Trapattoni ha spiegato le scelte che gli hanno provocato fischi
Il tecnico bianconero riconosce che la squadra rossonera avrebbe meritato di piú.
TORINO — E’ la vittoria dell’orgoglio, il premio alla determinazione. Trapattoni lascia lo spogliatoio per commentare questo importante successo. L’allenatore bianconero è accaldato. In campo, dalla panchina, ha speso ogni residua riserva di ossigeno. Ieri pomeriggio Trapattoni ha rischiato, con una mossa impopolare, di trascorrere un paio di ore fra fischi ed insolenze. Il pubblico si aspettava di vedere in campo Fanna al posto di Brio (e non di Marocchino), il quale Brio, data la carenza di punte nella squadra milanista, appariva come l’uomo superfluo della partita. Trapattoni ha però pronto un dossier, argomenti di difesa. spiegazioni ad un atteggiamento.
“Quando ho letto la formazione milanista ed ho visto che Chiodi non c’era, ho lasciato ugualmente in campo Brio — esordisce Trapattoni — ho valutato i “prò” e i “contro” ed ho tratto le conclusioni. Brio poteva garantirmi più varianti tattiche, poteva essermi utile nei corner, nelle punizioni e nelle palle inattive. Ma veniamo ai novanta minuti. Mi aspettavo un gran match e c’è stato. Il Milan che pure ha disputato un gran primo tempo, ha segnato solo a causa di un nostro errore. Il Milan ha giocato in modo garibaldino; per le occasioni che ha avuto a disposizione poteva anche pareggiare. Con il trascorrere del tempo noi abbiamo però migliorato la situazione tattica ed abbiamo placato quell’avversario che ci aveva messo in difficoltà all’avvio. Nell’intervallo ci siamo chiarite le idee e nella ripresa i risultati si sono visti. Nei primi venti minuti eravamo impacciati, poi qualcosa è cambiato, e quando è uscito Novellino, noi siamo cresciuti ancora di più».
Il Milan ha disputato un ottimo primo tempo, comandando il gioco a piacimento. E’ apparso più quadrato, più riflessivo, più svelto, più veloce nell’impostare il gioco. Gentile, in visibile crescita di rendimento, non trova difficoltà ad ammettere la bravura dei milanisti, colpevoli, a suo dire, di aver segnato un gol… di meno.
«Primo tempo condotto da un Milan brillante e nettamente superiore a noi — dice il difensore —; secondo tempo tutto nostro con i risultati che conoscete. Finalmente, un po’ di buona sorte anche per noi. Il Milan mi sembrerebbe disonesto non ammetterlo, avrebbe meritato qualcosa di più, ma noi non abbiamo rubato nulla. Dopo gli sbandamenti del primo tempo, siamo riusciti a trovare la posizione sul campo e tutto lia cominciato a correre sui binari da noi voluti.”
Zoff passa da un record all’altro. Ieri ha disputato la sua 229 partita consecutiva (231 in serie A) nella Juventus eguagliando il record di Foni (anch ‘egli 229 in A e tutte nella Juventus). Dino è prudente nei giudizi anche se categorico nelle conclusioni.
«Viviamo un momento favorevole — dice — la squadra reagisce bene. Dopo aver subito il gol del Milan si è ripresa con buon profitto. Il Milan è ottimo ed è fra le migliori squadre del campionato. Il nostro obiettivo è la zona Uefa, ma non sono tranquillo perché le nostre antagoniste sono tutte là».
Causio è in fondo allo spogliatoio, appoggiato ad una parete. Si aggiusta la cravatta, mentre risponde alle domande dei giornalisti che gli fanno corona.
“Un tempo a noi ed uno a loro: la Juve ha concluso di più ed il gioco è fatto. Mi sembra tutto estremamente matematico. Il Milan. comunque, è una bella squadra: la Juve ha voluto la vittoria fino alla fine ed il Milan ha forse creduto improbabile una sua rimonta, che puntualmente si è verificata. Il secondo posto, che ormai e più che mai è il nostro obiettivo, è sempre più vicino. Anche se sarà difficile ottenerlo data la spietata concorrenza di chi ci precede.”
Una voce gli annuncia l’incidente di Novellino, fortemente contuso al ginocchio destro per un suo takle.
«Si è trattato di un normale intervento — conclude il “barone”— durante una partita se ne vedono a centinaia.”
L’infermeria scrive nei suoi bollettini due bianconeri: il primo é Furino che ha riportato una forte contusione (per un colpo di anca di Chiodi) allo zigomo ed alla tempia sinistra. Con una buona dormita dimenticherà tutto. L’altro bianconero è Scirea che lamenta un infortunio ben più serio: distorsione, anche se lieve, al ginocchio destro. Ieri sera non poteva distendere completamente la gamba sulla coscia. Il massaggiatore Luciano De Maria rincuora tutti dichiarandosi convinto che Scirea, per la trasferta di Udine, sarà regolarmente disponibile.