É il 27 Gennaio 1980 e Pescara e Juventus si sfidano nella Terza Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1979-80 allo Stadio ‘Adriatico’ di Pescara.
I bianconeri contendono fino all’ultimo lo Scudetto all’Inter e con questi due punti in Abruzzo tengono la fiammella della speranza accesa. Al termine del campionato peró sará solo secondo posto dietro i nerazzurri mentre i biancocelesti non potranno evitare una dolorosa retrocessione in Serie B.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1979-1980 – 3 ritorno
Pescara – Stadio Adriatico
Domenica 27 gennaio 1980
PESCARA-JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Virdis 14, Brio 89
PESCARA: Pinotti, Chinellato, Prestanti, Lombardo (Di Michele 69), Pellegrini, Ghedin, Cerilli, Repetto, Silva, Nobili, Cinquetti
Allenatore : Gustavo Giagnoni
JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Gentile, Scirea, Marocchino, Causio, Bettega, Tavola (Brio 49), Virdis
Allenatore : Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Longhi
Qualche nota positiva nelle pagelle bianconere
Finalmente un Cabrini che «cresce»ZOFF—Una partita senza errori, onore al record. Para splendidamente su punizione di Nobili, blocca facilmente le rare puntate degli attaccanti avversari, nelle uscite alte non ha esitazioni. Veramente impeccabile.
CUCCUREDDU — Deve marcare il piccolo Silva e non gli fa vedere palla, però non si lancia in avventure e tiene la zona anche nei momenti di dominio bianconero. Per il terzino, solito brillante tran-tran.
CABRINI — In crescita, autore di una buona partita anche in fase di appoggio. In partenza ha marcato Cerilli, poi Cinquetti, infine Repetto. Nel secondo tempo, con ampi spazi a disposizione, ha dato prova di notevole tenuta fisica.
FURINO — Deve controllare il giocatore migliore del Pescara, vale a dire Nobili, e sostiene onestamente il suo compito malgrado le qualità dell’avversario. A volte, però, è costretto a subirne il gioco.
GENTILE — Uno dei migliori, attivo, caparbio, inesauribile nel sostenere il centrocampo dopo l’uscita di Tavola. Sfiora pure il gol di testa e marca Cinquetti e Di Michele subentrato a Lombardo, senza lasciare spazi all’uno o all’altro.
SCIREA — Un paio di sortite al momento giusto, una partita tatticamente disciplinata a chiudere corridoi e varchi. Poco impensierito dall’attacco pescarese, ha svolto il suo compito con positiva diligenza.
MAROCCHINO — Sa tenere e difendere il pallone, possiede una buona intesa con Causio ed è abile sulle fasce. Nell’attuale schema bianconero è senza dubbio pedina insostituibile.
CAUSIO — Un regista che non si accontenta degli onori del ruolo ma cerca anche con umiltà di correre e contrastare l’avversario diretto. Poche genialità ma diritto al sodo. Ha come rivale di zona Lombardo, ex granata, ed è quasi sapore di derby passati.
BETTEGA — Arretra a sostegno del centrocampo e spesso finisce in difesa a liberare di testa sui corner. Dovrebbe trovarsi più spesso in area, a fianco di Virdis, col quale tuttavia non raggiunge un’intesa ottimale. Ma la posizione è dettata da esigenze tattiche, ed il centravanti il suo dovere lo compie comunque.
TAVOLA — Si sacrifica per i compagni e corre per il campo come un ossesso, cucendo il gioco e appoggiando l’azione. Esce nella ripresa, colto da capogiri e malessere generale.
VIRDIS — Un gol Importante, una partita onesta e senza lampi. Non possiede le caratteristiche del rifinitore, stenta in area dove occorrono scaltrezza e rapidità. Ma è in crescita, ci vuol solo un po’ di pazienza.
BRIO — Entra nel secondo tempo e marca Cinquettl con buona autorità, segnando nel finale il suo primo gol in Serie A e cancellando le ombre delle sue ultime sfortunate esibizioni.
Carlo Coscia
tratto da: La Stampa 28 gennaio 1980