3 Ottobre 1993: Juventus – Torino

Il 3 Ottobre 1993 e Juventus e Torino si sfidano nella Settima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1993-94 allo Stadio ‘Delle Alpi’  di Torino. É ilDerby della Molee la cittá si mobilitá.

La Juve allenata in panchina da Giovanni Trapattoni e trascinata in campo da un Roberto Baggio nel suo momento più splendente si appresta a piazzarsi al secondo posto del massimo campionato calcistico. Davanti c’é l’inarrivabile Milan di Fabio Capello che ‘ammazza‘ il campionato fin dall’inzio. Dall’altre parte c’é un Torino che si assesta a metá classifica, dopo un campionato piuttosto mediocre.

Buona Visione!

 

Juventus

Campionato di Serie A 1993-1994 – 7 andata
Torino – Stadio Delle Alpi
Domenica 3 ottobre 1993 ore 20.30
JUVENTUS-TORINO 3-2
MARCATORI: Conte A. 9, Fortunato D. 12, Moeller 30, Sergio 37, Kohler 79

JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli, Fortunato A. (Marocchi 46), Baggio D., Kohler, Julio Cesar, Di Livio, Conte A., Ravanelli, Baggio R., Moeller (Galia 86)
Allenatore: Giovanni Trapattoni

TORINO: Galli G., Mussi, Sergio, Gregucci, Annoni, Fusi, Sordo (Sinigaglia 81), Fortunato D., Silenzi, Carbone B. (Osio 65), Venturin
Allenatore: Emiliano Mondonico

ARBITRO: Cesari



LE PAGELLE 
Conte, il cavaliere della Signora
E ai granata non basta un grande Fortunato 
Trap e Mondonico, match pari 

PERUZZI 5,5. Non abbiamo capito quanto avrebbe potuto fare sul gol iniziale: dalla tribuna ci è parso che potesse arrivare sulla palla con il piede. Di sicuro sbaglia un’uscita che senza l’errore di mira di Silenzi costerebbe alla Juve il 3-3. 

TORRICELLI 6,5. Non pensavamo che il Bossino (provate ad ascoltarlo, parla come il gran capo della Lega) potesse arginare Carbone, sia per una questione di passo, sia perchè è più bravo neU’attaccare che nel difendere. Invece se l’è cavata. 

FORTUNATO A. 5,5. Mondonico ci aveva confessato di temerne moltissimo la potenza, infatti, sapendo delle condizioni precarie di Sordo, lo fa controllare in seconda battuta da un difensore. Non è un caso che il colpo che lo mette ko gli venga da Gregucci, staccatosi dalla marcatura di Ravanelli. Così per lui si chiude la corsia, non va mai a fondo campo e i compagni lo sfruttano poco, vedendolo imbottigliato. L’unico lampo è il bel cross dall’angolo per la rete di Moeller. 

(dal 46′ Marocchi 6, sulla fascia si sa che non esprime il meglio). 

BAGGIO D. 6. Una presenza incerta fino a pochi minuti dall’inizio, dopo la febbre dei giorni scorsi che ne aveva debilitato lo stato di forma traballante. Per questo lo assolviamo. Non è più (non è ancora?) il RijkaarDino che conoscevamo, potente e terribile anche in zona gol: corre faticosamente e il Fortunato granata ne approfitta. 

KOHLER 7. Imperfetto nella deviazione che facilita il gol di Fortunato, tuttavia è l’unica macchia in una partita giocata con molta dedizione su Silenzi, che aveva creato problemi a tutti. Il gol (cercato, lui avanza sempre quando fiuta il cross dal fondo) è davvero un coniglio tirato fuori dal cilindro: non per nulla lo chiamano Mandrake.

JULIO CESAR 6. Partita contradditoria tra grandi capocciate liberatorie e qualche indecisione sui palloni bassi. Comunque la difesa con lui ha un’altra solidità rispetto (ad esempio) a Lecce. Però la smetta di calciare punizioni con la Grande Bertha: pum pum, la palla schizza lontano e non arriva mai nel punto giusto. 

DI LIVIO 6. E’ proprio vero che non si riesce mai a stare tranquilli: il Toro su quella fascia si era impadronito del gioco e il Di Livio pativa le pene dell’inferno. Invece proprio dal suo spunto è nata l’azione del 3-2, che lo salva. A fatica. 

CONTE 7. Il gol, poi una staffilata inviata da Galli in angolo, quindi decine di palloni recuperati con il piglio di chi si sente finalmente padrone di se stesso e del ruolo che ha.

RAVANELLI 6. Inizia con grande lucidità, ma si impantana presto nelle paludi granata. 

BAGGIO R. 5. Questa volta si potrà dire che la Juve ha vinto davvero senza di lui. Attendiamo invano l’acuto fino al 72′ quando spedisce la palla a lambire il palo nell’unica occasione che si procura. Non è il solito Divin Codino, trancia il campo senza lasciare la scia luminosa. Quando non va, lo si vede sui calci di punizione, che infatti tira malissimo. Se sono questi gli effetti del riposo, il Trap non può concedergli altre soste. 

MOELLER 6,5. Ritorna al gol, mettendoci la testolina sottile con grande tempismo. Nell’insieme però non è ai livelli di altre volte 

(dall’86’ Galia s.v.). 

TRAPATTONI 6,5. Insiste su Dino Baggio, che è male in arnese, pur di non squilibrare il solito assetto. E’ un rischio, tanto più che avrebbe Marocchi in forma. Ma si sa che il Trap raramente modifica i propri progetti. Nell’insieme comunque la Juve si mostra ordinata, vincente anche con il Divin Codino sotto tono. 

L’arbitro CESARI 6,5. Merita più della sufficienza perchè non cade nella trappola di un rigore chiesto da Ravanelli e di uno preteso da Carbone. Sbaglia qualche valutazione, ma ininfluente ai fini del risultato finale di questo avvincente derby

Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 4 Ottobre 1993

 

 

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