17 Agosto 1992: Giappone – Juventus

É il 17 Agosto 1992. La nazionale giapponese e la Juventus si sfidano in questa gara amichevole estiva in preparazione della stagione 1992-93. Tutto si svolge al ‘National Olympic Stadium di Shinjuku (Tokyo – Giappone). La gara é la seconda tra le squadre in un tentattivo di ‘lanciare‘ la prossima era del calcio professionistico giapponese.

La Juventus cerca di fermare l’egemonia del Milan che da un paio d’anni o piú ammazza il campionatao senza scampo.Sará un impresa quasi impossibile in campionato, ma tant’é che con questo Roberto Baggio (capitano e uomo simbolo della squadra in Italia e nel mondo) tutto é possibile!

Buona Visione!

giappone

Stagione 1992-1993 – Amichevole
Shinjuku (Tokyo) – National Olympic Stadium
Lunedì 17 agosto 1992 ore 19:00
NAZIONALE GIAPPONE-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Baggio R. rigore 15 (J), Ihara 90 (G)

NAZIONALE GIAPPONE: Matsunaga, Tsunami, Horiike, Katsuya, Ihara, Hashiratani (Ramos 56), Yoshida, Moriyasu, Fukuda (Nakayama 80), Miura, Takagi
Allenatore: Hans Ooft

JUVENTUS: Peruzzi (Rampulla 88), Torricelli, Baggio D., Conte A., Carrera M. (Marocchi 46), Julio Cesar, Di Canio (Casiraghi 85), Platt, Vialli (Ravanelli 75), Baggio R., Moeller (De Marchi 67)
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Obata (Giappone)


Juventus, ecco un pareggio che piace.

In Giappone fanno tutto i due Baggio: gol e spettacolo di Roberto, autorete di Dino al 90′ 

Buona la prova collettiva, brillanti Di Canio e Platt, Vialli è in ripresa, Peruzzi si infortuna a una spalla.

TOKYO DAL NOSTRO INVIATO 

Una leggera e sfortunata deviazione con la nuca di Dino Baggio, su colpo di testa di Ihara al 91′, ha pareggiato il rigore trasformato da Roberto Baggio al 15′, negando a una bella Juventus il successo sul Giappone. La sorte ha restituito ai giapponesi, lanciati verso il professionismo totale, quanto aveva loro tolto nella gara di andata, faticosamente pareggiata 2-2 con un gol di Moeller in extremis. Ma rispetto a Kobe, dove era parsa poco concentrata ed aveva sofferto l’organizzazione e la velocità dei giapponesi, si è vista una Juventus trasformata ed esaltata dalla classe di Roberto Baggio, dalle sgroppate di Di Canio, onnipresente, dall’intelligenza di Gianluca Vialli e dalle geometrie di Platt, che ha strappato applausi ai 60 mila spettatori, tra i quali il principe Takamatsu. Sì se l’arbitro nipponico Ubata non avesse ignorato due falli in area su Di Canio (6′) e su Vialli (33′), il Giappone non avrebbe avuto scampo contro una Juventus più autentica sotto tutti gli aspetti (sia tecnici che agonistici e tattici) che ha onorato il ruolo di ambasciatrice del calcio più ricco del mondo alla Soccer Festa ’92. 

E dopo questa prova che chiude in positivo la tournée, Trapattoni può guardare con ottimismo al futuro: ha avuto la conferma dell’alto potenziale creativo di una squadra che sa anche difendersi con Platt centremediano metodista, Conte tuttofare, Dino Baggio fluidificante a sinistra e Torricelli terzino marcatore sulla destra, Carrera stopper e Julio Cesar libero. 

Nel secondo tempo, Carrera, contuso al malleolo destro, è stato sostituito da Marocchi, mentre Dino Baggio è andato a fare lo stopper su Takagi. In porta s’è visto un Peruzzi saracinesca. Ieri ha sfoggiato almeno tre interventi importanti, in particolare quello su incornata di Takagi (38′). Purtroppo, nel finale, uscendo su Ihara si è prodotto una piccola sublussazione alla spalla destra ed è rientrato negli spogliatoi. E’ toccato a Rampulla incassare l’1-1, a tempo scaduto, sugli sviluppi di un corner di Miura carambolato sulle teste di Ihara e Baggio 2. 

Kohler ha riposato ma resta titolare. E con il tedesco in campo, Trapattoni dovrà rinunciare ad un altro straniero, da scegliere tra Moeller, Platt e Julio Cesar, a seconda delle caratteristiche degli avversari. E in casa avrà anche bisogno di Casiraghi. Quello visto a Tokyo è un assetto da trasferta che sembra offrire garanzie, anche se Moeller è rimasto spesso avulso dalla manovra entrando raramente in partita come aveva fatto a Kobe, Monaco di Baviera e Cesena. L’allenatore aspetta le prossime verifiche nel torneo Baretti e la crescita della condizione atletica generale per decidere in modo definitivo. Se Di Canio continuerà su questi livelli sacrificandosi nei recuperi, non è una squadra sbilanciata. E Platt rappresenta il baricentro di un centrocampo che alimenta un attacco ricco di fantasia, capace ci costruire numerose occasioni da gol. Vialli è in crescita. Quando sarà al top, farà la differenza. Per ora agisce da pivot, al servizio dei compagni con grande altruismo. 

Roberto Baggio è a buon punto e interpreta in modo più convinto rispetto al passato la parte del leader: assist millimetrici, strepitose aperture di quaranta metri puntualmente recapitate ai destinatari, e perfino un paio di tackles sono entrati nel suo attuale repertorio. Gli manca un pizzico di lucidità per sfruttare al meglio le occasioni anche se dal dischetto è infallibile. Con Vialli e Di Canio l’intesa è già un fatto acquisito. Deve perfezionare gli interscambi con Moeller, che nelle gare calde si nota però poco. Una sola volta nella ripresa Moeller è fuggito in contropiede ma, al momento di tirare, è stato anticipato. Vedendolo in difficoltà, Trapattoni l’ha tolto al 68′ inserendo De Marchi. Nell’ultimo quarto d’ora Vialli ha ceduto il posto a Ravanelli, che si è subito sintonizzato, anche troppo, con il clima da battaglia, e si è fatto ammonire come Di Canio, Moeller, Platt e Ramos. 

All’85’ è entrato anche Casiraghi per Di Canio, tra i migliori e perciò salutato dal pubblico con un’ovazione. Uno dei duelli più esaltanti è stato quello tra l’ex falegname Torricelli e lo scatenato Miura. Torricelli si è rivelato un marcatore senza complessi, pronto per il gran salto in A. E se Torricelli dovesse sfondare, come queste convincenti prove estive fanno pensare, sarebbe davvero un colpo grosso per la Signora. 4

Bruno Bernardi

tratto da: La Stampa 18 Agosto 1992

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