É il 15 Novembre 1959 e Bologna e Juventus si sfidano nell’ ottava Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1959-60 allo Stadio ‘Comunale’ di Bologna.
La Juve allenata in panchina dalla coppia Renato Cesarini e Carlo Parola strabilia tutti con il suo gioco. Con un Omar Sivori e John Charles in gran spolvero. Aggiungiamoci pure Giampiero Boniperti arretrato a centrocampo i bianconeri vincono il loro Undicesimo Tricolore davanti alla Fiorentina e al Milan.
Dall’altra parte c’è un Bologna che finisce le proprie fatiche al quinto posto. Davvero un altro calcio – non meno affascinante di questo moderno! Anzi!
Buona Visione!
Stagione 1959-1960 – Campionato di Serie A – 8 andata
Bologna – Stadio Comunale
Domenica 15 novembre 1959 ore 14:30
BOLOGNA-JUVENTUS 3-2
MARCATORI: Charles 3, Pivatelli rigore 5, Pascutti 30, Charles 38, Pivatelli 74
BOLOGNA: Santarelli, Rota, Pavinato, Mialich, Greco, Fogli, Cervellati, Demarco, Pivatelli, Campana, Pascutti
Allenatore: Federico Allasio
JUVENTUS: Mattrel, Castano E., Sarti B., Emoli, Cervato, Colombo U., Voltolina, Nicolè, Charles, Sivori, Stacchini
Allenatore: Carlo Parola
ARBITRO: Orlandini
RIGORI FALLITI: Cervato 10 (Juventus)
Bologna-Juventus: 3-2
Gli emiliani raggiungono i bianconeri in testa alla classifica
Un’entusiasmante partita tra due squadre d’attacco di fronte a 50 mila persone
Charles segna dopo 3 minuti Santarelli para un rigore
Rete decisiva di Pivatelli
Botta e risposta tra juventini e rossobluDAL NOSTRO INVIATO Bologna, lunedì mattina. La Juventus battuta e raggiunta al primo posto della classifica. Questa la sintesi, in cifre, di quanto avvenuto a Bologna, nel corso d’una partita bella, dura, combattuta ed interessante quant’altra mai. Raccontiamola presto. Aveva piovuto a rovesci nel corso dell’intera mattinata. E per uno di quei miracoli di madre natura, proprio al momento in cui l’arbitro emetteva il segnale d’inizio dell’incontro un raggio di sole si apriva la via fra le nuvole e veniva ad illuminare il campo attorno al quale, e ad ombrelli aperti e riparandosi con tutti gli espedienti del caso, si assiepavano circa so mila persone. La pioggia doveva tornare a cadere, fine e minuta però questa volta, proprio all’inizio del secondo tempo. E il campo doveva rimanere sotto l’erba zeppa di acqua e fradicia dal primo all’ultimo momento.
Malgrado le circostanze sfavorevoli, nessun incidente ha turbato lo svolgimento della gara. Il primo tempo è stato ottimo: il migliore senza dubbio a cui si sia assistito nel corso della presente stagione. Se si giocasse sempre come in quei primi 15 minuti, ci sarebbe da riconciliarsi col gioco. Un primo tempo da combattimento aperto e spiegato a botta e risposta e a viso aperto da una parte e dall’altra. E subito, emozioni ed episodi decisivi. Il gioco si apre su una carica di Pivatelli a Mattrel, che dimostra le buone intenzioni del petroniano. E al 5° minuto il primo pallone in rete. Un preciso tocco di Sivori a Charles, che appare in dubbia posizione di fuorigioco. L’arbitro lascia andare e Charles fila via, attrae il portiere, batte il terzino destro, riprende il controllo di se stesso e della palla e spedisce nella rete sguernita.
Palla al centro. Va avanti il Bologna. La mezz’ala Campana, accorso sulla sinistra, supera Emoli e punta diritto innanzi a sé. Prima che penetri in area, Castano lo rincorre, lo spinge sulla schiena. L’attaccante cade in area, e subito l’arbitro concede il rigore. Tira Pivatelli e segna con una legnata senza pietà. Uno a uno. Due reti un po’ artificiose. La partita comincia ora. E subito, a distanza di poco piú, di un paio di minuti, Voltolina se ne va via sulla destra. Convergono su di lui Greco e Pavinato, lo stringono come in una morsa e lo atterrano. Rigore, anche questa volta. Esecutore Cervato. Il portiere Santarelli si muove prima del tempo, ma a sbagliare propriamente è il juventino, che spara quasi diritto dinanzi a sé. Il portiere para.
Sempre in situazione di parità, quindi. E allora comincia il bello. Venti minuti di gioco alterno e schiettamente bello. La Juventus opera come sa operare. Ed il Bologna reagisce senza timore, in modo disinvolto, in stile pratico e deciso. Persino Fogli si fa avanti a sparare in una occasione. E Stacchini viene a trovarsi due volte in posizione che non sa o non può sfruttare. Niente difesa a oltranza né di qua né di ‘là. La divisa del combattimento è unica: attacchi tu, e attacco io. E, proprio alla mezz’ora, il Bologna va in vantaggio. Punizione tirata da Fogli. Pascutti entra in possesso, e spara trasversalmente dalla sinistra verso destra. Sulla traiettoria della palla piomba, alla disperata, Pivatelli, che non arriva a toccare la palla. Mattrel, che accenna a uscire, rimane interdetto fra il tiro originario e quello che può sopravvenire, e la, palla va indisturbata a finire nell’angolo basso della rete, sulla sua sinistra. Due a uno per i padroni di casa.
Forte ritorno offensivo della Juventus. Stacchini che manca il bersaglio di poco. E poi, al 38°, come un fulmine un punto di Charles che fa scattare in piedi tutti quanti. Il gallese riceve da Nicolé mentre ha i piedi sull’angolo sinistro dell’area bolognese. Non si ferma, non tergiversa: fa partire una cannonata. La palla parte, fila via come un bolide, sorvola tutti quanti, va a finire con violenza e con precisione assoluta nell’angolo alto della rete, sulla sinistra del portiere. Se ne vedono sovente delle reti belle: ma come questa è difficile. Spettacolosa.
E’ il momento della Juventus, e poco dopo Sivori, dopo una bella azione, spara in rete da pochi passi e Santarelli para. Un primo tempo che non trova malcontenti, che lascia tutti entusiasti cioè, tanto è stato bello.
Quando le squadre ritornano in campo la pioggia riprende a cadere fine e minuta. E’ la Juventus a dominare ora. I bianconeri si sospingono tutti in avanti, attaccano spesso con sette uomini e pare debbano segnare da un momento all’altro. Mancano presto un paio di buone occasioni e non riescono a passare. Giocano troppo stretto, troppo ammassati al centro del campo e picchiano in una difesa che ha ogni volta il tempo di raggrupparsi nell’area di rigore. Il Bologna dà l’impressione di risentire dello sforzo aausato dallo stato del terreno e dal prodigarsi dell’avversario, ma ogni tanto rompe l’assedio e si protende in avanti, auspice sempre Pivatelli, che va su tutti i palloni e rincorre tutte le occasioni. Mattrel para una prima volta a terra, viene colpito una seconda da un tiro basso, ed è battuto, in un mo do che dovrà essere decisivo ai fini del risultato, poco prima della metafora.
Calcio di puntatone, contro la Juventus, per un fallo di dubbia natura di Cervato. Tira De Marco, da lontano. La palla viene a cadere in area, nel mucchio di uomini ohe si è formato. La sfera viscida piomba suiie gambe di Emoli, e rimbalza di un metro o poco più fuori della sua portata. Pronto, il piede di Pivatelli la colpisce e la devia in rete. Tre a due, e di là non ci si muoverà più. Che la Juventus riprenderà ad attaccare, dominerà, minaccerà, ma non segnerà. Stacchini, al quale si presentano alcune discrete occasioni, pecca ogni volta di superbia, e Charles non può fare un passo senza essere seguito da tutta una guardia del corpo di avversari. La mania del giooo stretto chiude la via ai bianconeri. Ed i petroniani, che hanno il grande successo alla mano, più non se lo lasciano sfuggire. Lottano come tanti disperati, e chiudono da vincitori.
E il pubblico, che ha fatto un tifo spettacoloso, scoppia alla fine in un applauso, quale da anni il vecchio stadio bolognese più non era abituato a vedere o a sentire. Una manifestazione imponente, che si prolunga fino all’uscita dei giocatori dagli spogliatoi. Una bella partita, con un Bologna in stato di grazia — un Fogli in gran forma, un Pivatelli dalla continuità inedita, un Greco duro e coriaceo e un Pavinato molto efficace — ed una Juventus — con un bel Charles e un Sivori impastato dal terreno — che è caduta in piedi lottando da forte.
Vittorio Pozzo
tratto da: La Stampa 16 Novembre 1959