É il 3 Dicembre 1978 ed Atalanta e Juventus si sfidano in questa gara valevole per la decima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1978-79 allo Stadio ‘Comunale‘ di Bergamo.
É una Juventus (Campione d’Italia in carica) con grandi giocatori, un allenatore vincente (Giovanni Trapattoni) che peró non riuscirá a ripetere la conquista tricolore. Infatti lo Scudetto andrá al Milan.
L’Atalanta dal canto suo non riuscirá ad evitare una dolorosa retrocessione in Serie B.
Buona Visione!
Campionato di Serie A 1978-1979 – 10 andata
Bergamo – Stadio Comunale
Domenica 3 dicembre 1978
ATALANTA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Tardelli 18
ATALANTA: Bodini, Osti, Mei, Vavassori, Marchetti (Bertuzzo 65), Tavola, Rocca, Mastropasqua, Paina, Festa, Garritano
Allenatore: Battista Rota
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli (Verza 71), Boninsegna, Benetti, Bettega
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Michelotti
Le pagelle dei bianconeri a Bergamo
Zoff — Attraversa un momento felicissimo. E’ pronto, in ogni circostanza. Ma soprattutto sul pericoloso pallone deviatogli da Paina ha fatto ricorso a doti di tempismo e d’intuizione. E ci è piaciuto per come ha comandato la difesa. E’ sempre il miglior portiere in Italia.
Gentile — Impiegato questa volta come marcatore puro, ha sofferto gli spostamenti ad ampio raggio di Garritano, che comunque non è riuscito in nessuna circostanza ad andargli via per «vedere» lo specchio della porta.
Cabrini — Il migliore in campo. Scattante, schiumante di forze, preciso, attento, concentrato e persino perentorio nelle conclusioni (un suo sinistro è stato parato da Bodini al 14′) ha ridato verve a tutta la squadra. Un ottimo recupero per la Juventus.
Furino — Dalla botte vecchia zampilla sempre buon vino. Ancora un match esemplare del capitano. Non sui livelli espressi contro l’Ascoli, ma sempre estremamente utile al collettivo. Non è cadute nella trappola tesagli da Tavola e Festa.
Morini — Spigoloso, fastidioso come una zanzara dalle ali… pesanti. Si è distratto raramente. Nel primo tempo ha tolto un pallone d’oro dai piedi di Garritano.
Scirea — Elegante ed intelligente, passa dal contrasto decisivo, sia sulle zone laterali che sul fronte d’attacco avversario, agl’inserimenti in avanti portati con acume tattico e a volte con incisività.
Causio — Ha giocato non troppi palloni, non era nei suoi pomeriggi di grazia. Osti lo ha controllato agevolmente. Però abbiamo visto spesso il «barone» tornare in appoggio ai reparti arretrati.
Tardelli — In crescita; lo dimostrano la sua vitalità, i suoi recuperi, gli anticipi e quel modo di proiettarsi in verticale, al centro o nei lungolinea, per dare più spinta of¬ fensiva alla squadra. E’ vicino al completo recupero.
Boninsegna — Molto generoso, ha difeso molti palloni, irriducibile, è tornato ad aiutare i colleghi, ha tentato la via del gol con una deviazione di testa (16′) finita a lato.
Benetti — Grossi progressi rispetto al derby ed al match con l’Ascoli. Oltre a mettere al servizio della squadra il suo spiccato senso di posizione, ha denunciato chiari miglioramenti anche in dinamismo.
Bettega — Ha distribuito tantissimi palloni: stava in mezzo al campo come un regista avanzato, pronto ad assecondare l’azione di Boninsegna come quella dei difensori e centrocampisti. L’avvento della stagione fredda lo ha aiutato.
Verza — E’ entrato quando la partita era calda, ha fatto un onesto lavoro di contenimento. Non è giudicabile.
Giorgio Barberis
tratto da: La Stampa 4 Dicembre 1978