26 Ottobre 1988: Juventus – Athletic Bilbao

É il 26 Ottobre 1988 Juventus ed Athletic Bilbao (Spagna) si sfidano nella gara di andata dei Sedicesimi di finale della Coppa UEFA 1988-89 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino. .

É una Juventus che cerca di costruire una squadra ancora scossa dal addio di ‘Le Roi’ Michel Platini e dai fallimenti di Ian Rush e dal tecnico Rino Marchesi. Guidati in panchina dalla leggenda Dino Zoff, i bianconeri raggiungono un quarto posto in campionato che dovrebbe rappresentare un buon viatico per il futuro. Dall’altra parte c’é un Athletic Bilbao ancora ancorato allo stampo basco della squadra – tanta grinta e forza ma per i biancorossi non ci sará speranza contro la Juve.

Buona Visione!

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Coppa UEFA 1988-1989 – Sedicesimi, andata
Torino – Stadio Comunale
Mercoledì 26 ottobre 1988 ore 20.30
JUVENTUS-ATHLETIC BILBAO 5-1
MARCATORI: Laudrup 3, Galia 23, Uralde 35, Mauro 40, Altobelli 47, Laudrup 51

JUVENTUS: Tacconi, Favero, De Agostini, Galia, Brio, Tricella, Marocchi, Rui Barros, Altobelli (Cabrini 69), Mauro, Laudrup (Buso 84)
Allenatore: Dino Zoff

ATHLETIC BILBAO: Biurrun, Lakabeg, Alkorta, Txirri (Ferreira 76), Andrinua, Lizarralde, Gallego (Mendiguren 55), Luis Fernando, Uralde, Elgezabal, Argote
Allenatore : Howard Kendall

ARBITRO: Midgley (Inghilterra)



La Juventus riscopre Laudrup e travolge il Bilbao in Coppa Uefa 
Zoff invia un messaggio al Miian 
L’Europa strizza l’occhio alla Juventus. 

Il Bilbao non è certo squadra in grado di spiegare chiaramente quale possa essere in questo momento la vera dimensione internazionale della squadra di Zoff, ma dieci gol in due partite giocate al Comunale fanno colpo al di là della consistenza degli euroavversari affrontati.

Dunque, questo Bilbao era meno brutto di quanto lo si potesse immaginare. Con la sua «zona» applicata in modo approssimativo da giocatori lenti e di modesta caratura, ha spianato in fretta la strada alla Juventus, che può essere messa alle strette se è costretta a muoversi in spazi minimi, ma che diventa irresistibile quando le si spalancano davanti autentiche voragini. Mister Kendall, tecnico dell’Athletic, ha mostrato il suo volto da bulldog inferocito spiegando che al ritorno il grande cuore del baschi potrà fare il miracolo, ma è difficile pensare che la Juventus possa subire un tracollo tale da compromettere una qualificazione che ormai è al sicuro. 

Dopo tre minuti di gioco quindi era già festa. Dopo venti il Bilbao è crollato, anche se un banale errore di Tacconi (di cui nessuno deve dimenticare i grandi meriti e le tante parate decisive compiute in numerose occasioni) ha ridato vita per cinque minuti alla speranza. Poi in campo c’è stata solo una squadra. La Juventus appunto. Ed i tifosi (che hanno voluto accontentare Boniperti accorrendo numerosi al Comunale) hanno dato vita ad uno spettacolo a parte, facendo la «olà» messicana e sottolineando ogni giocata di Tricella e compagni con cori e festeggiamenti assortiti. La goleada porta la orma di Laudrup (due volte), Altobelli, Mauro e Galia, ma tutta la Juventus ha «girato» alla perfezione, sintomo di una crescita costante. Esemplare la partita di Marocchi, un giocatore che finora ha sbagliato poco o nulla e che è capace di consumare tesori di energie per farsi trovare in ogni zona del campo. Altrettanto brillante Mauro, che ha trovato l’estro delle giornate migliori, segnando una rete rabbiosa, quasi volesse scaricare tutta la frustrazione di chi ha a disposizione pochi scampoli di gloria.

Chiusa senza patemi la pratica Bilbao, ora la Juventus si concentra subito sul Miian. Dice Zavarov, ieri sera spettatore entusiasta: 

«Il Miian deve tremare. Domenica la partita sarà stupenda e molto equilibrata. Non c’è un favorito: sarà la fortuna a scegliere il vincitore.” 

Nessuno vuole pensare ad un Milan dimesso dopo il pareggio con la Stella Rossa. Altobelli, superbomber di coppa con 37 gol, paragona la squadra di Sacchi ad un gatto dalle sette vite: 

«Ha mille risorse il Milan e supererà il turno di coppa perché per i rossoneri giocare in casa o fuori conta poco. Noi avremo il morale alle stelle, ma non commetteremo l’errore di esaltarci. Le goleade in Italia sono difficili. Basta un gol per mettere al sicuro il risultato». 

E già stamane Zoff comincerà il suo instancabile lavoro di «pompiere», nel tentativo di smorzare in fretta i facili entusiasmi. La «zona» milanista non sarà certo allegra come quella del Bilbao, ma potrà pur sempre favorire gente come Barros e Laudrup, che fanno della velocità in spazi larghi la loro arma vincente. Ammette Laudrup, giudicato da Kendall il vero protagonista della serata: 

“L’ho detto dopo Ascoli e lo ripeto adesso: possiamo battere i campioni, perché giocheremo questa partita esattamente alla pari. Abbiamo il morale alle stalle e soprattutto siamo consapevoli della nostra forza. A differenza dello scorso anno, questa Juve ha un gioco ed anch’io ne traggo vantaggio». 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 27 Ottobre 1988




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