30 Gennaio 2018: Atalanta – Juventus

É il 30 Gennaio 2018 e Atalanta Juventus si sfidano nella gara di andata della SemiFinale di Coppa Italia TIM 2017-18 allo Stadio ‘Azzurri d’Italia’ di Bergamo.

La Juve allenata in panchina da Massimiliano Allegri si appresta a vincere lo Scudetto ma é tallonata da vicino dal Napoli magistralmente giudato da Maurizio Sarri. Alla fine il tricolore prendera ancora la strada verso il Piemonte.

Per quanto riguarda la coppa nazionale i bianconeri strapazzano il Milan in finale conquistando così il 13esimo trofeo.

Buona Visione! 


atalanta


Stagione 2017-2018 – Coppa Italia – Semifinali, andata
Bergamo – Stadio Atleti Azzurri d’Italia
Martedì 30 gennaio 2018 ore 20:45
ATALANTA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Higuain 3


ATALANTA: Berisha, Toloi, Palomino, Masiello A., Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne, Cristante (Barrow 76), Cornelius (Ilicic 46), Gomez A. (Petagna 82)
Allenatore: Giampiero Gasperini

JUVENTUS: Buffon, De Sciglio, Benatia (Barzagli 82), Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Pjanic (Bentancur 89), Matuidi, Douglas Costa (Bernardeschi 63), Higuain, Mandzukic
Allenatore: Massimiliano Allegri

ARBITRO: Valeri
RIGORI FALLITI: Gomez A. 25 (Atalanta)



Dopo 3′ un grande Pipita decide la partita, poi il portiere dice no a Gomez dagli undici metri. Il 28 febbraio il ritorno a Torino.
La settimana dei festeggiamenti in onore di Gianluigi Buffon si è chiusa ieri con lo scarto dei regali: il primo gliel’ha dato Higuain quando la semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta doveva ancora schiudersi; il secondo se l’è fatto da solo, respingendo un rigore del Papu e ogni accenno di rimonta atalantina. Nella nebbia di Bergamo la Juve tira via così quel retrogusto di ruggine lasciato dalle ultime due partite: si avvicina alla prima finale della stagione, ma soprattutto sgasa proprio nel momento caldo.
TRA PARENTESI — All’inizio Allegri ritrova Matuidi, sceglie Douglas Costa assieme ai due colossi d’attacco (ancora niente Bernardeschi, provato alla vigilia), e insiste pure su De Sciglio sulla fascia destra di difesa. Gasp decide di azzardare con un corazziere davanti: c’è Cornelius assieme a Gomez con dietro Cristante e in panca Ilicic. Il lampo di Higuain, avvelenato sin dal primo secondo, finisce per mettere tra parentesi l’inizio della partita: l’Atalanta si disunisce, accusa la botta, ma in generale soffre molto anche tatticamente. Alle spalle dei centrocampisti atalantini sfrecciano sia Mandzukic che (soprattutto) Costa, veloce il triplo rispetto al resto della compagnia. I centrali della Dea sono in ritardo quasi sempre e la partita sembra messa su un piano inclinato per i bianconeri.
RICACCIATA INDIETRO — La parentesi si chiude solo dopo una ventina di minuti, quando Gasp si riavvicina alle frequenze abituali e riesce finalmente a penetrare in area con i suoi diavoli davanti: in questo frangente arriva il fallo di mano di Benatia (segnalato con la Var) e il rigore calciato da Gomez. Sfortunatamente Buffon, dopo lunghi giorni di auguri, vuole finalmente festeggiare in campo. Anzi, la sua parata ha l’effetto di spingere indietro ogni velleità atalantina del primo tempo e le occasioni da qui in avanti sono tutte della Juve: mentre Pjanic guida l’orchestra, Matuidi si inventa nel ruolo di tenore. Ricuce e si inserisce, calcia sia di destro che di sinistro.
SECONDO TEMPO — Nelle ultime esperienze da queste parti, Allegri era riuscito sempre a mettere sotto per un tempo Gasp, ma alla lunga la Dea aveva rimesso il muso dentro alla gara con prepotenza. I minuti iniziali del secondo tempo lascerebbero pensare al solito svolgimento del tema: per scriverlo entra in campo Ilicic al posto di Cornelius. Si ricostituisce così la coppia nerazzurra immaginata alla vigilia ma, a parte qualche guizzo, la resa è assai lontana dalle attese. Nel complesso Hateboer e Castagne non riescono a essere le frecce di sempre e la Juve ha tempi e spazi per ripartire. L’ingresso di Bernardeschi, al posto dell’anguilla Costa, serve soprattutto per accorciare la coperta. Solo alla fine, per effetto di una reazione nervosa più che del gioco, arriva un mischione che potrebbe rovesciare la frittata: dopo un batti e ribatti in area, Buffon deve regalarsi ancora un miracolo. Niente di nuovo, è già successo negli ultimi 40 anni.
Filippo Conticello



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