25 Settembre 2004: Juventus – Palermo

É il 25 Settembre 2004 e Juventus e Palermo si sfidano nella Quarta Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio diSerie A 2004-05  allo Stadio ‘Delle Alpi’ di Torino.

La Juventus si affida a Fabio Capello per condurla in vetta all’Europa. Mentre in Italia gli scudetti non mancano, in europa i risultati non arrivano. Eppoi se ci aggiungete Farsopoli e l’ondata che travolge tutto il mondo bianconero, il regno di Capello non sará sicuramente ricordato per i successi ottenuti! Dall’altra parte i siciliani disputano un campionato sopra le attese e si conquistano con merito un posto nelle prossime coppe europee.

Buona Visione!


juventus


Stagione 2004/05
Serie A – 4a
Giornata – Girone di Andata
Torino – Stadio
Delle Alpi
Sabato 25
settembre 2004 ore 20.30
JUVENTUS-PALERMO
1-1
MARCATORI:
Zaccardo 17, Ibrahimovic 53
 
JUVENTUS:
Buffon, Zebina, Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi (Olivera 79), Emerson,
Blasi (Appiah 75), Nedved, Ibrahimovic, Del Piero (Trezeguet 46)
Allenatore: Fabio Capello
 
PALERMO:
Guardalben, Zaccardo, Barzagli, Biava, Grosso, Raimondi (Conteh 55 – Terlizzi
69), Barone, Corini, Mutarelli, Zauli, Farias (Brienza 79)
Allenatore: Francesco Guidolin
 
ARBITRO:
Bertini



CON IL TERZO GOL IN QUATTRO PARTITE FIRMA IL PAREGGIO 
Juve, ci pensa Ibra a salvare il primato. 
A lungo la capolista soffre il Palermo che passa in vantaggio con Zaccardo. Capello sostituisce Del Piero con Trezeguet e il francese mette lo zampino nella rete del bomber svedese. 
TORINO Mai parlare troppo presto. La fuga inarrestabile della Juve si è smorzata infatti contro il Palermo, che è superficiale considerare una neopromossa quando ha molto, se non tutto, per condurre un campionato da primissime posizioni. Come la settimana scorsa a San Siro contro l’Inter, i rosanero hanno meritato il pareggio: l’uno a uno è il risultato più giusto, come lo erano state le tre vittorie colte dalla Juve finora. Certo, c’è da chiedersi se l’opacità bianconera sia merito del Palermo, primo avversario veramente all’altezza, oppure se occorra correggere qualcosa. 
Capello sta riflettendo su Del Piero, che continua a sostituire ogni volta. Ieri l’ha tenuto in campo per 45 faticatissimi minuti al fianco di Ibrahimovic con cui si intende poco, poi ha immesso Trezeguet e dopo otto minuti della ripresa è arrivato il pareggio, in un’azione cui hanno partecipato le due punte straniere: Trezeguet ha deviato di testa il cross di Zebina dalla destra, Ibrahimovic è stato il più rapinoso nel raccogliere la corta ribattuta di Guardalben. Insomma, quei due in questo momento sono più concreti. Anche Ibrahimovic, che non ci fa spellare le mani per quanto fa, riesce ad essere goleador: tre reti in quattro partite per un esordiente che deve capire tantissimo di come si gioca in Italia sono una presentazione che colpisce. E pensiamo che si sia alla svolta clamorosa per l’attacco juventino, per quanto il turnover aiuti a camuffare le cose. La Juve ha giocato la partita meno convincente dall’inizio della stagione. Ha anche subito il primo gol, che non scalfisce la solidità della difesa perché è nato da una punizione e dalla distrazione di Blasi, ma ne cancella l’imperforabilità, fl vantaggio del Palermo si è sposato al gioco più rapido e preciso dei siciliani. 
L’esperienza di queste prime giornate aveva insegnato a Guidolm che non si può lasciare il pallino in mano alla Juventus e sperare di uscirne vivi, perciò ha fatto in modo di tenerlo lui: né Gasbarroni né Santana in campo, quindi nessuna concessione ai fantasisti sulla fascia, ma un centrocampo ben guarnito e con l’appoggio di Grosso che partendo da lontano infilava in velocità Camoranesi. Grosso, insieme al messinese Parisi, ci sembra in questo momento la vera alternativa a Zambrotta in Nazionale, può darsi che ne convenga anche Lippi. La Juve è partita con il piglio giusto. Al 6′ il traversone di Camoranesi è stato raccolto in corsa da Nedved, che colpiva di testa il pallone dal basso in alto. 
Era il prologo alla quarta vittoria a mani basse? Manco per sogno. L’azione di Corini e Barone pompava il Palermo, Emerson viveva una serata incolore, dimostrando che è indispensabile all’equilibrio tattico ma quando servono la profondità e la velocità del passaggio non è il massimo. O almeno non lo è ancora. Zauli, rigenerato a Palermo, si mostrava lucido nelle intuizioni dietro all’argentino Farias, unica punta al posto di Toni, escluso per un infortunio, assenza grave ma non irreparabile in una partita come questa, giocata pochissimo nell’area avversaria. Il gol veniva su calcio piazzato. La lunga punizione di Corini pescava Zaccardo sul palo lontano per la deviazione di testa nell’angolo alto: quelli della Juve, e in particolare filasi, erano tutti assistenti, nessun professore. 
La reazione era immediata, questione di una ventina di secondi. L’incursione profonda di Zambrotta si rivelava l’arma più incisiva ma Emerson dal limite dell’area si faceva respingere il tiro da una gamba del portiere Guardalben. Su quel doppio episodio, gol e non-gol, il Palermo costruiva una partita intelligente con scambi rapidi e triangolazioni che tagliavano fuori il centrocampo juventino: per fortuna, Cannavaro e soprattutto Thuram, si piazzavano con mestiere là dove l’azione andava a stringersi e in qualche modo impedivano il raddoppio che Corini cercava al 26′ direttamente su calcio d’angolo (smanacciato da Buffon), e Raimondi falliva con un tiro sporco dopo l’azione lanciata da Zauli e rifinita dal cross di Mutarelli. 
La Juve si trascinava nei peccati del proprio attacco. Partivano i primi fischi per Del Piero, che al 40′ faceva tutto bene ma aspettava troppo per cui gli ribattevano il tiro. La ripresa aveva un altro stampo. La pressione iniziale della Juve obbligava il Palermo a ricacciare palloni invece di giocarli, e infatti arrivava il pareggio. Ma non c’era nei bianconeri la lucidità giusta per insistere, anche Nedved aumentava la confusione mentre Guidolin inseriva un difensore in più (Conteh, poi Terlizzi dopo il suo infortunio) ad arginare Trezeguet. Neppure il tentativo di forcing finale dava una svolta favorevole alla Juve. Giusto cosi. 
Marco Ansaldo 

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