É il 24 Ottobre 1990 e Austria Vienna e Juventus si sfidano nella gara di andata degli Ottavi di Finale della Coppa delle Coppe 1990-91 allo ‘Franz-Horr-Stadion‘ di Vienna (Austria).
La Juventus tenta di riappropriarsi dello scettro di squadra ‘piú forte della penisola’ con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato ‘calcio champagne’ Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni.
In Europa la Vecchia Signora si fa valere almeno fino alle semifinali della Coppa delle Coppe. Li infatti trova i blaugrana del Barcellona e si deve arrendere non senza combattere peró.
Buona Visione!
Stagione 1990-1991 – Coppa delle Coppe – Ottavi, andata
Vienna – Franz-Horr-Stadion
Mercoledì 24 ottobre 1990 ore 19:30
AUSTRIA VIENNA-JUVENTUS 0-4
MARCATORI: Casiraghi 30, Casiraghi 45, Baggio R. 49, Schillaci rigore 70
AUSTRIA VIENNA: Wohlfahrt, Aigner (Sekerlioglu 75), Pfeffer, Frind, Zsak, Hoermann, Pleva, Milewski (Floegel 64), Stoeger, Hasenhuttl, Prosenik
Allenatore: Herbert Prohaska
JUVENTUS: Tacconi, Bonetti D., Julio Cesar, Fortunato D., De Marchi (Galia 43), De Agostini, Haessler, Marocchi (Alessio 70), Casiraghi, Baggio R., Schillaci
Allenatore: Luigi Maifredi
ARBITRO: Goethals (Belgio)
Casiraghi, otto con lode
DAL NOSTRO INVIATO VIENNA
La Juventus ha espugnato un Prater semideserto rifilando quattro gol, di cui tre con l’arma efficacissima del contropiède, all’Austria Vienna. Il ritorno del 7 novembre non ha più storia.TACCONI 7: ieri sera, con tre belle parale, ha allungalo a a 721′ la pròpria imbattibilità. Da otto partile consecutive non incassa gol in Europa: l’ultimo a trafiggerlo fu Renica nel marzo ’89 a Napoli in Coppa Uefa.
D. BONETTI 6: il suo rientro ha reso più solida la difesa. Si è anche spinto un paio di volte in avanti dimostrando, all’occorrenza, di poter fare il fluidificante in assenza di Napoli e Luppi.
JULIO CESAR 6,5: sicuro, compassato, autoritario ha sofferto come i compagni di reparto nella prima mezz’ora le folate offensive degli austriaci, poi è stato infastidito soltanto dal… freddo.
FORTUNATO 7: suo l’assist che ha preparato il destro di Casiraghi per il primo gol. Suo anche un altro bel passaggio che Schillaci non ha sfruttato a dovere. E’ piaciuto anche per come ha puntellato il centrocampo.
DE MARCHI 6: uno stiramento alla coscia sinistra l’ha messo fuori combattimento quasi allo scadere di un discreto primo tempo. Al 43′ gli è subentralo
Galia 6 che, a risultato acquisito, ha avuto di conseguenza meno problemi.
DE AGOSTINI 6: non ha ancora ritrovato lo sprint e la continuità che aveva avuto in tutta la passata stagione, ma è sulla buona strada.
HAESSLER 6: il mini campione del mondo continua a esprimersi a corrente alternata. Però sta entrando negli schemi e, con il tempo e con la forma migliore, aggiungerà una marcia in più alle offensive bianconero.
MAROCCHI 6: ha giocato in modo semplice e ordinato, sacrificandosi in un lavoro oscuro, specie nei recuperi, ma anche in appoggio. Al 69′ Maifredi gli ha consentilo di tirare il fiato sostituendolo con
Alessio (sv).
CASIRAGHI 8: due gol strepitosi, una traversa colpita con una rovesciata degna di Gigi Riva sono la risposta del giovane bomber a Maifredi (che l’aveva lasciato in panchina con la Lazio) e a Vicini che lo convoca come… turista in Nazionale. Un infortunio alla spalla sinistra (la solita sublussazione) gli ha un po’ guastato la serata trionfale. Con l’Inter, comunque, dovrebbe essere in campo.
BAGGIO 7: dopo un avvio in sordina, ha esaltato il gioco di rimessa, firmando la terza rete (quarta in Coppa delle Coppe), con la freddezza del fuoriclasse e procurando il rigore che poi, con un gesto di altruismo, ha lasciato battere all’amico Totò Schillaci.
SCHILLACI 6,5: anche se dal dischetto, in Coppa delle Copile trova il gol che ha perduto in campionato e in Nazionale. Ne ha già realizzati tre, due di testa con lo Sliven e uno su rigore con l’Austria Vienna. E’ in progresso. Deve soltanto sbloccarsi in campionato. E l’Inter di Trapattoni rappresenta una grossa occasione.
Piercarlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 25 Ottobre 1990