28 Febbraio 1982: Cagliari – Juventus

É il 28 Febbraio 1982 e Cagliari Juventus  si sfidano nella Quinta Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1981-82 allo Stadio ‘Sant’Elia’ di Cagliari.

A fine campionato la Juventus conqusiterá la sua Seconda Stella da appuntare sul petto. Dopo un lunghissimo testa a testa con la Fiorentina allenata da Giancarlo DeSisti, la spunta all’ultima giornata grazie ad una vittoria esterna a Catanzaro con un rigore del partente Liam Brady. Dall’altre parte c’é la squadra sarda che nonostante un campionato deludente riesce ad evitare una dolorosa retrocessione in Serie B.

Buona Visione!


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Stagione 1981-1982 – Campionato di Serie A – 5 ritorno

Cagliari – Stadio Sant’Elia
domenica 28 febbraio 1982 ore 15:00 

CAGLIARI-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Tardelli 27

CAGLIARI: Corti, Lamagni, Azzali, Restelli, Logozzo, Loi, Bellini, Quagliozzi, Piras, Brugnera (Ravot 60), Osellame
A disposizione: Goletti, Longobucco, Goretti, Mura
Allenatore: Paolo Carosi

JUVENTUS: Zoff, Osti, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Marocchino (Bonini 65), Tardelli, Galderisi (Fanna 83), Brady, Virdis
A disposizione: Bodini, Prandelli, Tavola
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Longhi
AMMONIZIONI: Furino, Galderisi (Juventus); Logozzo, Brugnera (Cagliari)

La Juventus vittoriosa a fatica dopo aver patito il caldo sole della Sardegna 
La testa di Tardelli nel deserto di Cagliari 
Il centrocampista ha risolto la gara con un colpo di testa al 27′ 
Bianconeri in mediocri condizioni 
Brio e Furino (ingiustamente ammonito) i migliori 
La squadra sarda, priva di Marchetti e Selvaggi,si batte con generosità ma rimedia una sola palla gol con Osellame al 55* 
Fanna al posto di Marocchino nel finale  
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CAGLIARI — Il sole di Cagliari ha accecato la Juventus, e anche la squadra rossoblu che pure ha l’abitudine a questa luce, a questi climi primaverili. Una partita di non gioco, di buone intenzioni appena accennate, che Tardelli ha risolto a favore dei bianconeri con un bel colpo di testa (e qualche complicità di Corti) al 27′ minuto. Tardelli ha schiacciato la palla con la fronte, e il portiere sardo se l’è vista passare sotto le gambe, al rimbalzo. La stessa conclusione, davanti agli stessi «legni», l’ha tentata al 10′ della ripresa Osellame ma persino con troppa violenza, e la sfera, picchiando sul terreno duro e secco, è andata a sorvolare la traversa con buona pace di Zoff, il quale ha così festeggiato un quarantesimo compleanno senza altri rischi. Si potrebbe chiudere anche qui la cronaca della partita, che non ha certo dissipato (per quanto riguarda i bianconeri in campo, essendo Gentile assente per squalifica) le perplessità di Parigi. Un momento ricco d’ombre per molti, e la squadra di Trapattoni non riesce a esprimere un gioco valido neppure se l’avversario, come il Cagliari di ieri privo di Marchetti e Selvaggi «pilastri» di centrocampo ed attacco, è a sua volta in difficoltà, e non può appellarsi che alla generosità. Per fortuna la Juve almeno due «pilastri» li ha avuti. Brio che ha domato Piras, ha tamponato con prontezza in alcune occasioni, ed inizialmente è andato in avanti a cercare il gol prima di convincersi che nella giornata era meglio non lasciare sguarnita l’area di rigore. Con Brio, Furino. 
Il mediano ha lottato con rabbia per rimediare a mollezze e lentezze altrui, anche se è stato maltrattato e logicamente frenato dall’arbitro Longhi, il quale ha confuso scorrettezza con vigore agonistico, e l’ha presto segnato nella lista degli ammoniti, facendo poi seguire i nomi di Logozzo, Brugnera e Galderisi. Intanto, Furino pagherà i sogni di Longhi saltando il derby. Gli altri bianconeri sono andati avanti a singhiozzo. Osti soprattutto. Persino Cabrini, apparso fra i migliori a Parigi, non ha avuto che rari slanci efficaci, Scirea è stato in zona denunciando scarsa sicurezza in se stesso, Tardelli (l’unico ad avere nell’ancora incompleto rodaggio dopo l’incidente una valida scusante) ha alternato buone cose a pause. Brady ha voluto dimostrare di essere «vivo» con alcuni spunti personali lodevoli e spettacolari, ma conclusisi tutti sul piedi dell’avversario al secondo dribbling. In avanti, Galderisi si è battuto con animo, ma è chiaramente uomo soprattutto da area di rigore, e la Juventus davanti a Corti ieri ha giocato ben poco.  
Virdis ha probabilmente forzato per la voglia di giocare a Cagliari una condizione fisica imperfetta ed è parso molle, incerto. Marocchino è vissuto su alcuni sprazzi e Trapattoni l’ha regolarmente sostituito con Fanna nel finale, un cambio che ormai scatta automaticamente nella testa del tecnico, e non sempre si può condividere se l’uscita dal campo è legata ai semplici demeriti. Contro una Juve cosi bislacca, poco legata nell’insieme, il Cagliari è partito con una certa baldanza, ma poi ha mostrato la corda attaccando — una volta trovandosi in svantaggio — senza pericolosità. All’inizio ha illuso il pubblico il proficuo lavoro di Brugnera, centromediano metodista con Loi vero «libero», ma a gioco lungo il vecchio capitano ha sentito il pepo degli anni e ha dovuto lasciare il posto a Ravot. Buona la guardia di Lamagni a Galderisi, discreto lo slancio di Osellame e Quagliozzi, altro nulla. Il pubblico, finalmente folto per consolazione di Gigi Riva, che lamenta una stagione deficitaria sul piano degli incassi, si è acceso all’inizio per un pallone di Brugnera finito in area tra braccia e petto di Brio, ha ancora avuto qualche vagito di entusiasmo, poi si è convinto che la squadra non avrebbe più rimontato il gol di Tardelli.  
Il bianconero ha segnato al 27′ infilando in rete una punizione dalla sinistra di Cabrini concessa per un fallo di Logozzo su Virdis. Lo stesso Virdis, non riuscendo ad alzarsi sul cross, ha fatto velo per Tardelli, il quale ha schiacciato la sfera con forza. Qualche sussulto vano del Cagliari in risposta, ma era Galderisi a distinguersi nel grigiore per un bell’affondo al 28′, stroncato di forza da Logozzo. I sardi chiudevano il primo tempo in attacco. Quagliozzi lanciava bene a Osellame, la cui conclusione in corsa finiva alta. Ancora Osellame non riusciva a imitare Tardelli.  
In avvio di ripresa, poi la partita si spegneva via via con il passare dei minuti. La risvegliava per un attimo ancora Osellame al 40′, quando, ricevuta la palla su una punizione concessa da Longhi per fallo di Bonini su Quagliozzi, calciava con forza rasoterra. La palla rimbalzava sul palo esterno, ma le mani di Zoff, lanciatosi in tuffo, erano già pronte a chiudere l’angolo basso della porta. Era l’ultima delle poche speranze del Cagliari, mentre il pubblico deluso già cominciava a sfollare, o a cercare consolazione nel controllo della schedina. 

Bruno Perucca

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