16 Gennaio 2000: Juventus – Perugia

È il 16 Gennaio 2000 e  Juventus e Perugia si sfidano nella diciasettesima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1999-2000  allo Stadio ‘Delle Alpi’ di Torino.

La Juventus è guidata in panchina da Carlo Ancelotti e sembrerebbe in rampa di lancio per conquistare un altro Scudetto. Però una grande Lazio, un epilogo da campionato non da Vecchia Signora, ed un signore ornito di ombrello in un campo piú da pallanuoto che di calcio, ‘ruba’ un tricolore piú che meritato. Gli umbri dall’altra parte sono guidati egregiamente in panchina da Carlo Mazzone. A fine campionato si potranno definire contenti considerando che sono risciuti nel loro intento di evitare la retrocessione in Serie B.

Buona Visione!

 

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Stagione 1999-2000 – Campionato di Serie A – 17 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
domenica 16 gennaio 2000 ore 15:00
JUVENTUS-PERUGIA 3-0
MARCATORI: Del Piero rigore 26, Zidane 89, Kovacevic 90+3

JUVENTUS (3-4-1-2): Van der Sar, Ferrara C., Montero, Iuliano (Mirkovic 90+4), Zambrotta (Birindelli 90+3), Tacchinardi, Davids, Pessotto G., Zidane, Inzaghi (Kovacevic 61), Del Piero
A disposizione: Isaksson, Conte A., Bachini, Rigoni
Allenatore: Carlo Ancelotti

PERUGIA (5-3-2): Mazzantini, Hilario, Rivalta (Esposito 80), Calori, Monaco, Milanese, Olive (Alenitchev 72), Bisoli, Tedesco, Amoruso N., Rapajc
A disposizione: Rakic, Sogliano, Campolo, Ba, Cappioli
Allenatore: Carlo Mazzone

ARBITRO: Borriello
AMMONIZIONI: Rivalta, Olive (Perugia)




LE PAGELLE 
Dayids gladiatore di sostanza 
Kovacevic si confernia opportunista 
Per Zambrotta una crescita costante 
 
JUVENTUS 
VAN DER SAR sv. Mai impegnato. 
FERRARA 6,5. Stessa prova di Parma senza la topica finale. 
MONTERO 6,5. Non va in affanno quando la difesa è sotto pressione nella ripresa. 
IULIANO 6. Senza sbavature, non gioca con grande personalità 
(48’st Mirkovic sv). 
ZAMBROTTA 6,5. Prova il tiro ogni volta che può, arriva al cross, in difesa leva un paio di palloni quando il Perugia prende coraggio. La sua crescita è sicura 
(45′ st Birindelli sv). 
TACCHINARDI 6,5. Sbaglia in proporzione al movimento che produce che è tanto. Rincorre tutti, anche da solo. Anima il pressing. 
DAVIDS 6. Sprazzi in profondità, conclusi maluccio. Comunque dà spessore al reparto
PESSOTTO 6. E’ un punto fermo, importanti per lequilibrìo di una squadra che difonde a tre.
ZIDANE 7,5. Per uno che ha sempre segnato poco, 2 gol in 4 giorni sono come la vincita di una lotterìa; bella la punizione, più di quella realizzata alla Lazio. Zizou è più che mai nel cuore del gioco, ogni pallone passa per i suoi piedi ed é un bel vedore: con dribbling e triangolazioni strette manda in affanno le difeso. Nella ripresa vedo la Juve in difficoltà e l’accompagna al successo. 
INZAGHI 6,5. Dimenticare Parma. Ci riesco non con il gol ma con il grande movimento, con i cross in area e si procura il rigore 
(16′ s.t. Kovacevic 6,5: la prestazione è modesta, la freddezza con cui sfrutta l’unica occasione è straordinaria). 
DEL PIERO 5,5. Al suo attivo, la triangolazione da cui nasce il rigore e una gran palla filtrante per Davids. 
ANCELOTTI 7. Pur con l’inspiegabile sosta nella ripresa, la sua Juve domina.  
PERUGIA 
MAZZANTINI 6. Limita il passivo nel primo tempo. 
HILARIO 6. Incrocia Pessotto, non ne esce male. 
RIVALTA 6. Le maglie difensive del Perugia sono strettissime e lo aiutano in una  prestazione dignitosa 
(35′ s.t. Esposito sv) 
CALORI 6. Non ha gravi responsabilità. 
MONACO 5,5. Un po’ ingenuo por corno lo tagliano fuori dall’azione del rigore. 
MILANESE 5. Inconsistente
TEDESCO 5,5. Procura con un fallo di mano inutile la punizione dol 2-1. 
BISOLI 6. Al centro, davanti alla difesa fa un buon filtro. 
OLIVE 6. Buon lavoro di copertura 
(27′ st Alenitchev sv) 
AMORUSO 5,5. Qualche disimpegno elegante. 
RAPAJC 6. Quando si decide a giocare crea problemi alla Juve. 
MAZZONE 6. Porse poteva immettere prima un rifinitore, tuttavia l’organizzazione dol Perugia non è male: perde su calcio piazzato. 

ARBITRO BORRIELLO 5,5. Pesante decisione sul rigore, rimane il dubbio. 

Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 17 gennaio 2000


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