29 Aprile 1984: Inter – Juventus

É il 29 Aprile 1984 e Inter e Juventus si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1983-84 allo Stadio ‘Giuseppe Meazza’ San Siro di Milano.

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida un Inter che lotta per le posizioni di vertice del campionato in corso. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini in strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l’ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe. Dall’altre parte i nerazzurri termineranno la stagione al quarto posto ad otto punti di distacco dalla Juventus Campione d’Italia.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1983-1984 – 13 ritorno
Milano – Stadio Giuseppe Meazza
Domenica 29 aprile 1984 ore 16.00
INTER-JUVENTUS 1-2
MARCATORI: Cabrini 24, Platini 37, Altobelli rigore 45

INTER: Zenga, Ferri R. (Marini 56), Collovati, Bini, Bagni, Baresi G., Muller, Pasinato, Altobelli, Sabato, Serena A.
Allenatore: Luigi Radice

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Vignola, Prandelli, Rossi P. (Caricola 69), Platini, Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Agnolin L.



Spogliatoi tutti per Michel Platini, al ventesimo goal, capocannoniere assoluto che solo un grande Zico contrasta nella scalata al secondo titolo consecutivo dei bomber. Ma a Michel interessano cose più importanti. Il suo primo scudetto italiano, per esempio. «Ho avuto paura dell’Inter e del suo pressing. Nel secondo tempo ci hanno fatto soffrire. Ma che primo tempo favoloso della Juve! Finché le gambe hanno retto, siamo stati perfetti». Platini più romantico e meno guascone del solito, uno scudetto merita un po’ di poesia.
E Cabrini, l’altro goleador: «Una rete importante, un grande passaggio di Vignola. Con la calma e la sicurezza siamo riusciti a non avere paura».
Il presidente Boniperti, nell’intervallo, prima della consueta fuga: «Bella partita, si gioca così a calcio. Platini? Dio lo benedica. Ma bravi tutti».
Zibì Boniek: «Dedico lo scudetto ai tifosi, spero di restare qui a lungo. Sono il primo polacco a vincere il campionato più bello e difficile del mondo, posso essere orgogliosi».
Enzo Bearzot, commissario tecnico azzurro Campione del Mondo: «La Juve è preparatissima, non ha affatto risentito delle fatiche con il Manchester».
Bugia, la Juve ha risentito eccome, ma la classe e il mestiere servono a questo, a nascondere le magagne, quando affiorano.

tratto da: Il Pallone Racconta 


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