É il 23 Maggio 1988 e Torino e Juventus si sfidano in questo spareggio valevole per un posto nella Coppa UEFA della stagione successiva allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
È il ‘Derby della Mole‘ ed il capoluogo piemontese si mobilitá.
É ancora una Juventus in alto mare questa. Dopo l’abbandono di Michel Platini, la squadra (affidata a Rino Marchesi) non riesce a trovare la solita quadratura. Alla fine di questa stagione i bianconeri si piazzeranno in sesta posizione e dopo un emozionante spareggio proprio contro il Torino acciufferanno il piazzamento UEFA per i capelli. Dall’altra parte infatti c’è un Toro che da battaglia come la sua storia vuole per tutta la stagione.
Buona Visione!
Stagione 1987-1988 – Spareggio UEFA – Finale
Torino, campo neutro – Stadio Comunale
lunedì 23 maggio 1988 ore 20.30
TORINO-JUVENTUS 0-0 – Dopo i calci di rigore (2-4)
SEQUENZA CALCI DI RIGORE : Vignola (gol), Cravero (gol), De Agostini (gol), Bresciani (gol), Brio (parato), Comi (traversa), Cabrini (gol), Benedetti (fuori), Rush (gol)
TORINO: Lorieri, Corradini, Ferri G., Crippa, Benedetti, Cravero, Rossi E., Sabato, Polster, Comi, Bresciani
Allenatore: Luigi Radice
JUVENTUS: Tacconi, Bruno P., Cabrini, Bonini, Brio, Tricella, Mauro (Vignola 104), Laudrup, Rush, De Agostini, Buso (Alessio 46)
Allenatore: Rino Marchesi
ARBITRO: D’Elia
I tiri dal dischetto sono una sofferenza straziante. All’inizio segnano tutti. Vignola, Cravero, De Agostini, Bresciani. Poi va Sergio Brio. Il suo tiro è flebile, centrale. E finisce addosso a Lorieri. Per il Toro è una grande opportunità. Che presto diventa rimpianto. Comi prende la traversa. Cabrini spiazza Lorieri. Benedetti spara a lato. È il 2-3. Tutto è nei piedi di Rush. Il gallese sistema il pallone dal dischetto e poi indietreggia fino alla limite dell’area di rigore. Fa un passo. Due passi. Tre passi. Quattro passi. Poi apre il piatto destro e cerca di incrociare. Lorieri è spiazzato, la sfera impatta contro la base del palo ed entra in porta. “Per un soffio va dentro il pallone“, dice la voce di Bruno Pizzul. Il gallese corre verso il limite dell’area, fa un saltello, abbraccia i compagni. Massimo Mauro stappa lo spumante. Qualche calciatore improvvisa una danza. Più che gioia si tratta di sollievo. È un pomeriggio particolare, una giornata che chiude una parentesi. Quella di Rino Marchesi alla Juventus. “Auguro alla squadra grossi risultati internazionali”, dice l’allenatore visibilmente emozionato. Ma è anche una porta girevole clamorosa per la storia del Toro. Radice viene confermato per la stagione successiva. Ma qualcosa inizia ad andare storto. Radice lascia il posto a Claudio Sala che lascia il posto a Sergio Vatta. Ma nessuno dei tre riesce a evitare un incubo chiamato retrocessione. Fascetti riporta in A i granata. E apre le porte all’era Mondonico. Ma questa è un’altra storia.