É il 30 Agosto 1995 ed Avellino e Juventus si sfidano in questa gara valevole per i Sedicesimi di Finale della Coppa Italia 1995-96 allo Stadio ‘Partenio‘ di Avellino.
La Juventus guidata in panchina dal ‘maestro’ Marcello Lippi, dopo aver rivinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno ‘rubare’ il titolo dal Milan. Alla fine sara’ secondo posto.
Per quanto riguarda la coppa nazionale i bianconeri si dovranno arrendere all’ Atalanta negli Ottavi di Finale.
Buona Visione!
Stagione 1995-1996 – Coppa Italia – Sedicesimi
Avellino – Stadio Partenio
Mercoledì 30 agosto 1995 ore 20.30
AVELLINO-JUVENTUS 1-4
MARCATORI: Padovano 25, Bortoluzzi 30, Ravanelli 44, Jugovic 72, Del Piero 76
Avellino – Stadio Partenio
Mercoledì 30 agosto 1995 ore 20.30
AVELLINO-JUVENTUS 1-4
MARCATORI: Padovano 25, Bortoluzzi 30, Ravanelli 44, Jugovic 72, Del Piero 76
AVELLINO: Visi, Cozzi (De Juliis 69), Tosto, Lizzani, Monari, Bellotti (Marasco 46), Bortoluzzi, Ferraro, Esposito, Criniti (Arcadio 46), Luiso
Allenatore: Zbigniew Boniek
JUVENTUS: Rampulla, Porrini, Carrera M., Vierchowod, Torricelli (Sorin 77), Di Livio, Conte A., Deschamps (Tacchinardi 84), Jugovic, Padovano (Del Piero 71), Ravanelli
Allenatore: Marcello Lippi
ARBITRO: Beschin
Assalto iniziale dell’Avellino di Boniek e ripresa bianconera a suon di gol la Juventus si sveglia e dilaga Sacchi chiama Vialli: con la Croazia ci saraiAVELLINO DAL NOSTRO INVIATO
Coppa Italia: entra in scena la Juve e sono dolori.L’Avellino ne fa le spese in una serata in cui i bianconeri vanno a corrente alternata. A disagio nel primo tempo, appena i giovanotti di Boniek mollano la presa, Ravanelli e compagni dilagano. Otto gol in due partite, la festa continua. Lippi spalanca le porte alla Juve due. Vialli, Sousa, Del Piero (in partenza in panchina con Peruzzi, Ferrara e Taccbinardi) le assenze di maggior spicco. A proposito del Gianluca: martedì sera era molto abbacchiato per aver perso ancora una volta la Nazionale a causa dell’infortunio al ginocchio. Ma a restituirgli la serenità ha provveduto proprio Sacchi con una telefonata rassicurante: «Non preoccuparti, per la partita con la Croazia sarai dei nostri». Ma la Juve alternativa ha qualche problema ad entrare in partita. Le fiammate iniziali sono tutte di marca irpina, ma la prima azione da gol è targata Juve. Al 10′ uno slalom alla Tomba di Ravanelli permette all’attaccante di impegnare Visi in una difficile parata in angolo. Ma l’Avellino è come tarantolato. Sente che osare si può e al 13′ manca il gol di un soffio. E’ Luiso a centrare in pieno il palo. La Juve cerca di far valere i diritti di una classe superiore, ma il gran pressing degli avellinesi smorza ogni velleità. Di Livio è il solito motorino inesauribile, Ravanelli cerca spunti individuali senza speranza, beccandosi i fischi impietosi dei tifosi irpini che non gli perdonano un passato avellinese disastroso.
Conte e Jugovic spingono a più non posso, ma non c’è la solita scioltezza di manovra. Comunque gli sforzi della Juve approdano a qualcosa di concreto al 25′. E’ Jugovic a catturare un pallone e a mettere Torricelli in condizioni di battere a rete: Visi respinge come può e Padovano, ancora piuttosto evanescente, spedisce alle spalle del portiere con un rasoterra violento. Ma il peggio non è passato. Le truppe avellinesi si riorganizzano in fretta e nel giro di cinque minuti il pareggio è servito. Centro di Criniti, Bortoluzzi salta fra Porrini e Carrera e insacca. Una leggerezza difensiva inconcepibile. La Juve riprova. La rassegnazione è parola bandita dal vocabolario bianconero. Ma la squadra spesso è troppo allungata e si fa prendere d’infilata. Non si passa con azioni manovrate, allora ci pensa Ravanelli in versione Di Stefano. Al 44′ il capitano di giornata inventa un gol da artista. Si libera al limite dell’area e con il sinistro pesca l’angolino alla destra di Visi. Imprendibile Ripresa con Di Livio dirottato a sinistra, nel tentativo di trova¬ re nuovi sbocchi offensivi. Invece la partita, esauriti i furori del primo tempo, sembra assestarsi su un tranquillo tran-tran. Meglio per la Juve, che continua ad essere arruffona e commette anche errori di cui, dopo l’avvento di Lippi, si erano perse le tracce. Però anche senza brillare, resta la squadra che non perdona. Infatti al 26′, pochi secondi dopo l’ingresso di Del Piero per Padovano, colpisce ancora. E’ Jugovic il goleador, bravo a sfruttare di testa una punizione di Di Livio. Due reti in quattro giorni, ecco il centrocampista che serviva a Lippi. L’Avellino firma la resa, la Juve impietosa colpisce ancora. Al 30′ è Del Piero a fare centro con un rasoterra che batte Visi in uscita.
Fabio Vergnanotratto da: La Stampa 31 Agosto 1995