É il 29 Gennaio 1995 e Juventus e Brescia si sfidano nella Prima Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1994-95 allo Stadio ‘Delle Alpi’ di Torino.
La Juventus dopo anni di magra si appresta a vincere il suo ventitreisimo scudetto con il nuovo allenatore Marcello Lippi. Il Brescia dal canto suo dopo un campionato disastroso, terminato nettamente all’ultimo posto saluta mestamente la Serie A.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1994-1995 – 1 ritorno
Torino – Stadio Delle Alpi
Domenica 29 gennaio 1995 ore 14.30
JUVENTUS-BRESCIA 2-1
MARCATORI: Corini rigore 11, Del Piero 34, Vialli rigore 89
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Jarni, Carrera M., Kohler, Paulo Sousa (Tacchinardi 82), Di Livio (Marocchi 74), Conte A., Vialli, Del Piero, Ravanelli
Allenatore : Marcello Lippi
BRESCIA: Ballotta, Adani, Francini (Piovanelli 74), Corini, Baronchelli, Battistini S., Sabau, Gallo, Cadete (Nappi 53), Giunta, Bonetti I.
Allenatore : Mircea Lucescu
ARBITRO: Racalbuto
«La reazione agli schiaffi»
Lippi applaude al carattere dei suoiTORINO. Nella domenica del lutto e del dolore, la Juve festeggia il primato prima perso e poi riacciuffato con la forza delle disperazione. Vittoria col brivido ma, secondo Lippi, ineccepibile:
«Sì, abbiamo sofferto, complimenti ai giocatori perché sono stati molto bravi a risolvere una partita difficilissima sotto il profilo psicologico. Dopo cinque minuti eravamo già sotto di un gol e questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione, ho pensato che fosse un’altra gara stregata». Ma questa volta, secondo Lippi, la Juve non ha tradito:
«I giocatori hanno avuto la calma e l’intensità di gioco giuste per riprendere in pugno la partita. I venti minuti finali del primo tempo sono stati eccezionali sotto questo aspetto. Nella ripresa, si è aggiunto anche l’handicap del campo ghiacciato a ostacolare la nostra voglia di vittoria. Da quella parte, verso la curva Scirea, è quasi impossibile giocare per una squadra tecnica come la nostra. Io non voglio cercare dei colpevoli, ma è inconcepibile che dobbiamo giocarci lo scudetto su un terreno del genere».
Una Juve ritrovata, dunque? Lippi non si esalta, ma prende atto di certi piccoli miglioramenti:
«Ho visto una grande voglia di reagire ai due schiaffi che ci hanno rifilato. Le mie squadre hanno sempre avuto certe caratteristiche, poi ci sta che nell’arco di una stagione si giochi qualche partita sotto tono. Quello che mi piace di questo gruppo è che ha capacità di autrocritica».
Così la classifica ora premia di nuovo i bianconeri. Ma Lippi mette in guardia i suoi:
«Dovremo essere bravi anche a non guardare sempre la nostra posizione in graduatoria. E’ pericoloso fare troppi castelli in aria».
Il Brescia urla il proprio sdegno. Lippi capisce, ma non si adegua:
«La nostra è una vittoria su cui c’è ben poco da obiettare. Capisco l’amarezza di chi perde a un minuto dalla fine, ma sono episodi che vanno accettati. I rigori? Non commento quello a favore del Brescia e neppure il nostro. Mi pare che ci fosse anche qualcosa di poco chiaro ai danni di Kohler».
Allo stadio c’era anche l’Avvocato. Lippi non lo sapeva neppure:
«Mi fa piacere, durante la settimana ci è stato vicino con telefonate, con una visita al Comunale. Ha elogiato Del Piero? Quel gol è frutto di un gesto tecnico molto bello, tipico del suo repertorio. Ma deve migliorare in continuità e carattere, deve prendersi qualche responsabilità in più. Io lo sprono a cercare di saltare più spesso l’uomo, a battere più punizioni».
Infine un pensiero alla violenza genovese:
«Purtroppo certi episodi fanno parte della quotidianità. Mi spiace che sia successo proprio a Genova, una città civilissima. Hanno fatto bene a sospendere la partita».
Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 30 gennaio 1995