23 Dicembre 1984: Juventus – Napoli

É il 23 Dicembre 1984 e Juventus e Napoli si sfidano nella tredicesima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1984-85  allo StadioComunale‘ di Torino.

I Bianconeri sembrano piú concentrati sulla Coppa dei Campioni (coppa che vinceranno nella tragica notte del Heysel) e sono lontani dalla testa della classifica del campionato. In testa invece c’é sorprendentemente il Verona che dopo una cavalcata splendida vince il suo primo Scudetto. Dall’altra parte c’é il Napoli che termina il campionato in una mediocre ed anonima metá classifica.

Buona Visione! 


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Stagione 1984-1985 – Campionato di Serie A – 13 andata
Torino – Stadio Comunale
domenica 23 dicembre 1984 ore 14:30
JUVENTUS-NAPOLI 2-0
MARCATORI: Briaschi 42, Platini 62

JUVENTUS: Bodini, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Briaschi, Tardelli, Rossi P. (Limido 76), Platini, Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni

NAPOLI: Castellini, Bruscolotti, De Simone, Bagni, Ferrario (Carannante 68), Marino, Caffarelli, De Vecchi, Penzo (Bertoni 72), Maradona, Celestini
Allenatore: Rino Marchesi

ARBITRO: Casarin



Trapattoni stavolta è soddisfatto «Siamo in forma quasi ottimale» 

TORINO — Trapattoni non accetta di valutare il successo sul Napoli alla stregua di una vittoria-rilancio. Aveva chiesto ai suoi uomini una prestazione ricca di orgóglio’è determinazióne per dimostrare che talune incertezze non equivalevano a crisi autentica, e l’ha avuta. L’allenatore spiega: 

«Ci premeva convincere che l’impasse sofferta con l’Ascoli era stata una circostanza temporanea e ci siamo riusciti. Nel primo tempo abbiamo esercitato una forte pressione e con il gol tutto è, diventato naturalmente più facile. Sul piano fisico e per quanto riguarda la determinazione ho visto la squadra a posto e in condizioni che si avvicinano a quelle ottimali.”

A questo punto, l’allenatore crede di aver avuto garanzie per il futuro 

«Per quanto concerna il campionato le nostre aspirazioni sono in fase di stallo, tuttavia, abbiamo obiettivi molto importanti da inseguire come Supercoppa e Coppa del Campioni, L’incontro con il Liverpool metterà in palio un trofeo più che altro platonico ma che per noi rappresenterà un punto di partenza». 

La mente di Trapattoni è rivolta all’Europa ma le vicende del campionato restano ben vive nella sua attenzione. Ècco allora, l’impennata d’orgoglio: 

«Dobbiamo dimostrare che non stiamo accettando senza amarezza questa classifica e che ci impegniamo per migliorare la situazione a ogni livello». 

Per un attimo si torna a parlare della partita. Favero su Maradona: atto di esagerata-fiducia o dimostrazione di coraggio? 

«Macché coraggio — protesta il tecnico — ho visto Favero battersi bene e se si libererà della timidezza diventerà un ottimo difensore». 

Tocca a Tardelli, il quale sentenzia: 

“Importante-finire bene l’anno per cominciare altrettanto bene quello successivo». 

E poi, tanto per dimostrare che la speranza è davvero l’ultima a morire, aggiunge: 

«Adesso non possiamo parlare di scudetto ma fra un po’ di tempo se si verificheranno certe condizioni si potrà riaprire il discorso.” 

Le condizióni sono presto elencate 

“Superare bene le prossime-tre o quattro -partite, a cominciare da quella con la Sampdoria.” 

Si accenna a Maradona. 

«Lo lasciano troppo solo» 

replica il bianconero. 

Quanto vi ha aiutati il Napoli con i suoi errori? 

«Siamo stati noi a giocare troppo fòrte» 

è la diplomatica risposta. Ancora sul fuoriclasse argentino: stavolta l’interpellato è Platini. 

«Ha combinato poco? Io so che si è liberato una volta e ha mandato la palla sopra la traversa. Dopo, ho visto soprattutto Favero: d’altra parte occorreva fare di tutto per impedire a Diego di liberarsi la seconda volta». 

Si riporta a Platini un’opinione molto diffusa e cioè che questo campione sia sprecato per una squadra come il Napoli. 

«Non sono, problemi miei», 

è la secca risposta. 

Che cosà si aspetta dopo questo irrepetibile 1984? 

«Un irripetibile 1985». 

Supercoppa, un obiettivo concreto oppure un traguardo platonico? 

«Ho soltanto un rimpianto e cioè quello di non poter giocare, a Wembley, uno stadio nel quale non posso vantare alcuna presenza».

Pier Carlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 24 dicembre 1984





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