Attraverso il Canale Youtube Ufficiale della Juventus vi facciamo gustare un’altra chicca storica di questa giornata odierna. É il 28 Ottobre 1990 e Juventus e Inter si sfidano nella settima giornata del girone di andata del Campionato di Calcio di Serie A 1990-91 allo Stadio ‘Delle Alpi’ di Torino.
La Juventus tenta di riappropriarsi dello scettro di squadra ‘piú forte della penisola’ con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato ‘calcio champagne’ Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni. Dall’altra parte i nerazzurri disputano un buon campionato e finiscono sul terzo gradino del podio.
Buona Visione!
Stagione 1990-1991 – Campionato di Serie A – 7 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
Domenica 28 ottobre 1990 ore 14.30
JUVENTUS-INTER 4-2
MARCATORI: Baggio R. rigore 2, Casiraghi 15, Matthaeus 34, Schillaci 57, De Agostini 64, Klinsmann 80
JUVENTUS: Tacconi, Luppi (Alessio 83), Bonetti D., Fortunato D. (Corini 37), Julio Cesar, De Agostini, Haessler, Marocchi, Casiraghi, Baggio R., Schillaci
Allenatore: Luigi Maifredi
INTER: Zenga, Bergomi (Paganin A. 14), Brehme, Baresi G., Ferri R., Battistini S., Bianchi A., Stringara, Klinsmann, Matthaeus, Serena A.
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Pezzella
L’Inter s’inchina a Casiraghi, Baggio e Schillaci
State attenti a quei tre!La vittoria della Juve sui nerazzurri non deve creare pericolose illusioni, ma va considerata come un grosso e confortante segno di progresso collettivo. E il gioco entusiasma i tifosi Haessler si sta rivelando una pedina molto importante nell’economia del gioco praticato dalla Juventus
Attenti a quéi tre. Quando Baggio, Casiraghi e Schillaci inventano la Juve vola e soprattutto riesce a mostrare il suo volto migliore, quello che Maifredi sta cercando di modellare secondo i canoni del suo credo calcistico. La larga vittoria sull’Inter non deve illudere nessuno, ma non può non essere considerata come un confortante segno dei progressi della squadra bianconera, che ieri a sprazzi ha dato spettacolo disponendosi sul campo in maniera perfetta. Corta e grintosa, la Juve ha archiviato la pratica-Inter con una velocità degna di Speedy Gonzales.
Dopo un quarto d’ora era già in vantaggio di due gol e dal quel momento ha giocato sul velluto, cioè nelle condizioni ideali per cercare scambi ed intesa proprio come piace a Maifredi. Ma se il terzetto di cui sopra è stato il finalizzatore della manovra juventina, non si può dimenticare che i bianconeri sono giunti ad una vittoria di così larghe proporzioni grazie da una grande prova collettiva. Ieri tutto ha funzionato alla perfezione come capita di rado, non si sono ripetuti i grossolani errori in cui la Juve era cadute nelle precedenti partite. Soltanto quando la squadra ha perso la sua compatezza e si è allungata, l’Inter si è resa pericolosa potendo sfruttare spazi maggiori.
Per il resto la squadra di Trapattoni è rimasta intrappolata nella ragnatela bianconera, senza mai riuscire ad impensierire Tacconi, autore comunque di interventi compiuti in assoluta sicurezza. All’Inter così sono rimaste le briciole. Baresi è diventato matto nel tentativo di frenare la verve di Baggio, Ferri ha ingaggiato con Casiraghi un duello a colpi spiccata. Certo, gli manca il lancio di quaranta metri (che non aveva comunque neppure Barros) e secondo noi è solo una questione di inserimento. Appena Haessler si sarà sbloccato (magari con un gol, ma non ne ha mai fatto una questione e, ripetiamo, per lui non è necessario farli) mentalmente riuscirà anche a tracciare il campo con aperture smarcanti. Insomma Maifredi può dormire sonni tranquilli. E possiamo dire che aveva anche ragione. Non era Julio Cesar il problema, non lo era Haessler.
Tra l’altro, se questi giocatori danno di gomiti, riuscendo soltanto in parte ad arginare la grande potenza del centravanti juventino. Serena e Klinsmann non hanno avuro scampo, presi in mezzo tra Bonetti e Julio Cesar. Il brasiliano, in particolare, ha disputato ancora una partita di buon livello, a conferma che per lui si trattava prima di tutto di ambientarsi in un contesto calcistico del tutto nuovo. Ma a mettere nei guai l’Inter, oltre ad un Baggio a tratti incontenibile, con giocate di grande classe, è stato soprattutto Haessler, che ha saputo sottrarsi abilmente ad ogni tipo di marcatura con grande astuzia, ma soprattutto con un movimento incessante.
Haessler è uno di quei giocatori che giocano decine di palloni e che coprono enormi spazi, pronti a dare una mano al compagno in difficoltà ed incuranti di sprecare tesori di energie. La vittoria di ieri avrà quindi un peso determinante nella crescita della Juventus. I giocatori avevano bisogno di un risultato di prestigio che servisse da stimolo, che desse alla Juve la sicurezza dei propri mezzi. Com’è vero che l’Inter non potrà essere sempre la squadra spenta e poco convinta vista ieri, è altrettanto vero che Schillaci e compagni troveranno altre giornate opache com’è nella logica delle cose. Ma la sensazione è che la Juve abbia imboccato la strada giusta, che l’approssimazione di gioco dei mesi scorsi sia ormai superata in maniera confortante. Al resto penseranno i suoi fuoriclasse, i giocatori che possono fare in ogni momento la differenza. E visto che Schillaci si è sbloccato, ora Maifredi potrà contare in pieno sui suoi «cecchini».
Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 29 Ottobre 1990