É il 24 Ottobre 1982 e Juventus e Roma si sfidano nella settima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1982-83. Il tutto si svolge allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
I bianconeri piemontesi sono oramai considerati ‘la squadra piú forte del mondo’ avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82. C’é pure l’aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew ‘Zibi’ Boniek. A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro proprio alla Roma di Nils Liedholm. Per quanto riguarda la Coppa dei Campioni ci si aspetta una festa in gran stille in finale ad Atene. Ma un gol da fuori area di Felix Magath e la caparbietá dell’ Amburgo dirá ancora di no alla Vecchia Signora.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1982-1983 – 7 andata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 24 ottobre 1982 ore 14.30
JUVENTUS-ROMA 2-1
MARCATORI: Chierico 5, Platini 49, Scirea 56
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi P. (Prandelli 75), Platini (Bonini 67), Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ROMA: Tancredi, Nela, Vierchowod, Di Bartolomei, Falcao, Maldera, Chierico, Prohaska, Pruzzo, Valigi, Conti
Allenatore: Nils Liedholm
ARBITRO: D’Elia
La Roma stuzzica, la Juve risponde
Subito in gol con Chierico, i giallorossi raggiunti da Platini e battuti da Scirea
Partita vibrante, avvio nervoso dei bianconeri di fronte alla «zona» romanista
Ancora incerto Platini, Boniek in forma e sin troppo grintoso –
La reazione della squadra di Trapattoni grazie alla «vecchia guardia»
Traversa di Bettega (ottimo rientro)TORINO — La Roma hai stuzzicalo la Juventus (prima con i tre punti di vantaggio, e dopo cinque minuti di gioco con il gol di Chierico) e la risposta è stata veemente, rabbiosa. Gran gioco solo a strappi, ma tanta concentrazione e varietà di temi. Ancora difficoltà nell’arrivare al tiro, ma pressione pressoché continua sino al 2 a 1, poi contenimento senza affanno e buon contropiede.
Ancora una volta è stato il vecchio telaio bianconero a reggere. Nell’occasione è mancato un poco Cabrini ma si è aggiunta la strapotenza di Boniek. che deve solo controllarsi meglio nei tackles per essere perfetto. La Roma è partita molto bene, con Chierico e Conti larghi per sfruttare in attacco tutto il campo, ed al centro Vallgi migliore di Falcao e Prohaska. Ma. andati in vantaggio, i giallorossi hanno fatto il gioco dell’avversario. Arretrando, come fosse pensabile difendere con successo un gol segnato a freddo, hanno consentito alla squadra di Trapattoni di premere a lungo, superando le difficoltà di gioco (e quelle personali : di Platini) e l’evidente nervosismo.
Platini al 49′ e l’eccezionale Scirea al 56′ hanno capovolto il risultato, e la Juve ha concesso a sua volta l’iniziativa alla Roma. Ma Conti era già scarico di energie, la spinta giallorossa non ha impensierito Zoff se non su un calcio di punizione. Più vibrante ed emozionante, bello il big match ha I consentito alla Juventus di riequilibrare la classifica. Era I l’obbiettivo principale dei bianconeri, altri ne restano da centrare ma ora con maggior serenità e convinzione. Trapattoni ha ripresentato Bettega a tempo pieno, e la calda ovazione della folla all’annuncio dello speaker ha ribadito la fiducia ben riposta nel giocatore. Rossi per tutto il primo tempo si è mosso da ala destra, per fare spazio (e gioco) per i compagni.
Uno schema che toglie a Pablito occasioni da gol e gli chiede un notevole sforzo, ma può essere una strada valida anche se la vera Juve non la conosceremo se non quando Platini finirà di portarsi appresso i guai della pubalgia. All’avvio del match, la Juventus è sembrata perdersi nella ragnatela di Liedholm. La zona giallorossa sembrava facilitare la difesa di Rossi ma andava all’attacco con slancio, Nela fronteggiava Bettega. Vierchowod poteva tamponare secondo necessità e a centrocampo il blocco composto da Valigi, Falcao e Prohaska con l’appoggio di Conti e Chierico non aveva smagliature. Le estreme arretravano e riparprendeva la palla, in appoggio a Pruzzo.
La Juve si dibatteva, ma improvvisava ed al 5′ andava in svantaggio. Valigl lanciava Maldera (con la complicità di un involontario «blocco» dell’arbitro D’Elia su Tardelli) del cui cross Cabrini valutava male la parabola: saltava ma non spalle Chierico la controllava comodamente e con una puntata bassa batteva Zoff. La Juve reagiva, Boniek veniva ammonito (ingiustamente, come poi toccherà a Conti) per essere entrato in contatto con Tancredi, finiva addosso a Di Bartolomei, una bella girata al volo di Bettega (16′ assist di Rossi dalla destra), quindi al 20′ Platini graziava Tancredi con una debole conclusione di piatto destro su lancio di Boniek La fiammata della Juve era veemente ma gli attacchi troppo accentrati facilitavano la difesa giallorossa, alimentando l’Illusione di difendere il vantaggio sino alla fine.
Il nervosismo faceva rischiare ai bianconeri (si fermavano a discutere su una rimessa laterale) di subire un altro gol (scatto di Chierico. Falcao anticipato di un soffio) ma il rischio maggiore — l’ultimo — arrivava all’inizio della ripresa. Manovra Prohaska – Pruzzo – Prohaska, cross dell’austriaco dalla destra, Chierico per quanto ostacolato da Cabrini (di petto, regolarmente) aveva sulla testa la palla del 2 a 0 ma la sbucciava clamorosamente. Furino, inesauribile, dava l’esemplo e lanciava la Juve al pareggio, al quarto minuto. Portava avanti la palla sul tre quarti, toccava per Rossi sul cui lancio Bettega compiva un capolavoro di astuzia allungandone la traiettoria con un colpo di testa. Tardelli calciava diagonalmente, sbucava Platini (non in fuori gioco, quindi) e toccava in rete.
La partita si faceva più aperta, ma ormai la Juve si era sciolta, rasserenata, e la Roma soffriva gli affondi di Boniek. All’11’ il polacco propiziava il 2 a 1. Entrava di forza in area avversaria dalla destra su tocco di Scirea, perdeva un tackle ma riconquistava la palla e la porgeva al «libero» che con un violento diagonale batteva Tancredi. Era fatta, per i bianconeri. Trapattoni sostituiva prima l’affaticato Platini con Bonini, quindi lo zoppicante Rossi con Prandelli.
La Roma attaccava ma con scarsa forza. Zoff era in difficoltà solo su una punizione di Di Bartolomei, Bettega al 37′ con uno splendido colpo di testa su punizione di Gentile mandava la palla del 3 a 1 contro la traversa. Alla Juve bastava il minimo vantaggio. Il campionato è cominciato praticamente ieri per la squaidra di Trapattoni.
BRUNO PERUCCA
tratto da: La Stampa 25 ottobre 1982