È il 26 Novembre 1995 e Parma e Juventus si sfidano nell’undicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1995-96 allo Stadio ‘Ennio Tardini‘ di Parma.
La Juventus guidata in panchina dal ‘maestro‘ Marcello Lippi, dopo aver rivinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno ‘rubare‘ il titolo dal Milan. Alla fine sará secondo posto. Dall’altre parte il Parma termina il campionato in sesta posizione.
Buona Visione!
Stagione 1995-1996 – Campionato di Serie A – 11 andata
Parma – Stadio Ennio Tardini
Domenica 26 novembre 1995 ore 20:30
PARMA-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Ferrara C. 9, Asprilla 45+1
PARMA: Buffon G., Minotti, Mussi, Cannavaro F., Fernando Couto, Benarrivo, Sensini, Crippa, Zola, Stoichkov (Inzaghi F. 84), Asprilla (Melli 67)
Allenatore: Nevio Scala
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Carrera M., Vierchowod (Pessotto G. 30), Torricelli, Di Livio (Tacchinardi 89), Paulo Sousa, Deschamps, Marocchi (Padovano 63), Del Piero, Vialli
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Braschi
Lippi: riconosco la mia Juve
«E adesso pensiamo alla gran rimonta»
PARMA DAL NOSTRO INVIATOOltre a riserve, medico e massaggiatore, dalla prossima partita Lippi dovrebbe portare in panchina anche l’esorcista per cercare di allontanare dalla Juve quel’ 17° uomo che nessuno ha invitato, ma che ogni volta si accomoda accanto ai bianconeri: la jella. Ha ragione il tecnico bianconero quando sostiene che gli piacerebbe svegliarsi una mattina senza porsi la solita domanda: oggi a chi tocca? E sì, la serie degli infortuni è lunga come un elenco telefonico.
L’ultima tegola ieri sera con Vierchowod, che dopo mezzora di partita ha lasciato il campo per un problema muscolare al polpaccio destro. Rientrato per dieci minuti contro la Fiorentina dopo una lunga assenza per un analogo infortunio, Vierchowod aveva ripreso confidenza con il ruolo di titolare mercoledì contro il Borussia. Ieri sera Lippi l’ha gettato nella mischia in una partita dai ritmi vertiginosi affidandogli Asprilla, sicuro che il «russo» avrebbe sfruttato l’arma della velocità per marcare il colombiano agile come una pantera. Mossa azzeccata. Fino al momento dell’infortunio Vierchowod aveva ridotto l’avversario al ruolo di comparsa. Poi ecco l’ennesimo colpo di sfortuna. Ha provato a resistere, il massaggiatore Giunta gli ha bendato il polpaccio, ma al primo scatto si è di nuovo bloccato. Se ne è andato scuotendo la testa. Non si può dire che la sua prima annata juventina sia baciata dalla fortuna. Agli infortuni muscolari si è aggiunto il pneumotorace, che l’ha tenuto lontano dal campo per quasi un mese. E ora rientra in infermeria a far compagnia a Lombardo e Jugovic, altri ex sampdoriani perseguitati da un destino avverso.
Per Lippi i problemi non finiscono mai. Ieri mattina è stato costretto a rimandare a casa Conte, anche lui acciaccato ad un polpaccio. Domani Ravanelli riprenderà ad allenarsi dopo lo stiramento che gli ha fatto saltare due partite, ma la sua presenza nel derby è tutta da discutere. Ma nonostante l’ennesima tegola, è un Lippi sorridente e soddisfatto quello che si concede ai giornalisti a fine partita.
«Sì, sono soddisfatto per come ha giocato la Juve – esordisce il tecnico -; siamo partiti benissimo, i ragazzi tenevano il campo egregiamente ed il gol di Ferrara è arrivato al momento giusto. Poi abbiamo perso Vierchowod che fino a quel momento stava giocando una partita pressocochè perfetta insieme con Carrera. Il suo infortunio ci ha colto un po’ di sorpresa perchè Pessotto, entrato a freddo, ha faticato prima di entrare in partita».
Lippi continua:
«Per tutto il primo tempo il match è stato saldamente in mano nostra e debbo dire che se c’era una squadra che meritava di vincere, quella era la nostra».
Poi, gli fanno notare, il Parma ha segnato ed è iniziato il secondo tempo, più equilibrato.
«Vero. Loro ci hanno impegnato in più di una occasione, ma anche noi non siamo stati a guardare: le occasioni di Vialli le avete viste. Piuttosto debbo fare i complimenti a Buffon, un portiere giovane ma già molto sicuro tra i pali».
Comprensibile, dopo tanta paura, la soddisfazione di Scala. Anche se non rinuncia a qualche re criminazione.
«Quel gol dopo 8′ è stata una brutta botta: ci ha costretti a giocare tutta la partita in salita. Una partita difficile anche per le condizioni del terreno: scivoloso, che faceva faticare molto. Credo, comunque, che il pareggio possa soddisfare entrambe le squadre e anche il pubblico. Siamo partiti molto male. I ragazzi erano nervosi, disorganizzati, sbagliavano molto. Con il passare dei minuti, per fortuna, le cose si sono aggiustate: ci siamo disposti meglio sul campo, siamo riusciti a impostare il nostro gioco».
E siamo alla seconda faccia della partita, la ripresa: non più un match quasi a senso unico.
«Il secondo tempo è stato decisamente più equilibrato – conferma Scala -. Mi sembra che abbiamo giocato un buon calcio. Potevano segnare loro come potevamo farlo noi. Noi, forse, abbiamo avuto qualche occasione in più. Comunque, ripeto, va bene così. Rispetto alla scorsa stagione la squadra è maturata. Anzi, c’è un po’ di rimpianto per qualche punto perso per strada e che ci farebbe molto comodo»
Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 27 Novembre 1995