È il 15 Novembre 1998 e Roma e Juventus si sfidano nella sesta Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1998-99 allo Stadio ‘Olimpico‘ di Roma.
In casa bianconera sta per avvenire una clamorosa ‘rivoluzione‘. Il grande Marcello Lippi tra qualche partita rassegnerà le dimissioni da allenatore ed al suo posto arriverà il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Dopo l’iniziale scetticismo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Pero’ alla fine sara’ solo un deludentissimo settimo posto che varrà solo l’accesso per l’europa verso la Coppa Intertoto. Dall’altra parte c’è la Roma che non fa in pieno il suo ‘dovere’ e finisce ‘solo’ in quinta posizione.
Buona Visione!
Stagione 1998-1999 – Campionato di Serie A – 9 andata
Roma – Stadio Olimpico
Domenica 15 novembre 1998 ore 14.30
ROMA-JUVENTUS 2-0
MARCATORI: Paulo Sergio 44, Candela 87
ROMA: Chimenti, Cafu, Aldair, Zago, Candela, Tommasi, Di Biagio, Di Francesco, Paulo Sergio, Delvecchio M., Totti
Allenatore: Zdenek Zeman
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C. (Birindelli 70), Tudor, Montero, Iuliano, Di Livio, Conte A., Tacchinardi (Fonseca 46), Davids (Deschamps 55), Inzaghi, Zidane
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Braschi
ESPULSIONI: Montero 59 (Juventus)
LE PAGELLE
Davids, che rabbia infortunio e gol falliti
Totti, mezza delusioneCHIMENTI 7. Preciso e reattivo.
CAFU 6,5. Buona spinta sulla destra, a tu per tu con Davids.
ZAGO 6. Dorme il giusto sonno al 4′ su Davids, con un caffè si riprende e migliora.
ALDAIR 6. Non incanta, gioca da brasiliano europeo: forse per rispettare il passaporto italiano.
CANDELA 7. L’azione del raddoppio è di grande tecnica e potenza. Il resto è più che sufficiente.
TOMMASI 5,5. La convocazione in azzurro non si spiega con la sua prestazione infarcita di errori, soprattutto nel secondo tempo, quando potrebbe lanciare al meglio il contropiede.
DI BIAGIO 6. Normale. Nessun errore grossolano, nessuna apertura fulminante.
DI FRANCESCO 6. Un po’ meglio dei compari, sebbene Di Livio nel primo tempo gli sgusci via.
PAULO SERGIO 7. Bella spina nella difesa della Juve. E’ l’unico attaccante che i bianconeri hanno patito tanto da cambiare la marcatura. Il gol e l’espulsione di Monterò parlano per lui.
DELVECCHIO 5,5. Fa una cosa buona (un tiro insidioso da lontano) e si dilegua, riaffacciandosi alla partita con conclusioni presuntuose.
TOTTI 5. Non c’è Del Piero e, per solidarietà, pure lui che ne è l’alter ego in Nazionale si astiene. Non basta la punizione furba dell’ 1-0 a salvarlo.PERUZZI 6,5. Para quello che può. Sul primo gol Paulo Sergio gli sbuca davanti mentre sta ancora aggiustando la barriera.
FERRARA 6. Con i limiti attuali, che si vedono quando va a terra e fatica a riprendere posizione, argina Totti.
(Dal 25′ st Birindelli 5,5: sbaglia tutto e Candela lo salta in allegria. Però entra in una situazione difficilissima).
TUDOR 7. Più sicuro, più sciolto (non diciamo rapido, che sarebbe troppo). Sfarfalleggia soltanto all’ultimo minuto quando regala palla a Delvecchio. E’ l’unico acquisto estivo che giustifica chi l’ha scelto.
MONTERÒ 3. Se Fascetti propose di dare un miliardo di multa a Sousa, quando venne espulso contro il Bari, quanto meriterebbe Monterò per la gomitata a Paulo Sergio, con palla lontana e guardalinee a due metri? L’uruguagio aveva perso le abitudini guappe. Ieri gli sono ricomparsi gli spigoli: sul gomito. E ha decuplicato le difficoltà della Juve.
IULIANO 5. Patisce troppo Paulo Sergio. Con l’uscita di Montero gli manca l’appoggio.
DI LIVIO 6,5. Certe giocate gli vengono svirgole ma entra in tantissime azioni e ha il record dei chilometri percorsi: gli faranno il tagliando.
CONTE 6. E’ di nuovo capitano, con un filo di isteria e la solita attitudine a non ritrarre il piede. Non brilla invece nell’impostare per l’attacco.
TACCHINARDI 6. La più ficcante delle azioni (quella sprecata da Davids) nasce dalla grinta con cui sradica la palla da piedi romanisti e la propone a Inzaghi.
(Dal 1′ st Fonseca 6,5: la punizione è un bijoux, bello ma pataccato, perché si schianta sul palo. Cerca il tiro da ogni posizione).
DAVIDS 5. Finisce in lacrime di rabbia per l’infortunio e per i due gol che ha sbagliato, uno in modo clamoroso.
(Dal 10′ st Deschamps 6: gira a metà regime, eppure favorisce il forcing dell’ultima mezz’ora juventina).
ZIDANE 6. C’è chi l’ha visto benissimo perché stava ovunque ci fosse da mettere ordine nel gioco e chi l’ha visto malissimo perché, come gli succede spesso, dal fervore non ha ricavato niente di decisivo. E’ tra il lusco e il brusco, visibilmente refrattario ad assumere il ruolo di Del Piero e le insegne del leader.
INZAGHI 6. Mister Offside si fa pescare spesso oltre le linee. Considerato che nel 1° tempo è solo e costruisce per Davids un assist che è un gol, va assolto. Nella ripresa lo si vede meno di Fonseca.Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 16 Novembre 1998