É il 25 Settembre 1977 e Juventus e Milan si sfidano nella terza Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1977-78 allo Stadio ‘Comunale‘ di Torino.
É una Juventus che domina il calcio italiano. Alla fine di questo campionato i bianconeri infatti conquisteranno il loro diciottesimo Scudetto. Nessuno può starle dietro tant’é che al secondo posto si afferma la sorpresa Lanerossi Vicenza. Dall’altre parte i rossoneri disputano un campionato dignitoso piazzandosi al quarto posto finale.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1977-1978 – 3 andata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 25 Settembre 1977
JUVENTUS-MILAN 1-1
MARCATORI: Gentile 2, Maldera 48
JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Fanna, Causio, Boninsegna (Virdis 71), Benetti, Bettega
Allenatore: Giovanni Trapattoni
MILAN: Albertosi, Collovati, Maldera, Morini, Bet, Turone, Tosetto, Capello, Calloni, Rivera, Buriani
Allenatore: Nils Liedholm
ARBITRO: Ciacci
Bettega: “Poteva finire 6 a 2”Un coro di elogi dei bianconeri al portiere avversario.Trapattoni: ” La squadra mi è piaciuta in blocco”Causio: “Meritavamo noi la vittoria”
13 marzo 1977. Juventus-Milan 2 a 1: bianconeri cosi cosi, però vincenti.25 settembre 1977, JuventusMilan 1 a 1: bianconeri molto bravi, ma congelati sul pareggio per una serie dì circostanze sfavorevoli e per la bravura di Albertosi e per la vitalità di un avversario molto intelligente, pratico ed irriducibile. Questo è II calcio, mutevole per i suoi verdetti imprevedibili. Giovanni Trapattoni, che riceve la stampa in tenuta di gioco avendo dovuto guidare i rincalzi nel consueto allenamento del dopo partita, sa tutte queste cose e mostra di non stupirsi dell’epilogo del 90′ ed esibisce un fatalismo molto vicino alla filosofìa.
“Il pareggio, comunque sia venuto, può accontentarmi, dal momento che certi match si possono concludere con sgradevoli sorprese. Sapevo che non si trattava di un test da sottovalutare ed ho cercato soluzioni di ogni genere perché la squadra non denunciasse rilassamenti. Ed è logico che spenda due parole per elogiare i bianconeri in blocco, i quali durante l’arco dell’incontro hanno speso ogni risorsa fisica e mentale. La vittoria non è arrivata per una serie di motivi: loro si sono chiusi bene nella loro metà campo e per noi la vita si è fatta grama. Poi dobbiamo ricordare il pallone uscito di poco a lato scagliato da Cuccureddu ed il montante stupendo di Bettega. Inoltre, un elogio va fatto ad Albertosi che ha parato proprio tutto».
Di là da queste considerazioni specifiche, c’è un dato positivo da rilevare; Juventus-Milan è tornata ‘classicissima’, come in un passato non molto lontano. Lei cosa ne pensa?
“Che le due squadre si sono fronteggiate con gioco veloce e piacevole. Noi avevamo la opportunità di chiudere il bilancio già nel primo tempo, con la fuga di Bettega conclusasi con tiro ribattuto da Albertosi. Ma niente da dire su questo Milan che a mio avviso ha disputato una grossa partita. Ci ha pescato in difetto con una tioica azione di contropiede».
E viene a galla Virdis. Il numero 14, ieri pomeriggio, non ha indossato i soliti panni del jolly-vìncente. La carta di Trapattoni è stata rimessa dal rossoneri nel mazzo della partita senza che nuocesse. In tondo, Il gioco aveva una precisa fisionomia ed i miracoli non sempre riescono. Trapattoni spiega così l’ingresso del bravo attaccante sardo:«Eravamo al Comunale, dunque con l’obbligo morale e pratico di imporre il nostro gioco. I miei uomini, alla ricerca del secondo gol, stavano un po’ accentrati. Logico, no? Perciò ad un certo punto ho ritenuto utile mandare in campo Virdis, per dare più respiro all’azione, per sviluppare gli schemi con maggiore movimento e in zone larghe».
Due battute su Pietro Fanna, che ci è parso molto Impegnato nella parte, disciplinato anche se ancora un po’ timoroso e disorientato. Trapattoni torna all’elogio collettivo, coinvolgendo il giovane friulano:«Ha svolto il suo lavoro con impegno. Chiaro che si trattava di una partita delicata e non era facile inserirvisi. Comunque Fanna sta maturando ed acquista, di gara in gara, personalità».
Bettega, autore di un capolavoro di tecnica e di potenza, quando ha girato In porta un destro che aveva battuto Albertosi ma che era stato respinto dal montante sinistro della porta rossonera, innanzitutto si pronuncia sull’azione Interpretata da Ciacci come regolare e conclusasi con ammonizione del bianconero:«Rigore grosso cosi! Non ci sono dubbi. Sono stato preso, cinturato ed atterrato da Bet. L’1 a 1? Potevamo segnare 6 gol ed il Milan 2. Poteva finire 6 a 2. Albertosi è stato grandissimo. Ma bravo anche il Milan».
Causio, in un angolo dello spogliatoio, sfoggia con una punta di orgoglio le ferite (da tacchetti) ricevute sul polpaccio e sulla tibia. Ci guarda con occhio soddisfatto, come dire
«Vedi che so soffrire anch’io?», poi comincia «Sono gli incerti del mestiere. Sul match dico solo che se non si vince dopo aver giocato un primo tempo cosi c’è da mangiarsi… le mani. Ma il pari non cambia nulla. Secondo me, una nostra vittoria avrebbe rispettato meglio i valori in campo. Basta pensare a chi è stato il migliore dei ventidue: Albertosi. Bravissimo! Il Milan, ha più carattere dello scorso anno ed è più furbo. All’occorrenza sa giocare anche con nove nella sua metà campo. Sul sottoscritto poco da aggiungere. Il ruolo di mezzala non è un problema. Mi adatto a tutte le circostanze e a tutti I compagni che di volta in volta mi si affiancano».
L’ultimo ad uscire dal vestibolo è Antonello Cuccureddu: ha da recriminare su un paio di suoi ‘proiettili’ finiti di poco a lato di Albertosi.«Abbiamo dimostrato che siamo sempre forti. Solo che la palla non voleva andare dentro Cercavamo i due punti e ci siamo esposti. Logico che si finisca per correre seri rischi».
La Juventus dei rincalzi si è allenata ieri sera. Previsto II rientro di Tardelli (oggi si recherà a Novara per fare da testimonio a Marchetti che si sposa) per II retourmatch con l’Omonia di Cipro che stamane è giunto a Caselle.
Angelo Carolitratto da: La Stampa 26 Settembre 1977
“Le mie due reti in due partite non sono un caso. Devo ringraziare Trapattoni, che lo scorsocampionato mi ha impiegato in una versione più offensiva visto che, in precedenza, mi limitavo semplicemente a marcare l’avversario. Grazie a lui e al suo lavoro sono progredito anche tecnicamente e oggi uso il sinistro alla pari del destro, cosi posso affondare sulla fascia e cercare le incornate vincenti di Bettega e Boninsegna.Insomma mi sto prendendo delle belle soddisfazioni nei confronti di chi ha sempre detto e sostenuto che io sono soltanto un picchiatore”Claudio Gentile nel post partita
“La metamorfosi di Gentile non è causale ma il frutto di un duro lavoro che il giocatore ha affrontato. Ora scende sulla fascia con maggiore convinzione e quindi anche sotto porta il suo contributo diventerà fondamentale, Oggi poteva addirittura firmare una doppietta!. Devo sottolineare, invece, che questo campionato sarà molto diverso da quello precedente sono sicuro che la battaglia per lo scudetto sarà meno prevedibile e molto più tormentata, sia per noi che per i nostri avversari. Purtroppo oggi meritavamo la vittoria ma, se una squadra per buona parte della partita, si difende in nove uomini è davvero arduo riuscire a batterla.”
Giovanni Trapattoni nel post-partita