É il 23 Ottobre 1985 ed Hellas Verona e Juventus si sfidano nella Gara di Andata degli Ottavi di Finale della Coppa dei Campioni 1985-86 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
La Juventus si appresta a vincere il suo ventiduesimo tricolore con una squadra che sta vivendo sugl’ultimi spiccoli di splendore di ‘LeRoi’ Michel Platini. Allenati da Giovanni Trapattoni (al suo ultimo campionato alla Juve prima di trasferirsi all’Inter) i bianconeri mettono a distanza la Roma di Sven Goran Eriksson vincendo ‘in volata’ lo Scudetto. L’ Hellas Verona (campione d’Italia in carica) dal canto suo chiude in un deludentissimo decimo posto.
In Europa la Juve invece dopo aver superato lo scontro fratricida con i veneti gialloblu, devono invece arrendersi al Barcellona nei quarti.
Buona Visione!
Stagione 1985-1986 – Coppa dei Campioni – Ottavi, andata
Verona – Stadio Marcantonio Bentegodi
Mercoledì 23 ottobre 1985 ore 20.30
VERONA-JUVENTUS 0-0
VERONA: Giuliani, Ferroni, Galbagini (Turchetta 58), Tricella, Fontolan, Briegel, Sacchetti, Volpati, Bruni, Di Gennaro, Elkjaer
Allenatore: Osvaldo Bagnoli
JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini (Pioli 43), Bonini, Brio, Scirea, Mauro (Pin 53), Manfredonia, Serena A., Platini, Laudrup
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Valentine (Scozia)
Ma che bravo quel Tacconi
GIULIANI 6,5 — Poco lavoro, ma molta attenzione sui tiri da lontano.
FERRONI 6,5 — Ha marcato Laudrup con attenzione, talvolta anche con rudezza.
GALBAGINI 7 — Per 58 minuti, fino a quando è dovuto uscire per infortunio lasciando spazio a Turchetta (rimasto troppo poco In campo per giudicarlo) il terzino sinistro è stato una spina nel fianco della difesa bianconera.
TRICELLA 6,5 — Non ha avuto troppe possibilità di farsi vedere in avanti.
FONTOLAN 6 — Ha marcato Serena con buoni risultati, ma anche con troppe durezze
BRIEGEL 6,5 — Si è dannato a tutto campo, cercando anche di appoggiare a Elkjaer in area avversaria, senza riuscire a ottenere risultati concreti.
SACCHETTI 6,5 — Ha impegnato Cabrini obbligandolo a limitare gli inserimenti offensivi.
VOLPATI 7 — Aveva di fronte Platini, ed anche se il francese per necessita di squadra si è soprattutto ritirato nella sua meta campo, il gialloblù ha dato una ennesima prova delle sue qualità.
BRUNI 6 — Meriterebbe; un voto ben più alto per, quanto ha fatto palla al piede, ma purtropo ha rovinato la sua quotazione con un finale fallosissimo.
DI GENNARO 7 — E’ stato l’anima della squadra, fino all’ultimo minuto ha cucito e ricucito il gioco.
ELKJAER 6,5 — Ha cominciato molto bene scavallando a tutto campo, ma logicamente col passare del minuti ha accusato la fatica.
TACCONI 7,5 — Visto che, gli place di essere impegnato, nel suo ruolo, ieri sera si e, sicuramente divertito. E’ stato bravissimo nelle uscite alte, sul calci d’angolo e sul cross, e provvidenziale in due deviazioni nel finale.
FAVERO 6 — Senza un avversarlo diretto da marcare, è parso meno brillante
CABRINI 6,5 — Aveva iniziato con sicurezza, malgrado la posizione di Sacchetti, stava salendo di tono quando una ferita al capo lo ha costretto ad uscire.
PIOLI 6 — Ha sostituito Cabrini dimostrandosi altrettanto efficace nelle propulsioni offensive.
BONINI 6 — Molto movimento, molta fatica, ma senza riuscire a dare una mano efficace nel bloccare il centrocampo avversarlo.
BRIO 6,5 — Ha faticato su Elkjaer, ma a gioco lungo l’ha domato con autorità.
SCIREA 7 — La partita l’ha costretto a ritornare all’interpretazione «vecchi tempi» del ruolo di libero.
MAURO 5,5 — In una partita di combattimento, la sua spinta sulla fascia destra si è fatta sentire ben poco. Pin l’ha sostituito al 59′.
MANFREDONIA 7 — Qualche scintilla nel finale, qualche colpo dato e preso, ma come sempre è stato il filtro più efficace.
SERENA 6,5 — Molto movimento, opportuni ed efficaci spostamenti.
PLATINI 6,5 — Il voto vale per il lavoro compiuto come filtro davanti alla difesa, anche se il francese ieri sera ha trovato ben poche occasioni per sostenere la coppia d’attacco.
LAUDRUP 6 — Qualche bell’affondo, ma soprattutto dimostrazione di classe
ÀRBITRO: VALENTINE 6 — Dopo un inizio autoritario, nel finale ha scambiato falli normali di gioco per cattiverie e viceversa, deludendo.
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 24 Ottobre 1985