É il 15 Novembre 1970 e Juventus e Cagliari si sfidano nella Sesta Giornata nel Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1970-71 allo Stadio ‘Comunale‘ di Torino.
Nel campionato che consacra l’Inter come Campione d’Italia, i bianconeri si imbattano in una tragedia che sconvolge la loro stagione agonistica. Infatti il giovane allenatore Armando Picchi scompare dopo una breve malattia.
La dirigenza juventina si aun anonimo quarto posto finale.
Dall’altre parte ci sono i sardi (campioni in carica) che passata l’euforia per la conquista dello storico titolo disputano una stagione sotto tono. Finiscono le ostilitá in un deludente settimo posto.
Buona Visione!
Stagione 1970-1971 – Campionato di Serie A – 6 andata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 15 novembre 1970 ore 14:30
JUVENTUS-CAGLIARI 2-1
MARCATORI: Anastasi 24, Gori 47, Anastasi 90
JUVENTUS: Tancredi, Spinosi, Furino, Cuccureddu, Morini, Salvadore, Novellini (Landini 68), Marchetti G., Anastasi, Capello F., Bettega R.
Allenatore: Armando Picchi
CAGLIARI: Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Poli (De Petri 46)
Allenatore: Manlio Scopigno
ARBITRO: Sbardella
Un Anastasi da Nazionale
I due gol del centravanti « senza complessi » –
Anche l’anno scorso attese a lungo (sei giornate) prima di segnareAnastasi in trionfo. E’ stato il « match-winner » di Juventus-Cagliari e ripropone d’autorità la sua candidatura alla maglia azzurra per l’incontro con l’Eire in programma l’8 dicembre a Firenze (Coppa Europa per Nazioni). Ieri in tribuna c’era Azelio Vicini, diretto collaboratore di Valcareggi, ed il suo rapporto sulla prova di Anastasi non può che essere positivo. Dopo cinque giornate d’attesa « Petruzzu » ha segnato due gol ed è stato il principale protagonista della partita. La prima rete è frutto di una spettacolare rovesciata « alla Gabetto », la seconda, in extremis, è venuta sfruttando abilmente un’indecisione fra Tomasini e Albertosi.
Prima di ieri la porta sembrava stregata per il centravanti. Solo con la « Under 23», a Varese contro l’Austria, era riuscito a centrare due volte il bersaglio. In campionato i suoi tiri finivano spesso a lato di un soffio o erano parati. Ad un altro giocatore sarebbe venuto il « complesso del gol », non ad Anastasi che nei giorni scorsi era apparso ottimista e sicuro Come era già successo nel torneo ’69-70, la riscossa della Juventus, dopo un faticoso avvio di stagione, è legata ai gol di Anastasi. Alla settima giornata (ieri era la sesta) i bianconeri allora avevano sconfitto l’Inter a Torino (2-1) grazie ad una rete del siciliano ed avevano scacciato la crisi iniziando la lunga serie record di risultati positivi. Ieri Anastasi si è meritato scroscianti applausi.
« II primo gol — ha commentato — ricorda quello che ho realizzato l’anno scorso contro il Milan. Nell’azione0 della seconda rete sono stato aiutato dalla fortuna. Sul lancio di Capello sono scattato in profondità. Tomasini ha tentato di passare il pallone ad Albertosi. C’è stata un’indecisione, « tua », « mia » ho I insistito e mi sono trovato solo davanti alla porta spalancata. L’importante era rompere il ghiaccio. Se un attaccante gioca bene ma non segna è criticato. L’anno scorso il « digiuno » era durato una giornata in più, poi segnai 15 gol. Mi accontenterei di ripeterli ».
« Pensa di meritare un posto in Nazionale? ».
« Non sta a me dirlo. Alla maglia azzurra penso sempre e se mi convocheranno sono pronto. La forma c’è ed il morale è alto ».
« Come giudica la prova offerta dalla Juventus contro il Cagliari? »
« Ottimo il primo tempo, poi abbiamo subito il gol dì Gori “a freddo” all’inizio della ripresa, un gol viziato da un fallo, e ci siamo demoralizzati. Il nervosismo ci ha impedito di continuare a sviluppare un gioco brillante ma in compenso siamo riusciti a controllare le iniziative del Cagliari raggiungendo la vittoria nel finale. »
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 16 Novembre 1970