20 Dicembre 1998: Juventus – Salernitana

É il 20 Dicembre 1998 e  Juventus e Salernitana si sfidano nella quattordicesima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1998-99 allo Stadio ‘delle Alpi’ di Torino.

In casa bianconera sta per avvenire una clamorosa ‘rivoluzione’. Il grande Marcello Lippi rassegnerá le dimissioni da allenatore ed al suo posto arriverá il giovane e rivoluzionario Carlo Ancelotti. Dopo l’iniziale scettiscimo dei tifosi la squadra sembra aver intrapreso la giusta via. Peró alla fine sará solo un deludentissimo settimo posto che varrá solo l’accesso per l’europa verso la Coppa Intertoto. Dall’altra parte c’é la Salernitana che non riesce ad evitare la Serie B per un soffio.

Buona Visione! 



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Stagione 1998-1999 – Campionato di Serie A – 14 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
domenica 20 dicembre 1998 ore 14:30
JUVENTUS-SALERNITANA 3-0
MARCATORI: Inzaghi 20, Inzaghi 29, Inzaghi 87

JUVENTUS: Peruzzi, Mirkovic (Tudor 74), Birindelli, Ferrara C., Pessotto G., Di Livio, Deschamps, Davids (Tacchinardi 82), Zidane, Inzaghi, Amoruso (Fonseca 84)
A disposizione: Rampulla, Rigoni, Perrotta, Blanchard
Allenatore: Marcello Lippi

SALERNITANA: Balli, Bolic, Fusco, Monaco, Del Grosso (Tosto 46), Gattuso, Breda, Vannucchi, Di Vaio (Giampaolo 74), Chianese, Di Michele (Fresi 53)
A disposizione: Ivan, Ametrano, Bernardini, Belmonte
Allenatore: Delio Rossi D.

ARBITRO: Borriello
AMMONIZIONI: Ferrara C. (Juventus); Di Michele (Salernitana)
ESPULSIONI: Monaco 51 (Salernitana)



Inzaghi con tre botti suona la riscossa 
Salernitana in 10 dal 51 ‘per l’espulsione di Monaco 

TORINO. Aggrappati a Inzaghi. Come prima, più di prima. SuperPippo si traveste da Babbo Natale e porta in regalo alla Juve una tripletta che riscalda i cuori e tampona per il momento l’emorragia di partite senza gol. Proprio mentre si parla di una sua possibile cessione a fine campionato, il centravanti che non tradisce quasi mai e che ha trovato in quelli delle «Iene» il proprio portafortuna, si scatena. Non prima che i bianconeri riescano, però, a battere anche il primato negativo (507 minuti) detenuto dalla Juventus heribertiana, portando a 511 i minuti senza gol. Ci mette tutto, Pippo: opportunismo, destrezza, senso della porta. Era stato l’ultimo goleador (8 novembre a Udine), si ripropone nella sua versione più scintillante, capitalizzando al meglio la supremazia della squadra contro una Salernitana che resiste per un quarto d’ora prima di lasciare via libera ai campioni. 

Era da tempo che non si vedeva una Juve così saldamente in partita, così decisa ad ottenere tre punti di vitale importanza. D’accordo, la Salernitana è stata una rivale troppo arrendevole, troppo presuntuosa nello schierarsi con un tridente di cartapesta e troppo facilona nell’offrire sempre il fianco all’avversario. Tuttavia anche l’Empoli, tanto per ricordare un avversario che pure lui lotta per non retrocedere, si presentò al Delle Alpi in versione dimessa, eppure allora la Juve riuscì a complicarsi la vita cavandone una prestazione confusa e punteggiata di errori. Questa volta, messa alle strette dalla necessità di non perdere altro terreno in classifica, la squadra di Lippi ha risposto nella maniera migliore: grande concretezza, pressing, mai una disattenzione che potesse mettere in dubbio il risultato. 

Così la Grande Malata ha preso almeno un’aspirina. E’ presto per dire che il peggio sia passato, ma prestazioni come quella di ieri fanno capire che la Juve non è rassegnata al ruolo di comparsa che per ora il campionato le ha attribuito e che quando tutto gira per il verso giusto ha ancora i mezzi per far sentire la propria voce autorevole. Certo la modesta Salernitana (un punto su otto trasferte) ha fatto di tutto per non rovinare la festa natalizia che il gruppo ha celebrato ieri sera, ma questa vittoria (la prima conquistata dal 1° novembre) mette allegria e permette di guardare alla trasferta di Milano del 6 gennaio con un minimo di tranquillità in più. Sono serviti venti minuti per dare corpo alle ambizioni dei bianconeri. Poco più di quanto ci ha messo la Salernitana per sparare tutte le proprie cartucce e firmare la resa. Ma neppure in questo spazio di tempo, punteggiato dai cori ostili della curva verso Ancelotti e dalle invocazioni prò Vialli, la Juve si è riproposta nella versione disastrosa delle ultime partite. Fin dall’avvio la Salernitana, schierata da Rossi con un coraggioso 4-3-3, ha dovuto subire la pressione di Ferrara e compagni che hanno poi agguantato vantaggio e raddoppio nel giro di mezz’ora, rendendosi poi sempre pericolosi ogni volta che puntavano verso il bravissimo Balli. 

Troppo inconsistente l’opposizione offerta dai campani per mettere in dubbio anche per un minuto soltanto la supremazia bianconera. D’ora in avanti, Rossi dovrà badare meno agli svolazzi e più alla praticità se non vorrà precipitare con la sua squadra. Messo a sicuro il risultato con l’uno-due di Inzaghi, la Juve ha poi dilagato. La Salernitana è rimasta in dieci dopo sei minuti della ripresa per l’espulsione di Monaco e a quel punto gli uomini di Lippi hanno quasi giocato al tiro al bersaglio: traversa di Davids, terzo gol di Inzaghi, altre opportunità assortite per lo stesso goleador e per Di Livio. Insomma, festa completa, incubi allontanati, giocatori sotto la curva nel momento in cui arrivava la notizia del pareggio fiorentino. 

Con l’anno nuovo vedremo se la Juve è davvero uscita dalle sabbie mobili e se ha saputo sigillare tutte le fessure attraverso le quali si infiltravano gli spifferi gelidi di una crisi senza ritorno. 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 21 dicembre 1998



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