28 Agosto 2005: Juventus – Chievo

Grazie allo Youtube Channel Ufficiale della Juventus vi omaggiamo di questo filmato riguardante la data odierna. É il 28 Agosto 2005 e Juventus Chievo si sfidano nella Prima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Serie A 2005-06 allo Stadio ‘Delle Alpi’  di Torino.

La Juve allenata in panchina da Fabio Capello si appresta a vincere il suo ventinovesimo Scudetto ed ha nei nerazzurri dell’ Inter il suo massimo antagonista per la vittoria finale. Putroppo l’invidia regala grandi amarezze e disincanti e quella grande squadra dal futuro ancora piú grande verrá spazzata via dalla piú grande farsa del calcio moderno. Dall’altra parte c’é un Chievo Verona che proprio grazie alle scosse dopo ‘Farsopoli‘ si conquisterá una clamorosa qualificazione in Champions League.

Buona Visione! 

 
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Stagione 2005-2006 – Campionato di Serie A – 1 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
Domenica 28 agosto 2005 ore 20.30
JUVENTUS-CHIEVO 1-0
MARCATORI: Trezeguet 36

JUVENTUS: Abbiati, Zebina (Pessotto 7), Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Vieira, Emerson, Nedved, Ibrahimovic, Trezeguet (Zalayeta 83)
Allenatore: Fabio Capello

CHIEVO: Fontana (Squizzi 46), Malagò, Mandelli, Mantovani, Lanna, Semioli, Sammarco, Brighi, Franceschini (Luciano 83), Pellissier, Cossato F. (Amauri 58)
Allenatore: Giuseppe Pillon

ARBITRO: Trefoloni



Ci pensa David 

TORINO Ogni anno, all’inizio della stagione, ci pare che la fresca leggenda del Chievo sia arrivata al capolinea, perchè è difficile rinnovarsi sempre con poche lire e rimanere a galla. Invece, per quanto si è visto ieri sera, i veronesi sono in grado di cavarsela pure questa volta e la Juve non ha passeggiato sulle sue macerie, come ci si aspettava, nella prima serata del campionato. L’uno a zero, gol di Trezeguet, è un risultato più striminzito di quanto si è visto sul campo, potevano starci un paio di altri gol in particolare nel primo tempo, ma ci sono stati segnali di un approccio presuntuoso dei bianconeri con lo scudetto cucito addosso. 

Quel Ibrahimovic, ad esempio, ricaduto nel difetto di Narciso che aveva superato prima delle vacanze. Altri sono in rodaggio, da Emerson a Nedved, e il gioco perde fluidità: tuttavia questa squadra con i cantieri ancora aperti, in sintonia con la Torino olimpica, dimostra già di essere solida in difesa, dove Abbiati avrà tempo per carburare, e sempre pericolosa in Trezeguet. Buon esordio, insomma, in uno stadio che neppure i biglietti a un euro per donne e bambini sanno riempire: 25 mila persone, con i tifosi della Juve impegnati nel linciaggio verbale di Miccoli e quelli del Chievo che si potevano sistemare tutti in tre stanze, anche perchè le nuove ricette contro la violenza sono probabilmente necessarie ma finiranno per cancellarla eliminando la gente sugli spalti. Con tutti gli obblighi cui si è sottoposti chi ha ancora il cuore di spendere soldi per il bighetto e la trasferta? Tutto vira in favore delle tv.

Stranamente la Juve ha premuto, secondo copione, ed il Chievo di Pillon ha retto con dignità. La difesa è un po’ballerina e frenata nella coppia centrale Mandelli-Mantovani, un passato torìnista e un grande Lanna fatica rispetto ai giorni belli con Del Neri, tuttavia le lacune iniziali non hanno procurato una frana nel primo tempo contro la Juve che dal solo contratto di sponsorizzazione firmato ieri sera con una banca prende più denaro di quanto ne ottiene il Chievo dalle tv. 

Un po’la fortuna, un po’l’abilità dell’ex interista Fontana che volava a intercettare quattro conclusioni potenti, fino a stirarsi una spalla, concedevano ai gialloblù resistere fino al 36′. Nel frattempo Pellissier, quello del gol fantasma che avvelenò gli animi del campionato dell’anno scorso, aveva sfiorato il vantagggio.

Sarebbe stato impegnativo risalire la corrente dal momento che le pagaiate juventine erano talvolta indolenti, talvolta fuori tempo. Ritmo basso, da primo giorno di scuola, nel far girare la palla. L’impressione, che avevamo già registrato in qualche amichevole estiva, è che l’arrivo di Vieira per ora non abbia aggiunto valore al gioco di Emerson, anzi l’abbia ammosciato. Vieira è un presenzialista che entra in ogni azione e non sempre a proposito. Emerson, che fu il faro per lo scudetto, sembra schiacciato da quella personalità e si è ridotto a una lampadina, neppure delle più potenti. Verrà il giorno in cui si integreranno come voleva Capello, ieri ricordavano due che si aggirano nello stesso cucinino, finché uno decide di star seduto sotto il tavolo. La Juve aveva comunque occasioni per segnare. E tante. Le azioni più pericolose nascevano dalla destra, con un buon Camoranesi, protetto da Pessotto dopo l’uscita precoce di Zebina, un altro dei laterali bianconeri che si sfasciano in questo inizio di stagione. 

Trezeguet era puntuale nel concludere sui cross dell’argentino e trovava pronto Fontana. Talvolta accade che per coprirsi la faccia si lascino nude le gambe e infatti il Chievo, preoccupato per quanto accadeva sul proprio fronte sinistro, restava infilato dall’altra parte, non da Nedved che schiumava a vuoto, con troppi errori di tocco, ma dal cross di Zambrotta che Trezeguet girava in porta dal centro dell’ area. Sarebbe rimasto il gol partita nonostante la pressione della Juve nella ripresa e una clamorosa occasione fallita da Ibrahimovic a due metri dalla porta, una di quelle che se le sbaglia Del Piero ci si dà di gomito per dire che è finito. 

Ma Del Piero era in panchina e ci sarebbe rimasto. Incolpevole.

tratto da: La Stampa 29 Agosto 2005

 

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