28 Novembre 2004: Inter – Juventus

È il 28 Novembre 2004 e Inter e Juventus si sfidano nella tredicesima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2004-05 allo Stadio ‘Giuseppe Meazza – San Siro’ di Milano.

La Juventus si affida a Fabio Capello per condurla in vetta all’Europa. Mentre in Italia gli scudetti non mancano, in europa i risultati non arrivano. Eppoi se ci aggiungete Farsopoli e l’ondata che travolge tutto il mondo bianconero, il regno di Capello non sarà sicuramente ricordato per i successi ottenuti!

Dall’altra parte i nerazzurri guidati da Roberto Mancini danno filo da torcere ai bianconeri solo nella prima parte del torneo. L’Inter si dovrà accontentare del terzo posto.

Buona Visione! 


inter

 

Stagione 2004-2005 – Campionato di Serie A – 13 andata
Milano – Stadio Giuseppe Meazza
Domenica 28 novembre 2004 ore 20:30
INTER-JUVENTUS 2-2
MARCATORI: Zalayeta 53, Ibrahimovic rigore 66, Vieri C. 79, Adriano 85

INTER: Toldo, Zanetti J., Cordoba, Mihajlovic, Favalli (Zè Maria 46), Van der Meyde (Recoba 67), Stankovic, Cambiasso, Davids (Vieri C. 67), Martins, Adriano
A disposizione: Fontana, Materazzi, Emre, Zanetti C
Allenatore: Roberto Mancini

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Zebina, Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi (Pessotto G. 84), Emerson, Blasi, Nedved, Ibrahimovic, Zalayeta
A disposizione: Chimenti, Montero, Legrottaglie, Appiah, Tacchinardi, Kapo
Allenatore: Fabio Capello

ARBITRO: Rodomonti
AMMONIZIONI: Blasi 20, Zebina 40 (Juventus); Van der Meyde 8, Toldo 66, Stankovic 88 (Inter)



Capello: ho una grande squadra 
CE’ RAMMARICO PER IL PAREGGIO, MA L’ALLENATORE BIANCONERO ADESSO HA NUOVE CERTEZZE
Moratti: «Peccato per i soliti favori arbitrali» 

MILANO Un primo tempo di grande equilibrio, una ripresa da infarto. Gol e spettacolo. Non sono bastate la prodezza di Nedved e il rigore di Ibrahimovic. 

Lo svedese è deluso: 

«Abbiamo giocato bene, ma non posso essere contento per come è finita perchè avevamo la partita in pugno. Questo pari è quasi una sconfitta. Tuttavia abbiamo dato con il gioco la dimostrazione di essere una grande squadra. Ora dobbiamo ripartire, in fondo i primi della classifica siamo sempre noi». 

Capello ha qualcosa da dire ai suoi: 

«Nello spogliatoio ho fatto i complimenti a tutti, però ci siamo rilassati prima del gol di Vieri, quasi sembrava che facessimo il torello come in allenamento. Invece bisogna essere sempre aggressivi e cattivi. L’Inter è stata galvanizzata dalla rete di Vieri, prima in campo la squadra di Mancini non c’era. Bobo è stato l’uomo chiave, anche per gli spazi che ha aperto per Martins. Il finale è stato difficile, abbiamo cercato di tenere la palla, loro hanno pareggiato grazie a due grandissimi gol, ma noi ci siamo fatti trovare scoperti. Questo non deve accadere». 

Incontentabile Capello, ma la Juve l’ha soddisfaltto: 

«C’è amarezza, però abbiamo dimostrato di essere una grande squadra dando la prova di essere venuti a Milano per vincere. La partita è stata molto bella, complimenti ; all’Inter per averci creduto fino in fondo». 

Anche Luciano Moggi è orgoglioso di come la Juve si è battuta: 

«Abbiamo dimostrato prima di tutto di essere ima grossa squadra. Peccato ci siamo fatti sfuggire la vittoria, ma l’Inter è davvero una grande squadra, perchè altrimenti non sarebbe riuscita a competere con noi. i II Milan è a meno quattro, ma cambia poco. Il vantaggio ci dà ancora tranquillità». 

Il dg, invocato perfino dai tifosi interisti, ha ribadito di avere un contratto con la Juve fino al 2006 e quindi non ha commentato le voci che lo vorrebbero all’Inter già alla fine della stagione in corso. Inevitabile la domanda su Cannavaro, scaricato troppo in fretta da Moratti e anche ieri mattatore: 

«Abbiamo fatto un viaggio in taxi da Firenze a Napoli, l’ho confessato e gli ho dato anche l’assoluzione. Ho capito che era il difensore che faceva per noi». 

Roberto Mancini porta a casa l’ennesimo pareggio e tira un sospiro di sollievo: 

«Per come si era messa non posso che essere contento. Il primo tempo è stato giocato da due squadre che si temevano, poi abbiamo preso due gol senza neppure sapere perchè. I ragazzi sono stati meravigliosi ci hanno creduto fino alla fine. Vieri è stato bravissimo, potevamo anche giocare con tre attaccanti dall’inizio. Pensavo che Martins potesse mettere in crisi la Juve con la sua velocità. Adriano? Non può essere stanco perchè si è riposato, anzi, deve ritrovare il clima partita». 

Rivede in tv l’immagine del rigore: 

«Poteva anche starci l’espulsione di Toldo, ma c’era anche un rigore per noi per fallo su Adriano» 

Moratti conferma con stizza: 

«Il fallo su Adriano c’era tutto, è ingiusto che grandi squadre abbiano simili favori arbitrali. E non mi sono piaciuti certi commenti bianconeri alla fine. Comunque siamo stati bravi a riprenderli». 

Vieri, ovvero l’uomo che ha riaperto la partita, patisce il ruolo di ruota di scorta? 

«No, sono entrato sul 2-0 pensavo fosse dura recuperare e lo è stato. Per fortuna il mio gol è stato importante. Non cerco rivalse, cerco di fare del mio meglio quando gioco. La tattica della disperazione adottata da Mancini ha funziona¬ to. Lo scudetto? E’ molto difficile, ma ci dobbiamo credere». 

Grande tensione prima della partita. Incidenti fin dalle 19 nella zona di piazzale Lotto con gli interisti che cercavano di «agganciare» gli juventini. Dentro all’impianto la curva degli ultras interisti si è sbizzarrita, com’era prevedibile, con canti e striscioni a deridere gli juventini prendendo spunto dalla sentenza del tribunale di Torino sulla vicenda doping. Ecco un campionario di sfottò: 

«Senza arbitri e creatina la Juve va in rovina. Juventini costituitevi»; 

«Una pastiglia al giorno toglie il medico di torno»; 

«E per colazione nandrolone»; 

«Più che una squadra blasonata, sembrate gli afrika bambata»; 

«Ulivepo» (a forma di bottiglia) 

e lo striscione 

«Voi vincete solo perché bevete ulivepo»; 

«Juve e Lippi siringhe e scippi». 

Gli juventini hanno replicato provocando Adriano: 

«Adriano come Pappalardo: chi me I’ha fatto fare». 

Con risposta interista: 

«Dio perdona, Adriano no» 

e un invito a Recoba «resisti». All’ingresso delle due squadre via alle coreografie. La curva juventina si è ricoperta del tricolore e quella interista con sventolio di bandiere nerazzurre e l’accensione di numerosi fumogeni. All’inizio del secondo tempo, poco prima del gol del vantaggio bianconero, gli interisti hanno lanciato fumogeni e petardi dal settore sovrastante quello occupato dai tifosi di Buffon e compagni. 

Don Fabio: 

«Troppo rilassati prima delia rete segnata da Vieri» 

Mancini: 

«Bobo è stato determinante, ma tutti hanno creduto nel pari» 

 

Nino Sormani
tratto da: La Stampa 29 Novembre 2004




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