É il 24 Febbraio 2002 e Torino e Juventus si sfidano nella settima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2001-02 allo Stadio ‘Delle Alpi‘ di Torino. Ritorna ‘il derby della Mole‘ ed il capoluogo piemontese si mobilita.
É una stagione col finale col botto questa per i campioni bianconeri. Iniziata cosí cosí adesso i nostri eroi stanno girando a mille. La vetta sí avvicina e sí avvicina anche il 5 maggio, ultima giornata di campionato. Tutto il resto é Storia! Dall’altra parte c’é il Torino che nonostante attraversi uno dei momenti piú cupi della propria storia riesce ad evitare una dolorosa retrocessione.
Buona Visione!
Stagione 2001-2002 – Campionato di Serie A – 7 ritorno
IL CENTROCAMPISTA BIANCONERO ATTACCATO DAI GRANATA PER IL GESTO DI ESULTANZA CHE HA ACCOMPAGNATO IL PAREGGIOLippi: le corna? Ha reagito agli sfottò«Ancora una volta abbiamo pagato cari i nostri errori»
Forse ha ragione Alex Del Piero:«Alla fine mi sono incavolato, ma sono cose da derby. Tutto normale, nessun vero problema».Sarà. Certo è che l’esultanza scelta da Enzo Maresca per festeggiare il suo primo gol in serie A (folle corsa con le mani in testa a mo’ di coma del toro) ha scatenato l’ira dei granata, il parapiglia finale ed è diventato l’argomento più gettonato nel dopogara. Lui, l’autore del 2-2, pensa bene di scivolare via in silenzio dagli spogliatoi;«Mi hanno detto che forse è meglio così. Parlerò in settimana».E mentre tutto il Toro lo attacca verbalmente, Ciro Ferrara, senatore bianconero, prende le parti del più giovane compagno. Subito una battuta:«Forse non gli è venuto in niente come il gesto della zebra…».Poi, una difesa più circostanziata di Maresca che diventa anche una puntura ai granata:«Quando per tutta la settimana dall’altra parte c’è gente che dice che non indosserebbe mai la maglia della Juve, che la mette sulla presa in giro degli avversari, beh, allora in campo bisogna anche essere pronti a incassare, a essere ripagati con la stessa moneta. Lo sfottò di Enzo ci può stare, insomma».Sulla stessa linea si colloca Marcello Lippi;«Quello di Maresca era un gesto di esultanza, rivolto a nessuno in particolare. Bisogna capirlo; è un ragazzo, aveva appena segnato un gol molto importante. E poi, vi raccomando certe dichiarazioni della vigilia dei granata».Pare, però, che ci sia stato anche uno sputo a Comotto…“Attenzione – ammonisce Lippi -. Non si sa mai come nascono certe cose; bisognerebbe sapere bene cos’è successo e chi ha cominciato, prima di giudicare”.Già che ci siamo con le polemiche, esauriamo il capitolo delle recriminazioni granata con il fallo da tergo di Zambrotta su Vergassola, punito con il «giallo».«Era un intervento da ammonizione, non certo da espulsione come pretendeva il Toro – dice l’esterno destro juventino. Di interventi del genere se ne vedono una decina per partita. Se loro si attaccano a queste cose, è la fine del calcio».Zambrotta è decisamente più severo con la sua squadra;“Abbiamo concesso troppo al Toro, come nell’andata. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato molto e gli errori inevitabilmente si pagano. Non credo, però, sia un problema di stanchezza; abbiamo corso tanto, all’inizio e alla fine».L’epilogo ruggente, alla ricerca della rimonta, ha paradossalmente lasciato l’amaro in bocca a Luciano Moggi:“Avremmo dovuto fare prima quello che abbiamo fatto alla fine. Bel derby, comunque, come ai vecchi tempi».Sottoscrive Del Piero:«Negli ultimi 15′ abbiamo creato più occasioni che nei primi 75′. C’è da riflettere sul perché».Lippi, di sicuro, lo farà, insieme ai suoi giocatori;“Abbiamo commesso degli errori decisivi, tattici e tecnici, in occasione dei due gol subiti. Su questi bisognerà meditare, lavorare e migliorare. Sinceramente, percome stavamo amministrando la partita non avrei mai più pensato di potermi trovare in svantaggio. E sull’ 1 -2 ho continuato a credere che avremmo potuto raddrizzare il risultauo”.“Ancora una volta – continua il tecnico – il derby si è confermato una partita particolare, diversa da tutte le altre, noniamo fatto un bel gol, siamo stati bravi a gestire la situazione per tutto il primo tempo e a inizio ripresa Nedved avrebbe potuto chiudere il conto su quello splendido assist di Del Piero. Poi sono arrivati i nostri due errori e, in svantaggio, c’è stata la nostra grande reazione: un gol, una traversa, due paratone di Bucci, un’occasionissima di Trezeguet. Insomma, avrebbe potuto finire meglio ma pure peggio. Quindi, va bene così».Già, però in testa adesso ci sono Roma e Inter«Non è un problema. Lo vado dicendo da settimane. Siamo tre squadre in altalena, un punto avanti e uno indietro. Sarà così fino alla fine».Voi, però, non sembrate più brillanti come qualche settimana fa e in più avete la Champions League.«Ci auguriamo che l’impegno non pesi: è vero che richiede un maggior dispendio di energie ma dà anche mi sacco di stimoli in più».Roberto Condiotratto da: La Stampa 25 febbraio 2002