25 Gennaio 1976: Sampdoria – Juventus

È il 25 Gennaio 1976 e si gioca allo Stadio ‘Comunale’ di Bergamo la sfida Sampdoria-Juventus. La gara è valevole per la quattordecisima giornata del Girone di Andata della Serie A 1975-76.

Alla fine di quel Campionato la Juventus finirà alle spalle del Torino Campione d’Italia con solo due punti di ritardo.

Per quanto riguarda la coppa nazionale i nostri eroi non riusciranno neppure a superare il primo turno eliminatorio: saranno scavalcati nel girone dall’ Inter. Invece la Coppa Italia la vince a sorpresa il Napoli che strapazza per 4-0 in finale l’altra sorpresa Hellas Verona.

Buona Visione!


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Stagione 1975-1976 – Campionato di Serie A – 14 andata
Bergamo – Stadio Comunale
Domenica 25 gennaio 1976 ore 14.30
SAMPDORIA-JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Bettega R. 53, Causio 79

SAMPDORIA: Cacciatori, Arnuzzo, Rossinelli, Lelj, Zecchini, Lippi, Tuttino, Nicolini, Maraschi, Bedin (Magistrelli 63), Saltutti
Allenatore: Eugenio Bersellini

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Tardelli, Furino, Morini, Scirea, Damiani, Causio, Anastasi, Capello F., Bettega R.
Allenatore: Carlo Parola

ARBITRO: Casarin
NOTE – Giocata a Bergamo per la squalifica del campo della Sampdoria

Le pagelle degli undici bianconeri 
Scirea “profeta” a Bergamo 
(Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 25 gennaio. 

ZOFF — Una sola parata degna del personaggio, per il resto un’attenta osservazione della partita, un piccolo brivido su un « uno-due » Tuttino-Saltutti finito bene (ovvero male per la Samp). Tutto qui. Finirà per protestare, come certi impiegati statali, accusando l’azienda bianconera di pagarlo senza farlo lavorare. 

CUCCUREDDU — Prende prima Saltutti e fatica, poi Maraschi, in un gioco di scambi con Morini deciso dalla panchina. Non è nella forma migliore, ma si salva come sempre con la diligenza, il mestiere e la potenza. 

TARDELLI — Che sia Gentile ad avergli dedicato una « fattura »? Vince infatti la battaglia per la maglia numero 3, ma in campo è più svagato del solito, più incerto negli appoggi. Trova difficoltà nel primo tempo a marcare Tuttino che si sposta molto, ma per sua fortuna il blucerrhiato se è bravo a muoversi non lo è a concludere. 

FURINO — I soliti chilometri, i soliti tackles rabbiosi. Le pagelle di Beppe Furia si assomigliano tutte, con il rendimento che compensa più che largamente certe sbavature di stile. Pronto a smarcarsi sulle fasce laterali ed a rientrare in zona, è stato fra i più bravi specialmente nel primo tempo. 

MORINI — Una partita magnifica per sicurezza in difesa e per decisione negli inserimenti in avanti. E’ andato anche a tirare in porta, con palla fuori ma non di molto. Difficile chiedergli di più. 

SCIREA — Ritrova il suo campo, regala ai vecchi ed ai nuovi tifosi una partita magistrale sia come difensore vero che come centrocampista aggiunto. Nella ripresa subisce due fallaci di Maraschi senza battere ciglio. Lo straniero, come stile e mentalità, la Juventus già lo possiede. 

DAMIANI — Svolazzi da brasiliano in giornata di grazia ed improvvisi arresti di fronte a qualche intervento un po’ rude: il « flipper » bianconero di sempre, quindi, quanto mai utile comunque per tenere sotto pressione la difesa avversaria. Se poi sono i compagni a segnare va bene lo stesso. Lui la sua parte l’ha fatta abbondantemente. 

CAUSIO — Fa impazzire prima Rossinelli e poi Tuttino, e chi altri gli capita sulla strada. Qualche errore nei passaggi sui tre quarti, proprio a voler cercare il pelo nell’uovo. Però una traversa ed un gol, e molti interventi difensivi validi. Il conto torna e ne cresce. 

ANASTASI — La lunga assenza dalla formazione titolare e dal clima del campionato lo fa trovare qualche volta fuori posizione e, nel finale, gli indurisce un poco i muscoli. Ma è coraggioso, caparbio, ammette gli errori e si rituffa nella mischia. Un Anastasi umile, e quindi tutto sommato positivo. 

CAPELLO — Evidenti passi avanti sulla strada della condizione migliore, lanci più precisi, inserimenti in avanti più frequenti e puntuali. Ancora qualche intervento rude di troppo, ma soltanto all’inizio. Dopo, a muscoli caldi, tutto è andato meglio. 

BETTEGA — Ha chiuso davvero « ballando football », dopo aver giocato almeno ottanta minuti da vero dominatore del gioco sui tre quarti di campo, senza disdegnare le puntate in area di rigore. Ha segnato un gol di rapina, meritava di più con la favolosa botta al volo del primo tempo su cross dalla destra di Damiani. Punta, mezza punta o mediano, per lui tutto va bene e tutto gli riesce bene. 

Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 26 gennaio 1976




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