É il 26 Ottobre 1986 e Juventus e Inter si sfidano nella settima giornata del girone di ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1986-87 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
La Juventus é Campione d’Italia in carica mentre i nerazzurri disputeranno un ottimo campionato finendo sul gradino piú basso del podio. A fine stagione i bianconeri saranno secondi dietro al Napoli (per la prima volta scudettato)..
Buona Visione!
Stagione 1986-1987 – Campionato di Serie A – 7 andata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 26 ottobre 1986 ore 14.30
JUVENTUS-INTER 1-1
MARCATORI: Ferri R. autorete 8, Altobelli 49
JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Caricola, Mauro (Vignola 79), Manfredonia, Buso (Bonetti I. 53), Platini, Briaschi
Allenatore: Rino Marchesi
INTER: Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi G., Ferri R., Passarella, Fanna (Tardelli 77), Piraccini (Garlini 89), Altobelli, Matteoli, Rummenigge K.
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Lanese
Nei due spogliatoi questo incontro tanto atteso viene archiviato senza rimpianti o polemiche
Marchesi guarda avanti «Attenzione al Napoli»
Altobelli festa doppia ora è capocannoniereTORINO — A un certo punto Rino Marchesi perde la parola. Ma basta guardarlo negli occhi per capire che, in quel momento, un fiume di rimpianti scorre nella sua testa. Come sì può infatti contestare la penuria di gol quando alla squadra sono mancati, in contemporanea, Laudrup e Serena? E quando fa osservare che non è facile ridurre alla ragione l’Inter senza quel certo peso specifico in attacco, il tecnico si sfoga sottolineando che
«non mi piace ricorrere a questo tipo di alibi e bisogna avere pazienza. La Juve, però, ha sempre il grosso merito di restare bene a galla nelle situazioni più difficili. I giovani, da Caricola a Bonetti a Buso, si sono battuti con coraggio. Se ho avvicendato qualche uomo è stuto soltanto per raoioni di freschezza. Dopo le fatiche di Madrid mi aspettavo una buona reazione e l’ho avuta. Il fatto che Brio sia andato spesso sotto la porta avversaria testimonia del nostro desiderio di volere la vittoria fino in fondo».
Si intuisce nelle frasi di Marchesi anche un pizzico di rammarico per un risultato. Che poteva essere migliore. Date le circostanze, un pareggio potrebbe soddisfare il tecnico, il quale spiega invece che
«in base alle palle-gol create da Platini e da Brio e sventate con bravura da Zenga, non credo di esagerare se dico che poteva andarci meglio. Un errore, oltretutto loro, ci è costato caro. L’Inter è pericolosa e solida, il mio amico Trapattoni, del resto, ha sempre lavorato bene. E ora guardiamoci anche dal Napoli che da sempre indico come pericoloso concorrente. Platini è riemerso dalla nebbia. Ha giocato un buon primo tempo e nella ripresa ha pagato, come tutti, lo straordinario di Coppa.”
Secondo l’asso francese
«Quella che ci ha affrontato è la solita Inter. Noi abbiamo giocato in modo positivo nel primi 45′, dovremmo comportarci sempre cosi. I due gol sono frutto di interventi sfortunati ed ecco spiegato il pari.”
L’attacco segna poco e c’è chi lo dipinge come un settore privo di peso (di nuovo compare l’ombra di Serena e di Laudrup). Briaschi ci tiene a dire che l’attacco ha il compito di concretizzare il gioco della squadra perché è subordinato dalle sue variazioni di rendimento, e se l’inieiativa passa agli altri le opportunità per segnare si assottigliano. Per Mauro un’altra domenica da maratoneta ed in questo particolare c’è la spiegazione a certi errori di esecuzione.
«Si, abbiamo corso tanto anche contro l’Inter — dice il tornante — è venuto fuori un bel primo tempo, noi potevamo raddoppiare. Nel finale abbiamo denunciato un po’ di stanchezza, tanto che sembrava di rivivere i momenti di Juventus-Milan. quando tutti avevamo ormai poco da dare».
Brio, soprattutto dopo la rete segnata da Altobelli, si è i dedicato a compiti offensivi, di testa e di piede ha tentato di battere Zenga.
«Mi è andato male e il portiere è stato bravissimo. Per quanto concerne il gol loro, sono andato incontro a Mandorlini, il quale ha colpito male e ne è scatenato un assist providenziale per Altobelli. Mi pare che rispetto alle prove precedenti ci sia stato un miglioramento nello spettacolo.”
Cala il sipario con una prospettiva rosea: domani Serena riprende ad allenarsi.
«Sono cose che capitano — filosofeggia Zenga —ed alla ho rimediato. I pericoli maggióri? Quel pallonetto di Platini, bravo come sempre, che ha cercato di sorprendermi visto che ero leggermente fuori dai pali e, soprattutto, quella girata al volo di Brio nel secondo tempo. Per fortuna ho visto partire il tiro, altrimenti credo che non avrei potuto fare proprio nulla”.
Piraccini. tra i migliori in campo, è uscito anzitempo. Spiega:
“Dopo un contrasto con Manfredonia, ho sentito un vecchio dolore alla caviglia. Non solo, ma mi sono venuti anche i crampi-. Quindi parla della gara: -Il gol dopo pochi minuti non ci ha permesso di esprimerci come ci è più congeniale, ci ha costretti cioè ad attaccare rinunciando in pratica ai gioco di rimessa. “
ANGELO CAROLI
tratto da: La Stampa 27 Ottobre 1986