É il 20 Ottobre 2018 e Juventus e Genoa si sfidano nella nona giornata del girone di andata del Campionato di Calcio Serie A TIM 2018-19 all ‘Allianz Stadium’ di Torino.
É una Juventus Campione d’Italia in carica che non sembra aver problemi nel vincere ancora il tricolore. Infatti la squadra allenata da Massimiliano Allegri chiude il campionato con undici punti di vantaggio sul Napoli di Carlo Ancelotti. Il Genoa dal canto suo disputa un campionato non degno di nota, ma riesce comunque ad evitare l’onta della retrocessione in Serie B.
Buona Visione!
Stagione 2018-2019 – Campionato di Serie A – 9 andata
Torino – Allianz Stadium
Sabato 20 ottobre 2018 ore 18:00
JUVENTUS-GENOA 1-1
MARCATORI: Ronaldo 18, Bessa 67
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny, Cancelo, Bonucci, Benatia, Alex Sandro, Bentancur, Pjanic, Matuidi (Dybala 71), Cuadrado (Douglas Costa 59), Ronaldo, Mandzukic (Bernardeschi 81)
A disposizione: Perin, Rugani, Kean, Pinsoglio, Chiellini, Emre Can, De Sciglio, Barzagli.
Allenatore: Massimiliano Allegri
GENOA (3-4-1-2): Radu, Biraschi, Romero, Criscito, Pedro Pereira (Gunter 79), Romulo, Sandro, Lazovic, Bessa (Hiljemark 82), Kouame (Pandev 85), Piatek
A disposizione: Omeonga, Mazzitelli, Rolon, Marchetti, Lopez, Medeiros, Lakicevic, Lapadula, Zukanovic
Allenatore: Ivan Juric
ARBITRO: La Penna
AMMONIZIONI: Benatia 30 (Juventus); Romero 9, Criscito 71, Pandev 90 (Genoa)
Bianconeri in vantaggio con una rete di rapina del portoghese (la 400ª nei 5 grandi campionati, record) e raggiunti al 67’ dopo una disattenzione
Uno, due, tre rimbalzi. Quella palla sta uscendo a fondo campo, è chiaro a tutti. Tranne a Christian Kouamé, che la ammaestra e ha spazio e tempo per mirare in mezzo all’area e trovare la testa di Daniel Bessa, che non è un gigante: il ragazzo venuto dal Brasile sguscia in mezzo alle statuine bianconere e dedica il gol più importante della carriera alla madre «perché venerdì era il giorno internazionale del cancro al seno e lei sei anni fa lo ha sconfitto». Il Genoa pareggia così la quinta rete stagionale di Cristiano Ronaldo e non lo fa per caso: prima e dopo l’1-1 la squadra di Juric si imbatte nella bella addormentata in bianconero e si guadagna un pareggio inaspettato, quasi incredibile dopo il primo tempo, ma più che meritato.
Massimiliano Allegri non alza la voce contro una squadra che per la prima volta in questa stagione non vince (e butta via la possibilità del record di vittorie iniziali). Ma non usa certo sfumature: «È la prima volta da quando sono qui che usciamo in questo modo dalla partita, ma gli allenamenti non erano stati buoni e me lo sentivo. Siamo passati da frenetici ad addormentati e da addormentati a frenetici. Dopo un’ora la testa era già a Manchester: avevo detto ai ragazzi di non gestire gli ultimi 5’ come ha fatto la squadra di Mourinho contro il Chelsea. Ma noi non siamo stati capaci di gestire gli ultimi 30’… ». Non si ricordano ammissioni così nette di Allegri sui pensieri europei dei propri giocatori. E dire che il girone di Champions è già indirizzato nel migliore dei modi, grazie al pareggio degli inglesi in casa contro il Valencia. Ma evidentemente spegnere la luce presto in certe serate diventa un obbligo quasi inconscio, in vista dell’obiettivo principale.
Allegri, che molto spesso ha salutato i pochi passaggi a vuoto come schiaffi salutari, però stavolta è un po’ interdetto. Perché, complice un calendario favorevole, il suo piano è quello di arrivare a febbraio — il mese in cui comincia un’altra Champions — con un ampio vantaggio in classifica. Non che questo pareggio complichi i piani in prospettiva. Ma d’un tratto sembra più chiaro che l’ottavo scudetto è una parentesi (per quanto eccezionale) tra la parola Europa e la parola vittoria. E che qualche altro passaggio a vuoto bisognerà aspettarselo. Rendendo (forse) meno scontata la maratona scudetto.
Certo, la Juve del primo tempo ha solo un difetto, anche se non secondario: quello di non chiudere la partita dopo il tap-in sotto porta di Ronaldo che butta dentro una respinta corta di Radu (gol n. 400 nei 5 grandi campionati, mai nessuno come lui) dopo un’irruzione in area del debordante Cancelo. Cristiano colpisce anche il palo, con un gran colpo di testa e non riesce a raddoppiare. Mandzukic non è in giornata. La Juve non gioca male, ma ha l’aria di chi dà troppe cose per scontate e acquisite. Come Benatia, che non va a chiudere su Kouame e su quella palla che rimbalza. Come Bonucci, che non marca e ancora una volta concede un gol di testa nell’area piccola. Tutti piccoli raffreddori di stagione, che solo l’aria della Champions può curare.
Paolo Tomaselli
tratto da: Juventus-Genoa 1-1, Bessa a sorpresa ferma i campioni dopo il gol di CR7