21 Febbraio 1962: Real Madrid – Juventus

É il 21 Febbraio 1962 e Real MadridJuventus si sfidano nella gara di ritorno dei Quarti di Finale della Coppa dei Campioni 1961-62 allo ‘Stadio Santiago Bernabeu‘ di Madrid (Spagna).

Per questa gara storica i bianconeri si presentano in campo con un inedita casacca nera. Dopo essere stati sconfitti per 0-1 nella gara di andata, la Juventus cerca di ribaltare il risultato sul difficilissimo campo dei madrileni. Sará un impresa da segnare sui libri di storia, perché nessuna squadra italiana riuscì ad espugnare ‘il fortino iberico’ prima di questa gara.

Purtroppo servirá a poco! I bianconeri dovranno salutare la Coppa dei Campioni dopo aver perso la ‘bella’ a Parigi contro gli stessi ‘blancos’.

Buona Visione!

real

Stagione 1961-1962 – Coppa dei Campioni – Quarti, ritorno
Madrid – Stadio Santiago Bernabeu
mercoledì 21 febbraio 1962 ore 20:30
REAL MADRID-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Sivori 38

REAL MADRID: Araquistain, Casado, Miera, Del Sol, Santamaria, Ruiz A., Tejada, Ruiz F., Di Stefano, Puskas, Gento
Allenatore: Miguel 
Muñoz

JUVENTUS: Anzolin, Sarti B., Garzena, Charles, Bercellino G., Leoncini, Mora, Mazzia B., Nicolè, Sivori, Stacchini
Allenatore: Carlo Parola

ARBITRO: Guigue (Francia)



La Juventus ha ottenuto a Madrid la vittoria dell’orgoglio
Ed adesso la “bella,, a Parigi
L’indovinata utilizzazione di Charles nell’inedito ruolo di
mediano destro
Bercellino: una gara calma e sicura
Due splendide parate di Anzolin.
Solo elogi per la compagine torinese che ha voluto e saputo
cancellare il ricordo della sconfitta subita allo Stadio Comunale

Madrid, giovedi sera.

Malgrado la lunga distanza erano convenuti nella capitale
spagnola circa un migliaio di Italiani. La solita comitiva del ferrovieri che
già aveva fatto qualche tempo fa un viaggio a Londra in occasione di un’altra
partita, una numerosa schiera di valdostani e parecchia variata gente arrivata
par via aerea. Tutti questi tifosi che avevano l’animo piuttosto predisposto ad
assistere ad una seconda sconfitta dei bianconeri, sono ora pienamente soddisfatti.
Per il risultato, certamente, ma essenzialmente per aver visto la squadra bianconera
comportarsi in modo diametralmente opposto a quello che tante critiche aveva
sollevato sette giorni prima nella capitale piemontese.

La squadra della Juventus aveva subito qualche modifica
rispetto a quella che aveva giocato a Torino. La principale variante consisteva
nel fatto che l’inglese Charles passava a giocare in una posizione che fino a
quel momento non aveva mai ricoperto, quella di mediano laterale destro.
Davanti a lui giocava viceversa come mezz’ala destra Mazzia. Era evidente che
due giocatori si sarebbero scambiato il posto nel corso dell’incontro ed effettivamente
Mazzia si dedico in modo prevalente alla marcature di Di Stefano, riuscendo a
non lasciargli la libertà di azione che ha di solito

Per conto suo Charles, riusci più volte a trasformarsi da
difensore puro in attaccante; a lui é dovuto il colpo di testa che mise Sivori
nella situazione di non avere altro da fare che di spedire la palla oltre la
linea della rete madrilena.

Un uomo va nominato nel commenti di questa partita:
Bercellino, il quale ha giocato con una calma ed una sicurezza di cui non lo si
credeva capace.

L’intera squadra del resto si comportata bene, principalmente
in fatto di coraggio e di slancio. Ad un dato punto, quando qualcuno degli spagnoll
credette di sfoderare qualche numero poco corretto del suo repertorio, egli
trovò pane per focaccia.

Non pareva proprio più la Juventus confusa che avevamo visto
all’opera nel secondo tempo della partita di campionato di domenica scorsa. Era
invece una compagine galiarda, con giocatori che si erano messi nella testa di
cancellare il ricordo della brutta partita giocata una settimana prima e che,
bisogna riconoscerlo, vi riuscirono in pieno.

Sivori, senza essere l’uomo dei suoi momenti piú belli,
migliora notevolmente la sua prestazione ma, ripetiamo, tutti e undici gli uomini,
ivi compreso Anzolin che specialmente nel secondo tempo si produse in un paio
di parate fra le più difficili, tutti quanti al comportano in modo ottimo.

Le conseguenze di questo spirito volitivo del juventini,
dell’ottima prova data nalla capitale spagnola stanno nel fatto che l’avventura
della Coppa del Camploni è tutt’altro che finita per i bianconeri: le due
squadro campioni di Spagna e d’Italia infatti, dovranno incontrarsi ora una
terza volta par decidere quale delle due abbia il diritto di salire alle semifinall
del torneo. Il fatto era prudenzialmente già stato preso in considerazione qualche
ora prima della partita e si era deciso di far giocare la gara mercoledi
prossimo, 28 a Parigi, forse al
Parc des Princes e non al Colombes, data la giornata feriale.

Bisogna aggiungere a queste considerazioni il fatto che II
Real Club Madrid non ha dato questa volta l’impressione di sicurezza e di impegno
che aveva lasciato, invece, la settimana prima: in ragione prima ed essensiale
di questo decadimento di forma a di rendimento sta nal fatto che la Juventus ha
opposto, invece, la seconda volta una resistenza che non aveva affatto opposto
nella prima occasions. Gli spagnoli hanno certamente risentito dell’assenza dei
loro due mediani laterall Felo e Pachin: viva sorpresa ha destato negli
italiani il fatto che dei tre giocatori usciti feriti dalle ultime prove il
solo a ricomparire in campo é stato proprio quello che era stato dichiarato il
più grave dei tre la sorpresa é stata tanto più viva che alcuni dirigenti del
Real Madrid non avevano esitato a giurare che assolutamente il Del Sol sarebbe
stato assente dalla gara.

Del Sol, invece, ha corso e ha lavorato di buzzo buono per
l’intera partita, pur senza arrivare ad essere l’uomo eminente che era stato nolla
partita di Torino, ma nemmeno Di Stefano è riuscito a ripetere l’impressione lasciata
allo Stadio della nostra città. L’unico giocatore che forse si comportò meglio
nell’incontro di ritorno che non in quello d’andata è stato l’ala sinistra
Gento.

La disillusione tra il numeroso pubblico presente é stata
notevollasima: sul campo vi erano circa centomila spettatori e tutti quanti
hanno commentato in modo sfavorevole, la prestazione della squadra del loro
cuore. Al madrileni rimane ora la speranza che tra una settimana, quando si
giocherà a Parigi, possano essere presenti tutti quanti gli uomini allineati a
Torino.

La squadra della Juventus ed i giornaliati complono il viaggio
aereo di ritorno in due apparecchi separate mentre i giornalisti dovranno
atterrare a Linate, i gio catori, che seguiranno in via di Parigi, non arriveranno
che alla sera, ma col vantaggio di atterrare direttamente a Caselle.

Vittorio Pozzo
Tratto da: La Stampa 22 febbraio 1962



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