É il 24 Agosto 2005 e Barcellona e Juventus si sfidano in questa gara amichevole d’estate che assegna il ‘Trofeo Hans Gamper 2005’ allo ‘Estadio Camp Nou’ di Barcellona (Spagna).
La Juve allenata in panchina da Fabio Capello si appresta a vincere il suo ventinovesimo Scudetto ed ha solo nell’ Inter il suo massimo antagonista per la vittoria finale. Putroppo l’invidia regala grandi amarezze e disincanti e quella grande squadra dal futuro ancora piú grande verrá spazzata via dalla piú grande farsa del calcio moderno.
Buona Visione!
Trofeo Hans Gamper 2005
Stadio Camp Nou – Barcellona (Spagna)
Barcellona – Juventus 2-2 (4-6 dopo i rigori)
Marcatori: 11’ p.t. Del Piero, 22’ s.t. Iniesta, 25’ s.t. Van Bronckhorst, 34’ s.t. Trezeguet
Sequenza rigori: Deco gol, Mutu gol, Eto’o palo, Olivera gol, Marquez alto, Vieira gol, Belletti gol, Trezeguet gol
Stadio Camp Nou – Barcellona (Spagna)
Barcellona – Juventus 2-2 (4-6 dopo i rigori)
Marcatori: 11’ p.t. Del Piero, 22’ s.t. Iniesta, 25’ s.t. Van Bronckhorst, 34’ s.t. Trezeguet
Sequenza rigori: Deco gol, Mutu gol, Eto’o palo, Olivera gol, Marquez alto, Vieira gol, Belletti gol, Trezeguet gol
BARCELLONA (4-3-3): Valdes (1’ s.t. Jorquera); Gabri (30’ s.t. Belletti), Puyol, Oleguer(1’ s.t. Edmilson), Van Bronckorst; Marquez; Iniesta (23’ s.t. Eto’o), Van Bommel; Messi (45’ s.t. Giuly), Larsson (41’ s.t. Maxi), Ronaldinho (1’s.t. Deco).
A disposizione: Xai, Sylvinho, Damià
Allenatore: Frank Rijkaard
JUVENTUS (4-4-2): Abbiati; Zebina (1’s.t. Balzaretti), Kovac, Cannavaro, Pessotto (41’ s.t. Zalayeta), Camoranesi (35’ s.t. Olivera), Vieira, Giannichedda, Chiellini (1’s.t. Blasi); Ibrahimovic (1’s.t. Trezeguet), Del Piero (1’ s.t. Mutu).
A disposizione: Chimenti, Miccoli
Allenatore: Fabio Capello
Arbitro: Rodriguez Santiago (Spagna)
Ammoniti: Zebina, Del Piero, Giannichedda, Vieira, Cannavaro (J), Van Bommel, Edmilson (B)
«GAMPER» ALLA JUVE EQUILIBRIO DOPO 90′, BARCELLONA PIEGATO DAL DISCHETTODel Piero e David senza paura poi ci pensa Abbiati il portiere al debutto para il rigore che decide
È la notte dei rigori, al Camp Nou. I due che consentono alla Juventus di tenere testa al Barcellona, al termine di una prova in cui la lucidità è durata un tempo e il carattere ha resistito sino in fondo. Soprattutto i rigori che decidono il gala catalano, al termine del 2-2 dei tempi regolamentari. Abbiati, all’esordio in bianconero, si distende bene su Eto’o, non sbagliano Mutu, Olivera, Vieira e Trezeguet. E Capello riesce finalmente a sorridere. Sventola una bandiera del Toro, al Camp Nou, simbolo di della provocazione a distanza visto che tifosi juventini non se ne scorgono.
Tranne quella minuscola macchia granata, è un’ orgia blaugrana. Il Barcellona si manifesta al suo popolo con una Supercoppa già archiviata. La Juventus con una Supercoppa annegata nei veleni, due sconfitte in altrettanti scontri diretti, e un Del Piero in campo. Che è sempre una notizia. Al posto dell’azzoppato Nedved gioca Chiellini, coperto alle spalle da Pessotto, a salvaguardia del più ortodosso 4-4-2. Alex è partner di Ibrabimovic, secondo il dettato di Capello, che esclude passi indietro. Mutu e Trezeguet in panchina, così si chiude il cerchio. Rijkaard rispolvera Ronaldinho, scortato in campo dal popolo adorante: evidentemente l’infortunio alla spalla non era così grave. Comunque lo si legga, il menu è altrettanto pirotecnico dei fuochi che anticipano l’amichevole di lusso, altrettanto roboante delle casse che sparano house-music tra luci psichedeliche e danze, fumogeni e spingardate.Festa strapaesana o anticipo di Champions League? Nel dubbio Capello chiede ai suoi concretezza, non fronzoli. Ha un passato madridista, non vuole lasciare nulla di intentato per rovinare la festa agli ospiti. Il messaggio deve giungere chiaro e forte alle orecchie dei bianconeri, che solo nel primo tempo contabibzzano tre ammoniti, due di essi (Zebina e Giannicbedda) per eccesso di ruvidezza ai danni di Messi. Il diciottenne argentino frulla calcio con un piede vellutato e accelerazioni da brividi. Nel Barcellona è probabilmente l’unico a meritarsi la cornice. Ronaldinho giochicchia, Rijkaard azzarda. Forse troppo. Cabri all’altezza della linea dei terzini, Marquez addirittura in marcatura su Del Piero. AJla faccia del calcio totale. In mezzo Vieira, animato da piglio gladatorio, ha la meglio su Van Bommel e ogni tanto fa assaggiare i bulloni a Ronaldinho. Giannichedda soffre il dinamismo di Iniesta senza lasciarsi sopraffare. Ma è sulle fasce che i bianconeri inibiscono il Barcellona. Soprattutto a destra, dove Camoranesi guadagna metri e autorità, aprendo varchi non sempre sfruttati a dovere.
Dati i presupposti, il vantaggio non fa una grinza: Oleguer aggancia Vieira in area, rigore solare. Del Piero dal discetto mira a destra, Valdes ci arriva e non trattiene. Gli spagnoli si agitano ma Abbiati non soffre il solletico. Qualche conclusione dalla distanza, qualche serpentina di Messi. Una in particolare: semina Pessotto e Cannavaro ma i compagni non raccolgono la rasoiata a centro area. In compenso Del Piero è lì dove lo cerca Camoranesi, forse in fuorigioco, forse no: il guardalinee si astiene, Alex finisce per impappinarsi davanti a Valdes. E dall’altra parte? Una punizione di Ronaldinho che sfila di poco a lato. Poco o niente, insomma.
Il Barcellona si rianima nell’ intervallo, quando Rijkaard decide che il fuoriclasse brasiliano non ne ha più. Dentro Deco. Nel frattempo Capello mischia ulteriormente le carte, lasciando negli spogliatoi Del Piero e Ibra, Chiellini e Zebina. Spazio a Mutu, Trezeguet, Biasi. Spazio soprattutto a Balzaretti, secondo debuttante della serata. Già priva in partenza degli infortunati cronici Buffon, Birindelli e Thuram, nonché degli acciaccati Nedved, Emerson e Zambrotta, la Juventus fatica a trovare l’identità del primo tempo. E il Barcellona ne approfitta: Van Bommel coglie Abbiati in libera uscita ma il rasoterra dalla distanza scorre a fil di palo. Ha miglior sorte l’incursione di Iniesta al 22′: palla nell’angolino basso. Abbiati seduto e incolpevole. E’ in compenso spettatore basito sulla botta di Van Bronckhorst da trenta metri che si infila sotto la traversa. La Juve capitola? Macché.
Guido Beffo Inviato a BARCELLONAtratto da: La Stampa 25 Agosto 2005