É il 26 Settembre 1982 ed Hellas Verona e Juventus si sfidano nella terza Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1982-83 allo Stadio ‘Marc’Antonio Bentegodi’ di Verona.
I bianconeri piemontesi sono oramai considerati ‘la squadra piú forte del mondo’ avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l’aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zibì Boniek. A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro la Roma di Nils Liedholm mentre i veneti concludono la stagione in un quarto posto finale che promette bene per il futuro.
Buona Visione!
Stagione 1982-1983 – Campionato di Serie A – 3 andata
Verona – Stadio Marcantonio Bentegodi
Domenica 26 settembre 1982 ore 15.00
VERONA-JUVENTUS 2-1
MARCATORI: Fanna 63, Tricella 89, Rossi P. 90
VERONA: Garella, Oddi, Marangon L., Volpati, Spinosi, Tricella, Fanna (Fedele 90), Sacchetti, Di Gennaro, Dirceu, Penzo (Gibellini 87)
Allenatore: Osvaldo Bagnoli
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Marocchino, Boniek, Rossi P., Platini, Bettega
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Casarin
Zoff: « Inizio di campionato avvilente »
Trapattoni: «Cambiare? Sì, fa festa…»Unico fra i suoi compagni, Marocchino si confessa per nulla sorpreso per la sconfitta di Verona.
“Sentivo che sarebbe finita così” mormora il giocatore bianconero —. Questo campionato ci offrirà un sacco di rogne, altro che vincerlo in carrozza. Contro di noi si impegnano tutti alla morte, pur di bat-terci corrono come disperati dall’inizio alla fine. Forse è anche comprensibile. Sicuramente, però, quella di Verona non era la Juve vera. Dobbiamo ritrovarci, meditare con serietà sugli errori che abbiamo compiuto. E dopo aver fatto ciò dovremo ricavare i primi frutti”.
Boniek e Platini non si capiscono ancora, forse sono alle prese con problemi di ambientamento. Gentile, almeno, la pensa così.
«Certe titubanze, taluni errori non si possono spiegare che in questo modo», dice il difensore bianconero. E aggiunge: «La squadra deve progredire nel senso del collettivo, nel frattempo però gli altri ci castigano, purtroppo senza che noi si riesca a reagire adeguatamente. Ma è solo questione di tempo, ne sono certo».
Molto ovvio Scirea, il quale sostiene:
«Loro sono andati bene».
Se ne deduce che la Juventus ha girato male; ma il «libero» juventino precisa:
«Non direi, piuttosto si deve dire che a segnare è stato il Verona».
Trapattoni, smaltita un tantino la rabbia, cerca di prenderla con filosofia.
«Le provinciali stanno diventando grandi e allora vorrà dire che le grandi si trasformeranno in provinciali»,
mormora con un sorriso abbastanza forzato che probabilmente sì spegnerà quando l’allenatore tornerà a vedersi, fra i quattro muri dello spogliatoio, con la truppa.
«E’ chiaro — aggiunge — che dopo le lezioni di Genova e Verona qualcosa da noi dovrà cambiare. E mi riferisco soprattutto a questa».
Con la mano fa un cenno molto eloquente per indicare la testa. Chissà se tutti capiranno.
Pier Carlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 26 Settembre 1982