22 Luglio 1951: Palmeiras – Juventus

É il 22 Luglio 1951 e Palmeiras Juventus si sfidano in questa gara valevole per la Finale (gara di ritorno) della Copa Rio 1951. Il tutto si svolge allo Stadio ‘Maracaná’ di Rio de Janeiro (Brasile).

La gara di andata finì per 1-0 in favore dei brasiliani.

É una Juventus dal grande potenziale offensivo. Con Ermes Muccinelli, Giampiero Boniperti ,John & Karl HansenKarl Aage Præst i bianconeri sono una macchina da guerra. Guidata in panchina da Jesse Carver peró finirá solo al terzo posto finale (dietro al grande Milan del Gre-No-Li).


22 luglio

Stagione 1950-1951 – Copa Rio – Finale, ritorno

Rio de Janeiro – Estadio do Maracana
domenica 22 luglio 1951 ore 15:30
PALMEIRAS-JUVENTUS 2-2
MARCATORI: Praest 17, Rodrigues 48, Boniperti G. 53, Liminha 77

PALMEIRAS (BRASILE): Fabio Crippa, Salvador, Juvenal, Tulio, Luiz Villa, Dema, Lima, Ponce de Leon (Canhotinho 46), Liminha, Jair Rosa Pinto, Rodrigues
Allenatore: Cambon

JUVENTUS: Viola G., Bertuccelli, Manente, Mari, Parola, Bizzotto R., Muccinelli, Hansen K., Boniperti G., Hansen J., Praest
Allenatore: Carver

ARBITRO: Tordjan (Francia)


La Juventus pareggia 2-2 e il Palmeiras vince la Coppa
Quando il presidente della Confederazione calcistica brasiliana è sceso in campo per consegnare al Palmeiras il trofeo della Copa Rio e 11 medaglie d’oro, un grande applauso è stato tributato dalle oltre 100mila persone che hanno gremito lo stadio. Gli applausi si sono rinnovati con uguale intensità quando la Juventus ha alzato al cielo un’altra versione del trofeo e 11 medaglie d’argento. Tutti sono amici.
Davanti al successo di entrambe le squadre il pubblico e la critica brasiliana ha dimenticato l’ostilità, gli insulti e la campagna giornalistica diffamatoria portata avanti fino a sabato, e hanno riconosciuto che la Juventus è una grande squadra, che i suoi giocatori sono dei gentiluomini e che la partita è stata un capolavoro.
Il potere taumaturgico di una vittoria, che cambia improvvisamente l’umore di quello stesso pubblico che, con la sua forza, ha contribuito mercoledì scorso a far vincere il Palmeiras nella 1a finale del Torneo dei Campioni.
La Juventus, pur avendo chiesto una vittoria alla portata (è da segnalare che, nelle tre partite giocate contro il Palmeiras nella competizione, i torinesi hanno segnato sei gol e ne hanno subiti tre), si è comportata da superiore in questa dura, lunga, faticosa ed entusiasmante avventura in terra brasiliana.
Bastano questi quattro aggettivi per sottolineare le difficoltà che ha dovuto affrontare la Juventus. Poco considerata all’inizio, la rosa bianconera è cresciuta gradualmente, impegnandosi in campo contro avversari e contro un pubblico che aveva occhi e voci solo per i giocatori locali.
La Juventus è finita per soccombere nelle ultime due battaglie, quando muscoli e nervi non sono riusciti a regalare al club italiano la massima soddisfazione del trionfo finale. Tuttavia, la squadra ha ottenuto un risultato magnifico.
In Brasile, dopo il Mondiale dell’anno precedente, c’era poco rispetto per il calcio italiano. Ora quella considerazione è cresciuta notevolmente, e per merito solo della Juventus.
Per questo i bianconeri, nonostante il dispiacere per la mancata conquista del titolo, si sono dichiarati felici per il 2° posto.
Passiamo ora alla cronaca di questa grande partita tra due grandi squadre, e che gli italiani avrebbero potuto anche vincere.
Le squadre sono scese in campo così: Palmeiras con la stessa formazione di mercoledì scorso; Juventus con Parola e John Hansen, ma senza Piccinini, sostituito da Bizzotto.
Il trofeo della Copa Rio, esposto a bordo campo, è stato un grande incentivo per i giocatori.
Poi è arrivata la bellissima cerimonia di apertura della partita, con scambio di bandiere, applausi assordanti per il Palmeiras e cortesi strette di mano. Successivamente, l’arbitro francese Tordjman ha fischiato l’inizio alle 15:30 locali, le 19:30 in Italia.
Al 1′ il portiere Viola deve parare un violento rasoterra di Jair, ma poi la Juventus riesce progressivamente a raggiungere l’attacco e al 17′ passa in vantaggio. Il marcatore è Praest, con la gamba sinistra, che completa il cross di Karl Hansen e batte inarrestabilmente il portiere Fábio.
La Juventus ha poi due occasioni in attacco per aumentare il punteggio e decidere il match, ma Boniperti non trova il bersaglio.
La partita inizia a farsi dura: Praest si divide pesantemente con il centrocampista Dema, che poi risponde con un duro intervento su Karl Hansen. L’arbitro francese Tordjman è deciso e severo, non lascia che le cose peggiorino.
Alla fine l’attacco del Palmeiras è arrivato bene ei Viola sono riusciti a fare una difesa di classe. Il vantaggio bianconero dopo i primi 45 minuti di gioco è legittimo: i brasiliani giocano molto meno liberamente rispetto a mercoledì.
Nel 2° tempo, Palmeiras ha sostituito Ponce de León con Canhotinho e ha avuto un inizio di partita molto veloce.
All’8′ una scivolata di Parola permette al brasiliano di pareggiare: Canhotinho, smarcato, calcia e Viola riesce ad appiattire sul palo opposto. Rodrigues, però, è pronto a prendere il rimpallo e mandarlo a rete, con il portiere bianconero ancora a terra.
Incoraggiati dal pareggio, i brasiliani hanno insistito per attaccare, ma la difesa bianconera ha resistito e ha lanciato contropiedi con i propri attaccanti.
In un buon arrivo, dopo una sfondata di Bertuccelli, la Juventus riesce a tornare in vantaggio: Boniperti riceve il lancio lungo dalla laterale e puntualmente punta in rete. Fábio esce dalla porta per cercare di fermarlo, ma l’attaccante italiano dribbla e segna a porta vuota.
La Juventus riesce a tenere duro per i successivi 24 minuti, ma, all’82’, il Palmeiras ristabilisce il vantaggio dopo un corto cross di Rodrigues, che vede Liminha effettuare il tocco finale.
Con il 2-2 il club brasiliano, a cui mancava solo la parità per essere campione, si è chiuso in difesa, e nemmeno i rabbiosi attacchi finali della Juventus non sono riusciti a cambiare il risultato.
Il pubblico tira un sospiro di sollievo dopo un’occasione fallita da Praest all’ultimo minuto e, a fine partita, la squadra brasiliana fa la rimonta olimpica.
I premi vengono assegnati sul campo, con un grande applauso da parte degli oltre 100.000 spettatori, che hanno generato un incasso di 2.788.190 cruzeiros, circa 70 milioni di lire.
Tutto sommato, è importante sottolineare che la Juventus ha sbagliato diverse occasioni facili da gol, ma anche il Palmeiras ha mostrato un grande valore ed è stato un discreto campione.
L’attacco bianconero, soprattutto in termini di tiri in porta, non è stato all’altezza delle precedenti partite del Torneo dei Campioni. Per non parlare di John Hansen, riposato nella finale di mercoledì, sembrava ancora pigro e stanco.
Mari riesce invece a immobilizzare il pericoloso brasiliano Jair, Parola fa una gran coppia e Viola realizza una serie di parate spettacolari che conquistano il plauso dei tifosi.
Del Palmeiras, il migliore in campo è il centrocampista Villa, argentino di nascita.
La vittoria della squadra del San Paolo è considerata nei primi commenti radiofonici e giornalistici come un grande successo del calcio nazionale.
Senza toccare il vertice dell’entusiasmo, da parte nostra italiana, si nota l’unanimità di saluti e riconoscimenti (seppur all’ultimo minuto) alla squadra bianconera, che è riuscita a riabilitare in maniera soddisfacente l’immagine del calcio italiano in Brasile.
Vittorio Pozzo

tratto (e tradotto) da: ESPN.com.br




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Há 68 anos, o Palmeiras empatava com a Juventus na final e se consagrava o primeiro campeão mundial da história! pic.twitter.com/YTLmSvlcg7

— TNT Sports BR (@TNTSportsBR) July 22, 2019

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