18 agosto 1982: Catania – Juventus

É il 18 Agosto 1982 e Catania Juventus  si sfidano nella sesta Giornata del Girone di Qualificazione della Coppa Italia 1982-83. Il tutto si svolge allo Stadio ‘Cibali’ di Catania.

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati ‘la squadra piú forte del mondo’ avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82. C’é pure l’aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zibì Boniek. A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro alla Roma di Nils Liedholm. Per quanto riguarda la Coppa dei Campioni ci si aspetta una festa in gran stille in finale ad Atene. Ma un gol da fuori area di Felix Magath e la caparbietá dell’ Amburgo dirá ancora di no alla Vecchia Signora.

Per quanto riguarda la Coppa Italia i nostri beniamini conquisteranno il trofeo riuscendo così a non finire la stagione a bocca asciutta.

Buona Visione!

catania

Stagione 1982-1983 – Coppa Italia – Eliminatorie, 1ª giornata
Catania – Stadio Cibali
Mercoledì 18 agosto 1982 ore 16:30
CATANIA-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Mastropasqua 1, Marocchino 52

CATANIA: Sorrentino, Ranieri, Mosti, Giovannelli (Ciampoli 88), Chinellato, Mastropasqua, Gamberini (Morra 55), Mastalli, Cantarutti, Crusco, Crialesi (Marino 89)
Allenatore: Gianni Di Marzio

JUVENTUS: Zoff, Osti (Prandelli 64), Cabrini, Furino (Storgato 78), Brio, Scirea, Boniek, Bonini, Marocchino (Galderisi 74), Platini, Bettega R.
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Redini


La Juve ha deluso il pubblico di Catania 

E’ partita ieri la Coppa Italia, la squadra più attesa ha pareggiato con fatica La Juve ha deluso il pubblico di Catania Zoff battuto dopo soli 49 secondi da Mastropasqua, risposta di Marocchino al 52′ 

Vana pressione nella ripresa, pericolosi contrattacchi dei siciliani – Non ha pesato solo l’assenza dei «dissidenti»: la squadra bianconera accusa ancora difetti tattici e di condizione

Troppo individualista Boniek, senza concentrazione Platini 

NOSTRO INVIATO SPECIALE CATANIA — 

Colpite a freddo (si fa per dire, visto il clima torrido), dopo appena 49″ dall’ex bianconero Mastropasqua, che beffava Zoff di testa su calibrata punizione di Mastelli, la deludente Juventus doveva sudare ben 52 minuti per rimediare con Marocchino che ribatteva a rete un pallone indirizzato da Bottega di teste contro la traversa. Il pareggio e sostanzialmente giusto ed accontenta tutti, in particolare i rossoazzurri (un po’ meno la folla strabocchevole che si aspettava uno spettacolo superiore dai campioni d’Italia) che nella prima mezz’ora avevano giocato meglio, esaurendo però le scorte d’energia e permettendo alla Juventus di venir fuori alla distanza dopo un avvio in salite, senza squilli, tranne una pericolosa incornata, di Bettega, deviate contro la traversa e poi in corner da Sorrentino. 

Era una Juvents deconcentrata, priva di Idee e lucidità, con schemi abborracciati anche per le Incompletezze della formazione orfana del «ribelli» Rossi. Tardelll e Gentile, ma soprattutto priva di determinazione. Boniek difettava di precisione, a volte insisteva un po’ troppo nello spunto personale senza riuscire a scrollarsi di dosso Ranieri; Platini non sembrava ispirato, si muoveva con sufficienza e con passo da… accademia, mentre Bettega appariva un po’ frenato dalla remora, poi rivelatosi infondata, di avvertire il rlacutlzzarsl del malan no muscolare riportato a Cesena. Il ritmo Iniziale del Catania, le improvvise accelerazioni di Mastelli. Cruscoe Gamberlnl, tutte gente agile, creavano qualche problema agli uomini di Trapattonl che stentavano a carburare più del lecito, nonostante l’Impegno tattico di Furino, che copriva le proiezioni di Sclrea, la spinte sulla fascia laterale sinistra di Caprini. 

Zoff che dopo tanti festeggiamenti aveva dovuto raccogliere il pallone in fondo al sacco senza averlo ancora toccato, correva altri pericoli, come su colpo di teste di Cantaruttl (22′) che dava vite ad un duello al calor bianco con il suo pari peso Brio il quale, pur battendosi con impegno, per costituzione fisica è più lento di altri a raggiungere quella forma che poi mantiene tutte la stagione. Un altro brivido su capocciata di Canterutti (24′) di poco a lato e poi il Catania rifiatava, chiudendosi e manovrando di rimessa, consentendo alla Juventus di assumere l’iniziativa. Ma solo su calci piazzati o corner i torinesi si avvicinavano a Sorrentino, sfiorando il pareggio, come già, detto, con Bettega ed impegnando poi il portiere con un destro telefonato di Boniek. 

Nella ripresa la Juventus metteva al muro un Catania ormai In debito d’ossigeno ma senza affondare i colpi. Bonini, piuttosto impreciso anche se molto attivo, scialava una favorevole occasione (51′). Bettega, più tranquillo sulla sua efficienza fisica, dava filo da torcere a Mosti e all’Intera difesa. Proprio Bettega, alla sua prima gara ufficiale dopo il gravissimo incidente del 4 novembre scorso, su traversone di Furino propiziava il punto di Marocchino. Dopo il gol si registrava un parapiglia, con botte e fuggi-fuggi di centinaia di spettatori nel settore C della curva. Era l’unico incidente di un certo rilievo verificatosi al Cibali dove 40 mila persone stavano pigiate come sardine al sole dopo aver riversato nelle casse sociali qualcosa più di 700 milioni di lire, cioè quasi la metà dell’introito dell’ultimo campionato di serie B. 

Sul 1-1 la Juventus insisteva ma senza rabbia. Neppure l’ingresso di Prandelli al posto di Osti, generoso ma impreciso (64′), e l’avanzamento di Sclrea che si alternava con Furino (claudicante per una leggera distorsione) nel ruolo di libero, la Juventus riusciva a piazzare il punto vincente. Boniek appariva sempre al di sotto dei suol livelli e riceveva anche qualche fischio. Platini, raccoglieva finalmente una razione di applausi per uno spunto di classe: saltava due avversari e sparava di volo destro del montante. Marocchino si faceva ammonire per proteste e al 78′ veniva sostituito da Galderisl con Stergato che dava il cambio all’acciaccato Furino. La fascia di capitano anziché a Bettega passava sul braccio di Zoff.

Anche Chinellato veniva ammonito per fallo su Galderisl e con l’Ingresso di Vincenzo Marino (dopo quelli di Morra e Clampoli in luogo di Gamberlnl e Giovanetti) al posto dell’infortunato Crialesi la partite si chiudeva. Non è queste la vera Juventus, non soltanto per l’assenza di tre importenti pedine e per la prima gara diurna dopo quelle alla luce artificiale. Ci sono dei problèmi di condizione e tattici che Trapattonl conosce perfettamente ma che con il tempo e con Rossi. Tardelll e Gentile sono destinati a sparire. 

Bruno Bernardi

tratto da: La Stampa 19 Agosto 1982

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