristica del premio che Vialli ha sempre snobbato perché 

«lo assegnano i giornalisti e non i tecnici». 

Infatti, dalla Germania arrivano indiscrezioni inquietanti. Si dice che tocchi a Sammer il trofeo di France Football davanti a Ronaldo e Shearer. Sembra un’amenità, a Del Piero scappa un sorriso ironico: 

«Sarebbe il colmo che dopo aver bocciato Baresi e Maldmi, proprio quest’anno premiassero un difensore». 

Non gli basterà l’investitura dell’Avvocato che almeno in questa faccenda ha poca voce in capitolo. Probabilmente non gli servirà neppure essere ritornato il campione che fa la differenza, perché durante l’anno ha perso occasioni importanti come l’Europeo. Anche se Del Piero pensa di non aver mai fatto perdere le proprie tracce. Con grande onestà fa capire che un Pallone d’Oro non allunga la vita: 

«E’ un traguardo di prestigio, ma non mi assilla. Non è il primo obiettivo che ho. E poi magari facciamo delle ipotesi inutili perché è già tutto deciso. Io vivo con grande tranquillità questo momento, come sempre in cima ai miei pensieri c’è la Juve».

 Tre rigori trasformati in quattro giorni. Anche questa è una prodezza da non sottovalutare, perché conferma che il ragazzo ha un carattere di ferro. Ma è il gol che ha steso il Verona che resterà impresso nella memoria. L’anno scorso ne segnò tre identici in Champions League, l’ultimo al Rangers Glasgow il 18 ottobre. Prodezze d’autore che come tali non sono di ordinaria amministrazione. Ammette Del Piero: 

«Gol così non sono normali. Tutti si aspettano sempre da me la grande giocata, ma io dico che non è facile accontentare la gente come non è semplice calciare i rigori. Sono felice quando riesco ad essere protagonista e per fortuna da Manchester in poi devo dire che. mi è. riuscito spesso». 

Lippi si coccola il suo Fenomeno 

«Spero che questa rete gli dia nuova fiducia»

e festeggia le duecento panchine con una vittoria che non dimenticherà per i brividi gelidi che gli ha provocato: 

«Abbiamo pagato dazio non per le assenze, ma a causa dei mille impegni che abbiamo. C’è stato un calo di tensione generale, il Verona ne ha approfittato. E questo conferma come nel campionato italiano sia impossibile distrarsi». 

Lo conforta la 

“certezza di avere una Juve con gli attributi. Non era facile recuperare sotto di due gol. Il carattere è una delle doti di questa squadra, ma la fortuna ci ha dato una mano. Se Maniero avesse segnato il 3-1 non so come sarebbe finita”. 

Il vantaggio aumenta, ma Lippi resta della sua opinione: 

«Sapete come la penso, non cambia nulla. E visto che abbiamo dimostrato di non essere robot, il pericolo di altre cadute deve farci stare allerta». 

Ferrara, uscito per una contrattura, non giocherà mercoledì in Coppa Italia contro l’Inter. Ma dopo lo 0-3 dell’andata, saranno in tanti a riposare. Non Deschamps che, squalificato, domenica non giocherà a Piacenza. Didier punge: 

«Una squadra da scudetto non può farsi mettere sotto così. Ma senza Boksic è un’altra musica». 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 16 Dicembre 1996

 


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