É il 18 Dicembre 1983 e Juventus e Inter si sfidano nella tredicesima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1983-84 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida un Inter che lotta per le posizioni di vertice del campionato in corso. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini a strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l’ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe. Dall’altre parte i neroazzurri termineranno la stagione al quarto posto ad otto punti di distacco dalla Juventus Campione d’Italia.
Buona Visione!
Stagione 1983-1984 – Campionato di Serie A – 13 andata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 18 dicembre 1983 ore 14.30
JUVENTUS-INTER 2-0
MARCATORI: Platini 44, Vignola 83
JUVENTUS: Bodini, Prandelli, Cabrini, Bonini, Caricola, Scirea, Penzo (Vignola 46), Tardelli (Tavola 88), Rossi P., Platini, Boniek – Allenatore : Giovanni Trapattoni
INTER: Zenga, Ferri R., Bergomi, Bini (Pasinato 65), Collovati, Baresi G., Sabato, Bagni, Altobelli, Beccalossi, Serena A. – Allenatore : Luigi Radice
ARBITRO: Pieri C.
Bodini non desidera fare solo il ‘tappabuchi’
ADESSO VUOLE LA PROMOZIONE
Ritorno di fiamma della sua rivalità con TacconiLuciano Bodini, ieri pomeriggio contro l’Inter, si è presо un’altra rivincita contro la sorte, l’ennesima se andiamo a spulciare la storia di questo portiere bravo e sfortunato. Bodini ha parato molto bene, salvando in porta della Juventus in almeno tre occasioni, quando il vantaggio bianconero era di un solo gol ed i nerazzurri attaccavano in massa per ottenere il pareggio. Attaccavano anche con cross alti nel mucchio, una tattica che poteva creare qualche problema alla difesa Juventina, priva di una torre d’area come Brio e dunque, leggermente in difficoltà sul palloni alti.
Bodini, dicevamo, ha compiuto tre interventi da campione. Sicuramente Dino Zoff, il maestro, avrà apprezzato l’abilità e l’istinto del suo aspirante erede. Già, perché Bodini non si è arreso: davanti per ora c’è Tacconi, ma lui non molla, non vuole stare a vita in panchina.
La prima parata è stata su un tiro di Serena, destro fortissimo e leggera deviazione con la mano tesa, giusto per mandare la palla sul palo. Una prodezza, perché l’attaccante dell’Inter ha colpito all’improvviso, da distanza ravvicinata, e occorrevano agilità e prontezza di riflessi, doti che Bodini, ieri come in altre occasioni, ha mostrato di possedere.
E cosi la Juventus ha salvato per la prima volta il pari. Si giocava il secondo tempo, la squadra di Radice faceva un pressing tremendo. Poco più tardi, Baresi ha battuto un angolo da destra e Collovati, avanzato all’improvviso, ha colpito bene di testa. Bodini ha alzato la palla a candela, poi ha fatto un passo indietro, si è inarcato e ha ribattuto in angolo. Un intervento molto difficile perché il accanto c’era Bonlek a complicare le cose, senza intenzione naturalmente: Il polacco stava quasi sulla linea di porta, pronto a ribattere, ed il portiere è stato leggermente ostacolato dal compagno. Palla in angolo, dunque, e nuovo calcio dalla bandierina, da sinistra stavolta. Sempre Baresi a calciare. Il pallone è finito nel mucchio, c’è stata una mischia e infine Bagni ha toccato di sinistro da due passi: sembrava gol, e invece Bodini, svelto come un gatto, ha salvato ancora una volta la sua porta.
“Credo di essermi comportato, bene come del resto ritengo di aver fatto ogni volta che sono stato chiamato fra i pali. Mi riferisco alla fase finale della Coppa Italia della scorsa stagione e al Mundialito di Milano. Senza mettere nel conto le due partite finora giocate in campionato. Adesso spero nella promozione, una volta che Tacconi sarà guarito.”
ha detto Bodini alla fine, circondato dai cronisti e visibilmente soddisfatto.
Si profila dunque il ritorno di fiamma di una rivalitá mai spenta, quella cioè con Tacconi per raccogliere l’eredità di Zoff. Trapattoni, che ha tutto l’interesse a mantenere vivo fra i suoi giocatori un sano antagonismo, ha fatto pubblicamente gil elogi a Bodini: per le parate contro l’Inter, certo, ma anche per tenergii il morale alle stelle.
Carlo Coscia
tratto da: La Stampa 19 dicembre 1983