È il 30 Agosto 1987 e Juventus e Catanzaro si sfidano nella Terza Giornata del Girone 8 della Fase Eliminatoria della Coppa Italia 1987-88 allo Stadio ‘Comunale’ di Torino.
È ancora una Juventus in pieno alto mare in questa stagione. Dopo l’abbandono di Michel Platini, la squadra (affidata a Rino Marchesi) non riesce a trovare la solita quadratura. Alla fine di questo campionato i bianconeri si piazzeranno in sesta posizione e dopo un emozionante spareggio contro il Torino acciufferanno il piazzamento UEFA per i capelli.
Per quanto riguarda questa edizione della coppa nazionale, i bianconeri si fermeranno alle semifinali. Ad eliminarli saranno proprio i granata piemontesi.
Buona Visione!
Stagione 1987-1988 – Coppa Italia – Eliminatorie, 3ª giornata
Torino – Stadio Comunale
Domenica 30 Agosto 1987 ore 20.30
JUVENTUS-CATANZARO 3-0
MARCATORI: De Agostini 35, Buso 46, Vignola 79
JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, De Agostini, Brio, Tricella, Mauro (Scirea 55), Magrin, Buso (Gambino A. 75), Alessio, Laudrup (Vignola 47)
Allenatore: Rino Marchesi
CATANZARO: Zunico, Caramelli (Corino 60), Rossi, Nicolini, Cascione, Masi, Borrello (Cristiani 60), Jacobelli, Soda (Palanca 54), Bongiorni, Chiarella
Allenatore: Vincenzo Guerini
ARBITRO: Lo Bello Rosario
Solo Palanca fa paura a Tacconi
La partita è andata avanti a lungo su ritmi da fine stagione, ha cercato di ravvivarla Cabrini (13′) ma la sua botta al volo su cross di Mauro è finita abbondantemente fuori misura. Marchesi si è alzato dalla panchina, per svegliare qualcuno dei suoi. In contropiede, al quarto d’ora. Chiarella tutto solo al limite dell’area su cross di BorreIlo ha sbucciato il pallone. Non lo ha agganciato Magrin un minuto dopo, su centro di Laudrup, fra le perplessità del pubblico.
Al Catanzaro non è parso vero di poter giocare senza troppi affanni.
TORINO — II derby su chi fa meno pubblico al Comunale tra Juventus e Torino è incertissimo. Diciottomila paganti per la gara fra i granata e l’Atalanta, pochi in più, forse, per Juve-Catanzaro ieri sera. Certo, mancava la grande attrazione Ian Rush costretto In tribuna, ma qualcosa da vedere c’era.
Marchesi ha confermato Buso centravanti affidando ad Alessio (ottimo) la maglia numero 10. Anche se la Juve non è palestra obbligata per ragazzini, una punta come Buso è sempre da vedere per la combattività e l’impegno. Anche Tacconi, in pantaloni bianchi «Belle Epoque», ha cercato con questa novità d’abbigliamento di dare un brivido al pubblico. Il Catanzaro ha tentato qualche uscita in avvio di partita, ma i bianconeri hanno cercato subito di spingere, mostrando però soltanto buone intenzioni Alessio ha assunto subito la parte di punto di riferimento, nel doppio lavoro di interdizione e di appoggio alle punte, svolgendoli entrambi con efficacia e puntualità.
All’ 8′ proprio Alessio ha anticipato di testa, toccando per Tacconi, un lancio profondo di Bongiorno strappando applausi per il tempismo del recupero.
L’arbitro Rosario Lo Bello ha avuto ben poche occasioni per intervenire. Primo scampolo di gioco vero al 20′ : Buso ha toccato in profondità per Laudrup sul cui cross Alessio ha schiacciato bene di testa, sfiorando l’esterno del montante. Buso ha tentato l’affondo individuale al 23′, ma Cascione lo ha messo giù con una ancata cinque metri fuori area, la punizione di Magrin è finita sulla barriera. Con Nicolinl regista, attivissimo, il Catanzaro ha potuto punzecchiare la difesa bianconera in contropiede creandole qualche fastidio. Fra i bianconeri solo Alessio ha tentato di velocizzare la manovra sulle risposte, ma il movimento del centrocampo non ha offerto a lungo un pur minimo sincronismo.
Dopo mezz’ora di nulla, la Juve ha cercato di cambiare marcia trovando un po’ di vivacità. Sul cross secco e basso di Magrin dalla destra, Alessio (sempre lui) si è inserito bene, toccando a lato di poco. Visto che la manovra bianconera non decollava. De Agostini al 35′ ha scelto la strada più semplice: favorito da un maldestro appoggio di Cascione, ha ringraziato e fatti quattro passi ha infilato Zunico con una secca botta di sinistro. Il raddoppio bianconero all’avvio del secondo tempo. Fallo su Buso, punizione calibrata molto bene da Mauro, testa alla Rush di Buso e palla nel sacco. Sul 2-0 Vignola ha preso il posto di Laudrup (Bonini infortunatosi in allenamento sabato, non è andato neppure in panchina). Mauro, dopo aver ricevuto un duro colpo da Caramelli alla caviglia, ha lasciato il campo: dentro Scirea, nell’inedito ruolo di centrocampista. E dentro anche Palanca, subito degno della fama di tiratore: al 59′ la sua botta, deviata con bravura da Tacconi, si è stampata contro la traversa. Ancora Palanca su punizione ha dato un brivido a Tacconi, ma la Juventus ha avuto la risposta valida all’80’: il giovane e svelto Gambino, subentrato a Buso, ha pennellato un cross dalla destra per la secca botta al volo di Vignola che siglava il 3-0.
BRUNO PERUCCA
tratto da: La Stampa 31 Agosto 1987